Noi cambiamo il mondo continuamente.
Oggi invitare una ragazza di buona famiglia a ballare un valzer è semplicemente un gesto galante. Ma all’inizio del 1800 farlo equivaleva a un insulto. Il valzer fu a lungo considerato una danza lasciva e immorale perché i ballerini danzavano quasi abbracciati e questo contatto fisico, secondo i benpensanti, apriva la via a rapporti sessuali fuori dal matrimonio, perversione, prostituzione e numerosi altri peccati.
Il valzer era una danza ai limiti della legalità, anzi una danza inventata per aggirare la legge che aveva vietato in tutta l’Austria il Ländler, che già prevedeva l’abbraccio parziale tra i ballerini. Il valzer era una danza sfrenata, degna soltanto di contadini e operai, che nessuna donna delle classi alte avrebbe mai potuto danzare. E di questa rottura violenta i compositori erano ben consci, come il pianista Daniel Steibelt che nel 1812 intitolò i suoi valzer «Baccanali», con chiaro intento provocatorio.
E quando al palazzo reale di Londra venne ballato il valzer, agli inizi del 1800, un giornale commentò: “Abbiamo rilevato con dolore che il ballo indecente straniero denominato waltz è stato introdotto (crediamo per la prima volta) alla corte inglese”.
La stessa sorte del valzer toccò 150 anni dopo al rock’n roll, bollato come musica del demonio che provocava lascivia, follia, uso di droga, rifiuto del lavoro e, ovviamente, baccanali.
Oggi il valzer è considerato una danza casta e il rock è stato suonato perfino in Vaticano, alla presenza di Papa Ratzinger, senza che vescovi e suore perdessero il controllo della propria anima.
La storia umana è un continuo susseguirsi del cambiamento.
Nessuno ai tempi di Gesù avrebbe scommesso un soldo su sogni bizzarri come la fine della schiavitù o la parità tra uomo e donna.
Concetti che per noi oggi sono addirittura banali come libertà di parola, di religione o di commercio, da molti sono stati considerati pura follia per secoli.
Oggi quasi nessuno pensa che la scuola per tutti, la pensione, le 8 ore lavorative, la domenica di riposo, siano deliri di estremisti. Ma molti sono stati uccisi perché lottavano per questi diritti.
Nel 195 a.C. Eratostene, misurando a mezzogiorno la lunghezza di un bastone ad Alessandria d’Egitto e di un altro, uguale, infisso nel terreno a Siene, sulla base della differenza tra la lunghezza delle due ombre, dimostrò che la terra è rotonda e riuscì a calcolarne la circonferenza con un errore minimo (vedi qui). Ma nonostante la meravigliosa eleganza concettuale della sua inoppugnabile dimostrazione, ancora alla vigilia del viaggio di Cristoforo Colombo in rotta verso l’America, 1700 anni dopo, la maggioranza degli europei era convinta che la terra fosse piatta.
Nel 1847 Ignác Fülöp Semmelweis scoprì che le puerpere morivano in gran numero in ospedale perché i medici prima di visitare le donne eseguivano autopsie, senza poi disinfettarsi le mani. Seguendo il suo metodo igienico le morti passarono dall’11% delle ricoverate nel 1846 (459 donne decedute), al 5% nel 1847 e all’1% nel 1848. Ci vollero 40 anni perché questa idea fosse capita, nonostante il fatto che Pasteur, qualche anno dopo, grazie al microscopio avesse mostrato al mondo l’esistenza dei batteri.
E Ignác Fülöp Semmelweis, non trasse vantaggio dalla sua scoperta. Esasperato dalla stupidità dei suoi colleghi, isolato e denigrato si diede a comportamenti “non degni”, venne considerato pazzo da un gruppo di sapienti e venne ricoverato in un ospedale psichiatrico, dove morì a causa delle percosse… A quei tempi si pensava che il bastone fosse una terapia efficace per i “pazzi”.
Ancora nel 1850 buona parte degli scienziati negava che l’universo avesse iniziato a esistere ben prima del 4000 avanti Cristo, come si legge nella Bibbia. Nel 1850 c’era addirittura chi negava che le piante nascessero dai semi e sosteneva che esse potessero generarsi dal nulla a partire da condizioni favorevoli.
In un convegno a San Pietroburgo, nel 1991 ho incontrato uno scienziato che aveva trascorso 10 anni in un gulag in Siberia perché sosteneva l’esistenza dell’etere, oggi sappiamo che esiste una “materia invisibile” che costituisce il 90% dell’universo.
Ps
Nel prossimo articolo ti racconterà dell’esistenza in natura di una specie di attrattore che spinge la natura e la società umana a evolversi continuamente.
E cercherò di dimostrare che quei pazzi che oggi stanno cercando di migliorare il mondo hanno molte probabilità di riuscirci proprio perché è nella natura delle cose che si realizzino i sogni più impossibili.