Era attesa con ansia a Latina la sessione straordinaria del consiglio Provinciale sulle dichiarazioni di Carmine Schiavone. L’ex boss dei casalesi ha raccontato dei veleni sotterrati tra la provincia di Caserta e il sud del Lazio, indicando tra i tanti siti anche la discarica di Borgo Montello, a pochi chilometri dalla città pontina. Fatti noti fina dal 1996, quando Schiavone venne interrogato dai Carabinieri di Latina: “Questa provincia non è immune dal traffico di rifiuti”, spiegò allora. Il 12 settembre, dopo alcune ore di discussione – senza arrivare ad un documento condiviso – è arrivato lo sfogo del presidente del consiglio Provinciale di Latina, Michele Forte: “Schiavone sembra un imbecille quando parla, è un comandante di merda”. Ex sindaco di Formia – città dove ancora oggi risiede Ernesto Bardellino, fratello di Antonio, morto nel 1988 ed ex capo indiscusso dei casalesi – Forte ha iniziato la sua carriera politica negli anni ’60 con la Democrazia cristiana. Nel 1994 è stato tra i cofondatori del Ccd, insieme a Casini. Oggi è membro della direzione nazionale dell’Udc. Forte ha sempre negato la presenza della Camorra nel sud pontino, entrando spesso in polemica con l’ex prefetto Bruno Frattasi, che nel 2009 chiese lo scioglimento del comune di Fondi per infiltrazione mafiosa. Lo scorso anno, durante una conferenza stampa, in relazione ad un articolo di Latina Oggi su una cooperativa riconducibile all’Udc disse: “Fare il giornalista è un mestiere pericoloso”  di Andrea Palladino

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