Potrebbe essersi suicidata Florentina Ciobanu, la cameriera di 33 anni trovata morta con un coltello piantato nel cuore nella pensione dove lavorava, la ‘Scilla’, a Rivabella di Rimini. In un primo momento si era fatta strada l’ipotesi dell’omicidio. Poi il cambiamento: la cameriera, che stava per partire per la Romania per tornare dalla famiglia, potrebbe essersi tolta la vita, come emergerebbe dalle prime indagini della squadra mobile di Rimini e della Scientifica.
A dar credito all’ipotesi del suicidio, il riscontro puntuale degli alibi forniti dalla proprietaria della pensione e dal figlio: di quest’ultimo – che in mattinata si era recato a fare commissioni – sono stati ricostruiti anche tutti gli spostamenti, confermati da testimoni. Inoltre, non c’è nessuna impronta di altre persone. Ma soprattutto la lunga telefonata – circa 40 minuti – fatta dalla donna al marito in Romania, l’ultimo in ordine di tempo ad averla sentita viva. La donna, in stato confusionale, aveva riferito che c’era la polizia fuori dalla porta che la stava aspettando, pronta a venirla a prendere. Stessa versione che un paio d’ore prima aveva raccontato anche a una amica rumena che vive nel Nord Italia, riferita inoltre dai titolari della struttura. “Avete chiamato la polizia – avrebbe detto la donna a questi ultimi nei preparativi della partenza – pensate che sono una poco di buono, apritemi la valigia…”.
Inoltre, la zona in cui è stato trovato il cadavere non appare contaminata. E il sangue era circoscritto al perimetro del pavimento sul quale era appoggiato il corpo. A mezzanotte la polizia scientifica ha fatto il punto della situazione e ha escluso impronte o la presenza di un’altra persona in cucina al momento della morte. Inoltre non vi sono tracce di sangue, né tracce sui vestiti e sui mezzi di Ida e Marco Polichetti, titolari della pensione Scilla dove la rumena ha lavorato quest’estate e dove è stata trovata cadavere.
Gli inquirenti sospettano che la donna fosse spaventata se non ossessionata dall’idea di dover tornare a casa, in quanto tornare avrebbe significato per lei rivivere una terribile tragedia familiare, la morte avvenuta un anno fa di un figlio di 12 anni, annegato in un fiume. Una conferma indiretta arriva sempre dal marito, che l’attendeva a casa con l’altro figlio: la donna sarebbe potuta rientrare con qualche giorno di anticipo, ma aveva preferito posticipare il rientro. Forse non voleva rivivere quel dramma. A questo punto sarà l’autopsia a chiarire i dubbi su quell’unica ferita mortale al cuore, inferta con un coltello da cucina, dall’alto verso il basso, ma con una inclinazione che a detta degli inquirenti potrebbe non essere incompatibile con l’ipotesi di chi avrebbe scelto di togliersi la vita, invece di partire.
Florentina è morta sul colpo. Il corpo è stato trovato in mattinata, tra le 11 e le 12, dalla titolare della pensione, Ida Polichetti e dal figlio Mario. Florentina era vestita e con il coltello da cucina ancora conficcato nel cuore. La padrona della pensione, come da accordi, avrebbe dovuto accompagnare la ragazza in aeroporto o alla fermata delle corriere. Ma quando è entrata nella pensione (nella quale avevano dormito tutti e tre, madre figlio e la ragazza) ha trovato il corpo della giovane privo di vita.