Gerardo Bombonato è accusato di falso in atto pubblico e concorso in truffa aggravata insieme al titolare democratico all’Integrazione di San Lazzaro di Savena Raymond Dassi, quest'ultimo indagato solo per truffa in concorso. L'indagine, partita nel 2012, riguarda l’attività del cronista quando lavorava come capo ufficio stampa del Consiglio regionale. Nel mirino un corso di formazione, mai terminato secondo i magistrati, costato 10mila euro. La difesa: "Monte ore rispettato"
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Gerardo Bombonato è indagato per falso in atto pubblico e concorso in truffa aggravata insieme all’assessore democratico all’Integrazione di San Lazzaro di Savena (Bologna) Raymond Dassi, quest’ultimo indagato solo per truffa in concorso. L’indagine, partita da un esposto anonimo arrivato alla Procura di Bologna nel 2012, riguarda l’attività del presidente dell’Ordine quando lavorava come capo dell’ufficio stampa del Consiglio regionale. I fatti risalgono ai primi mesi del 2009. Secondo il sostituto procuratore Morena Plazzi, che ha inviato gli avvisi di fine indagine nei giorni scorsi, Bombonato pagò Dassi, esperto web e allora collaboratore informatico della Regione, per un corso di formazione indirizzato ai giornalisti e agli impiegati dell’ufficio. Un progetto che doveva portare alla costruzione del software e del sito del Consiglio regionale e alla sua successiva utilizzazione da parte dei dipendenti stessi dell’ufficio. Secondo l’esposto, e ora secondo l’accusa, dopo le prime lezioni il corso non fu mai portato a termine. Nonostante ciò Bombonato firmò perché comunque i 10mila euro fossero pagati.
“Abbiamo saputo dell’indagine solo pochi giorni fa, con la notifica. Ora chiederemo di essere sentiti dal pm, pensiamo di preparare una memoria difensiva e depositeremo della documentazione. Abbiamo gli strumenti per dimostrare che il corso di formazione è stato fatto, tutto per intero”, ha spiegato al fattoquotidiano.it Maria Grazia Tufariello, legale di Bombonato.
L’equivoco, secondo l’avvocato, sarà molto semplice da risolvere: “Era un corso che comprendeva una serie di attività e non solo la parte relativa alle lezioni in aula. Secondo me nell’interpretazione della Procura si confonde un corso con le ore di lezione in aula di un corso. Ma erano previste anche attività pratiche di applicazione e sperimentazione su un sito internet che si andava a costruire”, spiega la legale del presidente dell’Ordine. “Il monte ore è stato rispettato”.
“Il corso fu fatto eccome – ha detto anche lo stesso Bombonato, intervistato dal Resto del Carlino – anche se ovviamente io non partecipavo alle lezioni personalmente. Comunque Dassi non doveva fare solo il corso, ma anche collaborare a realizzare il sito. E ha onorato entrambi gli impegni. L’avviso del pm mi ha sorpreso, ma sono tranquillo. Tramite il mio avvocato, chiederò di essere sentito quanto prima dal pm”. Bombonato è stato recentemente rieletto presidente dell’Ordine dei giornalisti. Dassi invece, originario del Camerun, è stato il primo assessore di origine straniera in Emilia Romagna ed è membro del Forum nazionale del Pd per l’integrazione. “Ho fatto il lavoro a me affidato, con dedizione e slancio, come sempre. Chi mi ha denunciato è in mala fede e questo si vedrà”, si è difeso Raymon Dassi.