Alessio Villarosa è il nuovo capogruppo del Movimento 5 Stella alla Camera. Dopo Roberta Lombardi e Riccardo Nuti, è il turno del deputato siciliano di trentotto anni. Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, Villarosa è uno dei 12 grillini saliti sul tetto di Montecitorio per protestare contro il ddl sulle riforme costituzionali e colpito dalla sospensione di 5 giorni decisa dall’ufficio di presidenza della Camera.
Fra poche ore, il gruppo eleggerà in assemblea il nuovo vicecapogruppo, chiamato ad affiancare Villarosa e a prendere il suo posto tra tre mesi, come previsto dal Codice di comportamento degli eletti M5S. Villarosa è infatti il terzo capogruppo grillino alla Camera dall’inizio della legislatura. Succede, nell’ordine, a Roberta Lombardi (marzo-giugno) e Riccardo Nuti (giugno-settembre). Tra i papabili al ruolo di vicecapogruppo, circolano tra i più fedeli del Movimento i nomi di Giorgio Sorial, Riccardo Fraccaro, Carlo Sibilia, Laura Castelli e Sebastiano Barbanti. Secondo alcuni però, potrebbero esserci anche nuove candidature tra i più moderati o addirittura i critici: già tre mesi fa uscì a sorpresa il nome di Adriano Zaccagnini, dissidente dalla prima ora in seguito passato al gruppo misto. La partita è aperta, visti anche i meccanismi che regolano l’elezione del futuro capogruppo. Ogni singolo deputato dovrà infatti scrivere in un biglietto il nome del proprio candidato ideale: i parlamentari più votati dovranno sottoporsi a ‘graticola’, ovvero il fuoco di domande incrociate finalizzate a testarne la preparazione. A questo punto, si vota nuovamente scegliendo uno dei candidati in corsa. Se uno degli aspiranti otterrà metà dei voti dell’assemblea più uno, il nuovo vice è deciso. Altrimenti ci sarà un’ulteriore graticola e voto finale.
Al Senato, dove vigono altre regole, si ragiona invece sulla proroga di un mese dell’attuale capogruppo Nicola Morra, succeduto a Vito Crimi. L’assemblea dei senatori M5S dovrà infatti decidere, con votazione, se prolungare il mandato di Morra di un mese visti i tempi ‘morti’ del mese di agosto. Il timore è che la scelta possa portare a nuove rotture in un momento delicato. La volta scorsa al ballottaggio era arrivato Luis Alberto Orellana, che si era distaccato dall’attuale capogruppo per pochi voti e che è visto come rappresentante della voce più critica del Movimento.