Il 65% degli elettori ha approvato il divieto della "dissimulazione del volto in pubblico": le organizzazioni islamiche e Amnesty erano contrarie. La Lega Nord esulta: "Serve una legge così anche da noi". In un altro referendum gli svizzeri hanno respinto la proposta di eliminare la leva obbligatoria: è la terza volta in 24 anni
Gli elettori del Canton Ticino hanno approvato l’iniziativa che vieta la dissimulazione del volto in pubblico. La legge anti-burqa, secondo una proiezione della Radio Televisione della Svizzera Italiana, è stata votata dal 65% dei ticinesi. Il Canton Ticino è il primo cantone svizzero a vietare l’uso del velo religioso nei luoghi pubblici. Gli elettori sono stati chiamati a scegliere se inserire un nuovo articolo nella Costituzione cantonale con cui si vieta “di nascondere il volto nei luoghi pubblici e in quelli aperti al pubblico” oppure bocciare la proposta e lasciare inalterata la Carta. “Nessuno può dissimulare o nascondere il proprio viso nelle vie pubbliche e nei luoghi aperti al pubblico (ad eccezione dei luoghi di culto) o destinati ad offrire un servizio pubblico – si legge nel testo del quesito – Nessuno può obbligare una persona a dissimulare il viso in ragione del suo sesso”. Organizzazioni islamiche svizzere e Amnesty International hanno preso posizione contro questo progetto.
Esultano dall’Italia i parlamentari della Lega Nord. “Complimenti agli amici del Canton Ticino – scrive su facebook Nicola Molteni – Adesso anche da noi si voti la stessa proposta di legge della Lega”. Matteo Bragantini aggiunge: “E’ una straordinaria vittoria del buonsenso per due motivi: il primo è che nessuno, per questioni di sicurezza, dovrebbe andare in giro a volto coperto e il secondo trova radici nel rispetto della donna. E’ una battaglia di civiltà”.
Durante la stessa giornata di voto, secondo le proiezioni, gli svizzeri hanno anche bocciato di nuovo la proposta di eliminare la leva obbligatoria. La misura è messa al voto per la terza volta in quasi 25 anni. A proporre la misura partiti pacifisti e di sinistra, nonostante gli svizzeri si siano già espressi in modo contrario nel 1989 e nel 2001. Secondo l’emittente pubblica Srf, che cita l’istituto di rilevazioni gfs.bern, il 73% dei votanti respingerebbe l’abolizione. Il governo svizzero ha invitato i votanti a bocciarla, in controtendenza a molti Paesi europei. Il servizio militare è obbligatorio per gli uomini tra 18 e 34 anni, mentre le donne possono servire in modo volontario. Ogni anno le reclute impegnate per 18-21 mesi sono circa 20mila.