A 19 anni è probabilmente il più giovane Presidente di un organismo antimafia d’Italia. Davide Borsani, classe 1994, è stato eletto ieri Presidente dell’Organismo permanente per il monitoraggio della criminalità organizzata nel comune di Busto Arsizio (VA). È il primo Presidente di un organismo istituzionale della città del basso varesotto, dopo un lungo periodo di scontri politici che hanno visto in precedenza la linea dura di una maggioranza consiliare, soprattutto leghista, che non voleva sentir parlare di antimafia fra le stanze comunali.
Appena iscritto al primo anno alla facoltà di Scienze politiche a Milano, a 17 anni era fra gli organizzatori della manifestazione antimafia “Legalitàlia in Primavera” che ha visto sfilare circa seimila studenti fra le strade della sua città. Appena quattordicenne ha iniziato a seguire i ragazzi del movimento antimafie Ammazzateci Tutti, divenendo referente per il Comitato interno al suo istituto scolastico e, dopo aver iniziato a studiare autonomamente il fenomeno mafioso presente in Lombardia, ha curato con il testimone di giustizia Vincenzo Conticello un corso di contrasto al fenomeno del racket e all’usura.
È la nuova generazione dei “talenti antimafiosi”, come li chiama Nando Dalla Chiesa parlando della Summer School milanese in Organized Crime, o come quelli de “la meglio gioventù” che si laureano in Sociologia della criminalità organizzata producendo materiale di ricerca universitario attraverso le loro tesi.
Se il giudice Antonino Caponnetto aveva ragione quando diceva che “la mafia teme più la scuola che la giustizia”, un Davide Borsani a 19 anni Presidente di un organismo antimafia vuol dire che la nuova generazione di giovani, che hanno iniziato davvero a studiarla a scuola la mafia, stanno incominciando ad infestare le Istituzioni ed incominciano a pretenderla per primi, davvero, quella giustizia.