Il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura dopo gli attacchi del Cavaliere: "I magistrati svolgono quotidianamente il proprio lavoro con impegno, professionalità ed imparzialità". E ancora: "Amarezza e sconcerto per l'ennesima ripetizione di giudizi sprezzanti".
Dopo il video messaggio con cui Silvio Berlusconi si è scagliato contro la magistratura, arriva la reazione del Csm. Il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura esprime “amarezza e sconcerto per l’ennesima ripetizione di giudizi sprezzanti e di attacchi infondati che colpiscono in modo indiscriminato la magistratura italiana”. I giudici “non meritano l’addebito di intenti persecutori o di complotti”.
Il Comitato di presidenza del Csm è formato dal vicepresidente, Michele Vietti, e dai vertici della Cassazione, il primo presidente Giorgio Santacroce e il procuratore generale Gianfranco Ciani. La risposta delle toghe rivendica l’imparzialità della categoria, messa in discussione dal Cavaliere. Il comunicato precisa che i magistrati “svolgono quotidianamente il proprio lavoro con impegno, professionalità ed imparzialità” . E ricorda: “E’ la legge che regola con criteri predeterminati la composizione dei collegi giudicanti e l’assegnazione dei processi”.
Nella nota dei vertici Csm, si sottolinea come la mancata applicazione di una condanna definitiva rappresenti un rischio per lo Stato di diritto. “L’esito di qualsiasi processo è una sentenza che va accettata ed applicata”, si legge nella nota. “Diversamente verrebbero meno le regole dello Stato di diritto e il presupposto della ordinata convivenza civile“. A questo passaggio del comunicato risponde il Popolo della Libertà. “A mettere a rischio lo Stato di diritto è la mancanza di autorevolezza della magistratura”, ha affermato la deputata Joe Santelli. “Il Csm dovrebbe fare mea culpa per aver per decenni avallato e difeso comportamenti da parte di alcuni magistrati che hanno finito per compromettere l’autorevolezza, la percezione di neutralità e di terzietà dell’intera magistratura”.