Dal primo ottobre dovrebbero arrivare i rifiuti, ma gli abitanti della frazione romana della Falcognana e i comitati del Divino Amore, il sito che sostituirà Malagrotta che chiuderà il 30 settembre, non ci stanno. In migliaia – 15mila per gli organizzatori, 7 per la Questura – sono scesi in piazza a Roma per “dire no alla costruzione di un’altra buca dove sotterrare i rifiuti”. “Non si può affrontare l’emergenza creando altra emergenza – spiega Gianluca Dari vicepresidente del comitato no discarica al Divino Amore – non più discariche ma raccolta differenziata al 100% ed eco-incentivi”. “In questa discarica arriveranno 300 tonnellate di rifiuti al giorno mentre le altre 1200 andranno all’estero. Allora – si chiede una manifestante – che senso ha aprire questo sito?”. “Stasera l’assemblea popolare voterà le dimissioni dei responsabili di questa situazione: il ministro Orlando e il prefetto Sottile – dice Alessandro Lepidini, coordinatore del presidio – che presenteremo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Enrico Letta“. Lunedì la direzione regionale del ministero per i Beni culturali e la soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici daranno il loro parere sull’autorizzazione vigente della discarica, rilasciata ma ancora priva del “parere” dei Beni culturali. Cittadini e comitati attendono il responso, e promettono nuove iniziative già da lunedì di Annalisa Ausilio
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