Bello per gli occhi, goloso per il palato, silenzioso e austero con le sue antiche pietre: Castell’Arquato è un luogo che piace agli esteti e vizia i sensi. Innanzitutto, appena arrivati qui, sembra di ritrovarsi in un film in costume: non è certo un caso se Lady Hawke (ricordate Michelle Pfeiffer che si trasformava in falco?) è stato girato tra le sue possenti mura medievali. E poi c’è quell’atmosfera da feudo nobile: questa è la terra del ducato di Parma e Piacenza, entrambe distanti solo qualche decina di chilometri.
Cosa vedere. Il borgo si scorge da lontano, arroccato lungo la collina, sulle rive del torrente Arda. La macchina si lascia fuori le mura: ci sono numerosi parcheggi, la maggior parte dei quali gratuiti. La prospettiva migliore, e il punto di partenza ideale per una visita, è la piazza principale, nella parte alta del paese. I monumenti cittadini sono quasi tutti concentrati qui: a cominciare dalla Rocca, eretta da Luchino Visconti nella metà del 1300. Le dimensioni sono impressionanti, ed è uno degli edifici di difesa più grandi dell’Italia del Nord. Le mura sono ancora intatte, mentre delle quattro torri originarie solo una è rimasta integra. Sempre sulla piazza, si affacciano il Palazzo del Podestà, addirittura del 1200, e la Collegiata dedicata a Santa Maria Assunta. Quest’ultima è una delle chiese più antiche della zona, esistente fin dal 700 e poi ricostruita dopo il terremoto del 1117: tra le sue particolarità, conserva un fonte battesimale e degli affreschi altomedievali. Nella canonica, che si raggiunge attraverso il bellissimo chiostro, è allestito un museo che raccoglie opere d’arte dal 13° al 16° secolo.
Cosa fare. Oltre a passeggiare per le stradine del borgo, sulle quali si aprono le botteghe degli artigiani e le trattorie, vale la pena fare una tappa al Torrione Farnese, nel quartiere Monteguzzo: di epoca cinquecentesca, si dice che nasconda dei misteriosi passaggi segreti. Gli amanti della musica classica non si perderanno la visita al Museo Illica, dedicato a Luigi Illica – nato proprio a Castell’Arquato ne l 1857- che fu un celebre librettista che scrisse, fra i tanti, per Giacomo Puccini, Alfredo Catalani e Umberto Giordano. Un altro museo interessante è quello allestito nella torre della Rocca: dedicato alla vita medievale, vi si arriva passando per la ricostruzione del ponte sul fossato. Da qui, il panorama è spettacolare. Infine, una curiosità: nel borgo, nei locali dell’ex ospedale Santo Spirito si trova il museo Geologico che espone resti di balene dell’area del “Piacenziano”: oltre al vino, questa terra – un tempo ricoperta dal mare – ha infatti regalato un’infinità di fossili.
Cosa mangiare. Siamo in un territorio di buoni vini: per avere un’idea della produzione vitivinicola locale, conviene andare all’Enoteca Comunale, ricavata all’interno del Palazzo del Podestà, sulla piazza principale. Vengono organizzate degustazioni guidate dei “big” della zona, come il Monterosso Valdarda Doc Colli Piacentini, l’Ortrugo e la Bonarda. Per accompagnare il tutto, niente di meglio dei salumi: il top è la coppa piacentina. Per farsi un’idea delle tradizioni e della gastronomia tipica, ogni anno – ma è solo una delle tante sagre – si svolge la Festa delle Castagne e dei Ricordi. Nel 2013 l’appuntamento è per il 5 e 6 ottobre: in scena, oltre a caldarroste e castagnaccio, polenta con i ciccioli, tortelli dolci, salumi e l’immancabile vino.