I ‘saggi’ hanno concluso il loro lavoro. E ieri hanno consegnato al premier Enrico Letta una relazione con le loro proposte di modifica della Costituzione. Ora la palla passa in mano al Parlamento. Ma come fa un Parlamento nominato sulle basi di una legge elettorale con vizi di incostituzionalità a cambiare la Carta? “La legge elettorale è uno strumento di democrazia e comunque questo è un Parlamento eletto nella democrazia”, risponde Francesco Clementi, costituzionalista e membro della Commissione dei saggi. La stessa commissione da cui si sono dimesse Lorenza Carlassare e Nadia Urbinati. Imbarazzo, il loro, condiviso anche da altri membri della commissione? “Tanti di noi hanno provato disagio, imbarazzo mi sembra una parola troppo forte – commenta Clementi -. Il disagio parte dalla consapevolezza di una difficilissima situazione storico politica, altamente frammentata e spappolata”. Clementi spiega di essere stato chiamato come studioso e “uno studioso aveva una sola soluzione per dare una mano a questa sgangherata democrazia: provare a fornire degli strumenti perché quel Parlamento che alcuni definiscono ‘delegittimato’ trovasse la forza per decidere di cambiare”. E su Stefano Rodotà, tra i più critici sulla volontà di modificare la Costituzione in questo momento, dice: “In commissione avrebbe dato un contributo altissimo, è stato un peccato non ritrovarlo dentro”  di Luigi Franco

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