I dati sulla disoccupazione giovanile in Italia parlano chiaro: quasi 4 giovani su 10 non hanno un lavoro. Possibile che il lavoro sia sparito? Possibile che chi ha oggi un lavoro debba chiedersi ogni giorno ‘fino a quando?’ e chi è in cerca debba rassegnarsi, mettere da parte ambizioni e progetti, riporre nel cassetto esperienze, titoli di studio e professionalità?
Non credo a quello che si sente in tv: i giovani vengono descritti in modo così rituale che ti sembra di averli davanti, laureati con master a braccia conserte, a casa dei genitori. Rassegnati, stanchi, pieni di sconforto. Peggio, senza un’idea, un sogno, un obiettivo da realizzare. I migliori? Quelli che hanno avuto l’idea geniale o che hanno mollato tutto per rifugiarsi in maso sui monti a fare formaggi o hanno riscoperto il piacere di vangare la terra.
Credo di più a quello che succede in Rete: credo a quelli che hanno capito che tocca trovare il coraggio di resettare tutto ciò che fino a oggi ha rappresentato un modello, una strada tracciata, un percorso definito, inventando nuovi stili di vita.
Credo a quelli che hanno capito di dover cambiare atteggiamento, rendendosi un po’ più responsabili del proprio destino professionale e lavorativo, e di dover puntare su loro stessi, il miglior alleato che possono avere al fianco.
Credo a chi con impegno, professionalità e costanza ha costruito il proprio marchio personale e oggi offre le proprie competenze e conoscenze online, a chi ha trasformato le proprie passioni in un’attività sostenibile, sviluppando non solo un nuovo modo di pensare, ma anche nuovi linguaggi e nuove forme di guadagno.
Certo, nel Paese che ancora crede all’uomo della Provvidenza, in cui ancora si aspetta che la crisi economica passi, credendo, o forse solo lasciando credere, che tutto poi torni come prima, non è facile. Si danno incentivi economici all’autoimprenditorialità, senza dare gli strumenti culturali per capire come diventare imprenditori di se stessi.
Per fortuna, “la Rete è un’arma di costruzione di massa”, capace di modificare interi settori dell’economia e di demolire le posizioni di privilegio, per dirla con le parole di Riccardo Luna in ‘Cambiamo tutto! La rivoluzione degli innovatori’ – le cui vendite la dicono lunga sulla consapevolezza e sulla ‘fame’ di strumenti di chi oggi vuole costruire il proprio destino professionale -, svuotando di significato la differenza tra vita reale e vita digitale. La Rete è quello strumento che dà la possibilità a ognuno di noi di mettersi ai blocchi di partenza e disputare la nostra gara. Come? Intanto fissando degli obiettivi da raggiungere, anche a breve termine, verificandone poi i risultati.
Chiedendoci in cosa siamo davvero bravi, qual è il nostro punto di forza, in cosa possiamo eccellere, cosa possiamo offrire sul Web. Investiamo tempo, energie in quello. Non fermiamoci, continuiamo a darci da fare, a essere curiosi e appassionati. Cambiamo la logica, costruiamoci il futuro. E se mai l’uomo della Provvidenza busserà alla nostra porta, scoprirà che, per nostra fortuna, siamo già usciti di casa.
di Marta Coccoluto