L’idea era quella di “occupare gli spazi e le piazze” della Bolognina, “da anni nelle mani di spacciatori, immigrati e tossicodipendenti”. L’obiettivo dei militanti di Forza Nuova, in particolare, era presidiare piazza dell’Unità, situata appena fuori dalle mura di Bologna, per strapparla, almeno per una sera, “al degrado”. In realtà non è andata come il partito di estrema destra aveva auspicato. Perché ad essere “cacciati” dalla piazza simbolo della Resistenza partigiana sono stati proprio loro, i forzanuovisti, arrivati in una quindicina appena tramontato il sole, costretti a spostare il luogo del presidio altrove a causa delle proteste nate proprio a poche ore dall’annuncio della manifestazione.
E si sono verificati anche attimi di tensione quando il “fronte antifascista” ha cercato di raggiungere il presidio dei militanti di estrema destra, posizionati davanti alle Officine Minganti, a pochi metri dalla piazza dell’Unità. Bloccati dalla polizia schierata in strada in tenuta antisommossa, i collettivi hanno anche lanciato bottiglie di vetro, una delle quali avrebbe raggiunto al capo un manifestante di Forza Nuova, soccorso da un’ambulanza. La questura (che aveva impegnato 60 agenti) ha identificato 7 delle persone appartenenti ai centri sociali: potrebbero essere denunciate per lancio di oggetti pericolosi.
L’iniziativa di Forza Nuova era nata “dopo anni di buonismo, di tolleranza e di una demagogica politica di accoglienza – ha spiegato Mattia Piras, coordinatore di Forza Nuova a Bologna – la situazione del quartiere è ormai sotto gli occhi di tutti. È una zona ‘rossa’, o per meglio dire ‘nera’, comandata da gang multietniche che, tra spaccio spudorato, degrado e violenze di ogni tipo, costringono i residenti (i pochi italiani rimasti) a barricarsi in casa, minacciati e accerchiati al primo tentativo di reazione”. Da qui il presidio: bandiere e uno striscione con scritto “spaccio + immigrazione, ecco la vostra integrazione”, per protestare contro il “lassismo” di “partiti e istituzioni”, che agevolano “il degrado”, per poi rivelarsi “pronti a gridare allo scandalo quando il crimine ha già colpito le sue vittime”.
Ma il primo a chiamare a raccolta i cittadini perché Forza Nuova non manifestasse proprio in piazza dell’Unità era stato il democratico Daniele Ara, che negli scorsi giorni aveva chiesto “a tutta la comunità del Navile, anche a quelli che non hanno votato la maggioranza di centrosinistra, di respingere con le armi della Costituzione questa provocazione. No ai fascisti di Forza Nuova in piazza dell’Unità, per tre motivi: perché il quartiere Navile respinge le forze che sono contro la Costituzione, perché piazza dell’Unità è un luogo simbolo della Resistenza bolognese e perché stiamo affrontando il nostri problemi di sicurezza e l’ingerenza di una forza neofascista non ci aiuta a risolverli”.
E l’appello è stato raccolto dal collettivo Xm24 che, due ore prima che iniziasse la manifestazione del movimento neofascista, ha organizzato un concentramento in quella stessa piazza che il questore aveva negato ai forzanuovisti. Accanto a loro anche il Cua, il Tpo e molti cittadini, in tutto circa 200 persone, riuniti dietro lo striscione di Bologna antifascista: “Fuori i fascisti dalla città, al bando Casapound e Forza Nuova”.
“Abbiamo risposto all’appello – spiega Andrea del Cua – perché riteniamo una provocazione inaccettabile il fatto che partiti dichiaratamente neofascisti come Forza Nuova portino in questo quartiere, storicamente simbolo della lotta partigiana, i loro discorsi razzisti e omofobi”. “Le risposte ai problemi del nostro quartiere – sottolineano anche i ragazzi di Xm24, da 11 anni inseriti nella Bolognina – possono solo venire dal protagonismo sociale, l’autorganizzazione e la solidarietà. Come spazio autogestito, quindi, lottiamo quotidianamente contro l’emarginazione, lo sfruttamento e la disperazione, e come spazio antirazzista vissuto da migranti e italiani manifestiamo e ci impegniamo attivamente per una città dove regnino la giustizia sociale e l’eguaglianza”. “L’esatto opposto – continua Matteo, un militante del collettivo – di ciò che Forza Nuova rappresenta”. Schierato idealmente contro il presidio forzanuovista anche Sinistra Ecologia e Libertà, tra i primi a chiedere al questore Vincenzo Stingone di vietare l’uso della piazza al partito di estrema destra. “I fascisti dichiarati di Forza nuova hanno annunciato un presidio in piazza dell’Unità, luogo simbolo della nostra resistenza. Una risposta democratica è necessaria”.