Mentre la crisi riduce il potere d’acquisto delle famiglie italiane e le politiche d’austerity continuano a tagliare i fondi destinati al sociale, a pensare al welfare restano solo alcune aziende. Quelle del lusso. Il fenomeno è sempre più diffuso. Tanto che dopo Luxottica, Ferrari, Tod’s e Cucinelli anche Gucci è arrivata ad approntare un progetto di servizi per i propri impiegati

Il piano della maison d’alta moda italiana da tempo controllata dal gruppo francese Kering, si chiama Welfare for you e si propone come obiettivo “una migliore conciliazione fra lavoro e vita privata e una serie di servizi alla persona anche di carattere previdenziale, assistenziale e a favore dei propri figli”. A disposizione dei dipendenti viene messo un importo virtuale di alcune centinaia di euro da destinare ai servizi che più ritiene più importanti. 

Le aree interessate sono molteplici: i contributi, ad esempio, sono relativi al rimborso di una quota della retta mensile dell’asilo nido, alla possibilità di usufruire di strutture convenzionate a prezzi calmierati; ma ci sono anche sconti per l’acquisto dei libri scolastici e contributi per richiedere, in caso di emergenza, operatori socio-assistenziali qualificati per malattia (propria o dei familiari). E ancora: sottoscrizione di polizze assicurative scontate attraverso operatori associati e convenzioni speciali con istituti di credito, con le aziende di trasporto pubblico locale o per attività educative, culturali, di svago e intrattenimento.

“In linea con l’atteggiamento responsabile verso le persone e il territorio, e in una fase di bisogni crescenti delle famiglie in un contesto macroeconomico ancora difficile, abbiamo deciso di offrire un sostegno concreto al potere d’acquisto dei nostri dipendenti”, commenta Patrizio di Marco, presidente e ad di Gucci. Il piano di welfare della maison verrà lanciato in Italia quest’anno e coinvolgerà 1500 dipendenti, per poi essere esteso dal 2014 alle rimanenti società italiane del marchio, per ulteriori 700 dipendenti circa. 

L’iniziativa, come detto, non è un fatto isolato nel comparto del lusso. Nel 2012 la Tod’s, ad esempio, aveva destinato un bonus una tantum di 1.400 euro lordi a 1.400 operai del gruppo e annunciato un programma per il rimborso delle spese scolastiche per i figli oltre a una speciale polizza assicurativa sanitaria. I dipendenti Ferrari tra i benefit a disposizione hanno asili aziendali e, per il tempo libero, biglietti per il cinema. Ampia la gamma di offerte del programma welfare di Luxottica, chiamato “Più valore per i dipendenti”: si va da shopping card per acquisti di beni alimentari e di uso quotidiano a servizi di medicina preventiva, nonché cure odontoiatriche, pediatriche e specialistiche; per finire con convenzioni con i trasporti, servizi di asssistenza ai disabili e contributi per l’istruzione dei figli. Nel novembre 2012, invece,Brunello Cucinelli per premiare i suoi lavoratori aveva puntato sul ‘cash’: un regalo di 5 milioni di euro, pari a un bonus in busta paga da circa 6mila euro a testa.

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