Il sindaco di Firenze può contare su una presenza "ingombrante": Tonino Vaccarino, nome in codice Svetonio, lo aiuterà in Sicilia per la sua corsa ai vertici del partito. Condannato a 18 anni per traffico di droga, tenne una corrispondenza con il boss su incarico dei Servizi
Lungo il percorso della scalata verso il vertice del Pd, il sindaco di Firenze Matteo Renzi in Sicilia ha trovato dalla sua parte una presenza a dir poco ingombrante, quella di Tonino Vaccarino l’interlocutore “segreto” del boss latitante Matteo Messina Denaro. Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, fu arrestato nel 1992 per mafia e traffico di droga: è lui il famoso “Svetonio” che su incarico dei servizi segreti tra il 2003 e il 2006 tenne una fitta corrispondenza con il capo mafia latitante da 20 anni che a sua volta firmava con il nome Alessio i suoi pizzini. Vaccarino faceva l’infiltrato, il Sisde lo aveva assoldato. Una vicenda che fece parecchio rumore, forse tanto quanto l’odierno clamore legato però a fatti politici. Vaccarino, sconvolgendo il Pd e in particolare i renziani di Sicilia, ha annunciato il suo impegno a favore del sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Per sostenere Renzi è pronto un movimento, “Noi Sicilia” (“fede sturziana” ha detto Vaccarino): l’esordio è fissato per giovedì 19 settembre al cinema Imperia di Palermo, con la presenza della senatrice toscana Rosa Maria De Giorgi che pare sappia bene chi sia il suo interlocutore ed ha deciso di esserci. L’ex sindaco belicino ha detto di stare dalla parte dei “rottamatori” e ha spiegato le ragioni del sostegno a Renzi parlando ancora indirettamente di Messina Denaro. La rottamazione è pronta anche per quelli che, secondo Vaccarino, hanno responsabilità sulla mancata cattura del boss, ma niente nomi per carità, Vaccarino ha preferito parlare come sa fare, come se fosse una sorta di saggio: “Chi stava completando l’opera, perigliosa ed ostacolata, di catturare l’ultimo gravame sociale è stato promosso e rimosso”.
Vaccarino è un personaggio discusso, ma sempre pronto a difendersi e a mostrare di non essere quello che è stato dipinto in una sentenza di condanna a 18 anni per traffico di droga. Soprattutto ora che il suo sostegno a Renzi ha suscitato scandalo. “Ho presentato istanza per la revisione del processo”. Vaccarino tra il 2003 e il 2006 da una parte parlava con Messina Denaro, dall’altra parte con il generale Mario Mori e i funzionari del servizio segreto civile. A lui il boss si era affidato per costruire un autogrill sull’autostrada Palermo-Trapani. In quella corrispondenza di pizzini c’è poi l’ultimo aggiornamento sul “pensiero” – mafioso – di Messina Denaro, anche lui, il capo mafia, gli si presentò come “un rottamatore”: “Se io fossi nato due secoli fa – scriveva Messina Denaro – con lo stesso vissuto di oggi già gli avrei fatto una rivoluzione a questo stato italiano e l’avrei anche vinta” e poi aggiungeva citazioni prendendo spunto da scrittori come Jorge Amado. Il boss a Vaccarino diceva di sentirsi come il Benjamin Malaussène, il “capro espiatorio” di Daniel Pennac e annunciava che “di lui si sarebbe ancora sentito parlare” volendo sfidare così i magistrati definiti “dei Torquemada da strapazzo”. In quei “pizzini” Messina Denaro criticava i politici e preferiva celebrare Craxi. L’ex sindaco ha annunciato che alla convention di Noi Sicilia ci sarà, ma è pronto a farsi da parte: “Se dispiace evito di partecipare ed ascoltare. Nel segreto della mia stanza mi limiterò a seguire gli avvenimenti per via televisiva. Fino a quando non mi sarà interrotta l’erogazione dell’energia elettrica”.
Riceviamo e pubblichiamo la precisazione della senatrice Rosa Maria Di Giorgi
Gentile Redazione,
mi preme specificare, in riferimento all’articolo “L’ex sindaco infiltrato che scriveva a Messina Denaro ora sceglie Renzi” a firma di Rino Giacalone e pubblicato sul vostro sito, che non è definita né in programma alcuna iniziativa a sostegno di Matteo Renzi che mi veda presente il prossimo 19 settembre a Palermo, insieme all’ex sindaco di Castelvetrano, Tonino Vaccarino.
Il signor Vaccarino, a me sconosciuto sia di persona che per la sua storia pregressa, ha chiesto di incontrare un rappresentante dell’area renziana del Pd, affermando di voler sostenere la candidatura del sindaco di Firenze. Tramite un consigliere comunale fiorentino, mi è stato chiesto di incontrarlo in città lo scorso lunedì. Alla sua richiesta di organizzare un’iniziativa non avevamo dato ancora seguito in attesa di opportune verifiche con i responsabili dell’area Renzi siciliana. Questo per la grande attenzione che sempre poniamo, sia dal punto di vista etico che morale, nella valutazione di coloro che intendono aderire al nostro progetto. Non ci sarà, quindi, alcuna iniziativa che ci veda coinvolti con il movimento guidato da Vaccarino stesso.
Distinti saluti
Sen. Rosa Maria Di Giorgi