Secondo un testimone, gli autori sono "uomini con i capelli rasta a bordo di un’auto grigia che vanno in giro a cercare qualcuno a cui sparare ogni notte". L'ultimo episodio, lo scorso 16 settembre quando il texano Aaron Alexis ha ucciso 13 persone al Navy Yard di Washington
A ferire 13 persone, incluso un bambino di tre anni in gravi condizioni, in un parco di Chicago nel distretto di Back of the Yards, sono stati uomini con i capelli rasta a bordo di un’auto grigia. I media locali hanno parlato di un testimone, zio del bambino ferito. “Hanno sparato verso di me ma hanno preso il palo della luce”, ha raccontato Julian Harris spiegando che suo nipote è stato colpito sulla guancia. “Li ho già visti da queste parti, vanno in giro a cercare qualcuno a cui sparare ogni notte, sono una gang, le gang fanno così”.
La sparatoria ha avuto luogo alle 22 di ieri sera (le 5 del mattino in Italia). Secondo quanto riportato dal Chicago Tribune, che sul suo sito pubblica le prime foto dei feriti soccorsi, 13 persone sono state colpite da colpi di armi da fuoco in un parco nella zona sud di Chicago.
Quattro di loro, tra cui un bambino di tre anni, si trovano in condizioni gravi. Sul posto ci sono sessantina di poliziotti. Proprio ieri erano state pubblicate le statistiche dell’Fbi secondo le quali Chicago è diventata nel 2012 la città con più omicidi d’America, in cifra assoluta, battendo per la prima volta New York che ha tre volte abitanti di più. Nella città l’anno scorso ci sono stati 500 morti ammazzati, in aumento rispetto ai 431 del 2011.
Lo scorso 16 settembre il texano Aaron Alexis, 34 anni, ex riservista della marina Usa aveva aperto il fuoco uccidendo 13 persone al Navy Yard di Washington, il quartier generale della marina militare. Un gesto che ha riaperto il dibattito politico e mediatico sul controllo delle armi. Un dibattito che, come tante altre volte nel passato, è presumibilmente destinato a provocare molte polemiche e pochi risultati.