Asolo, quando se ne legge “al buio”, senza esserci mai stati, può sembrare troppo celebrata, troppo curata, troppo d’élite. L’incontro di persona elimina ogni timore. E’ un paese medievale della provincia di Treviso, sicuramente bellissimo, ma anche assolutamente… naturale. È e resta un posto tranquillo, piacevole, pieno di angoli silenziosi. Del resto, è grazie a questo magico mix di serenità, arte e bellezza che ha conquistato nei secoli una lunga serie di personaggi illustri, da Carducci (autore della definizione “città dei cento orizzonti”) a Yoko Ono, da Strawinsky all’immancabile Hemingway.

Cosa vedere. Asolo è una specie di museo diffuso, a cielo aperto, in cui ogni edificio –vicolo, portico – esprime una lunghissima storia di ricerca del bello e della perfetta integrazione con la natura. La visita può iniziare dalla centralissima piazza della Fontana, in cui il leone alato ricorda la lunga dominazione veneziana. Da qui si arriva subito al Castello, costruzione più che millenaria che dal 1489 ospitò Caterina Cornaro, esule regina di Cipro che “trasferì” qui la sua corte. A pochi metri, il Palazzo della Ragione è un edificio quattrocentesco dalla caratteristica facciata affrescata. Al suo interno il Museo Civico, con una Sezione Archeologica e altre dedicate ad illustre personalità che hanno scelto Asolo come loro buen retiro, come Eleonora Duse e la viaggiatrice inglese Freya Stark. Assolutamente da non perdere anche la cattedrale medievale, che custodisce importanti opere di Lorenzo Lotto e del Bassano. Per uno sguardo d’insieme sull’abitato bisogna raggiungere la Rocca, antico edificio difensivo che ricorda la prua di una nave, pronta a salpare verso l’orizzonte.

A circa 5 km, a Maser, villa Barbaro è una delle più famose opere di Andrea Palladio, con le vicine “colleghe” iscritta nelle liste dell’Unesco.

Cosa fare. Asolo è un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta dei morbidi dintorni, tra cipressi e viti. In bici, si può partire e ritornare a Maser, passando da Monfumo e Cornuda (bella la chiesetta della Rocca), in un territorio in cui anno dopo anno l’intervento dell’uomo si affievolisce e la natura ritorna padrona. L’anello misura circa 25 km e non è impegnativo (massima pendenza 15%). Per gli appassionati di cose antiche, c’è appuntamento che ritorna da quasi 40 anni: il mercatino dell’antiquariato, che si tiene nel centro storico di Asolo ogni seconda domenica del mese.

Cosa mangiare. Sarde in saor, bigoli in salsa e tanti, tanti “cicchetti” (ovvero i piccoli assaggi con cui si accompagna l’aperitivo): l’influenza veneziana è predominante nella tradizione gastronomica asolana, grazie ai piccoli produttori locali sempre più bio e di qualità.

Tra i prodotti tipici, i must sono i formaggi Morlacco e Bastardo, il Biso (pisello) di Borso del Grappa e sicuramente gli ottimi vini bianchi e rossi, con la doc “Montello e Colli Asolani”. Da provare anche il gelato al sambuco e il Tintoretto, una variante del Bellini al gusto di melograno.

Info: www.asolo.it, www.marcadoc.it

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