Politica

Pd, l’assemblea nazionale? Un’enorme sbronza

L’assemblea nazionale che si è conclusa ieri, praticamente un enorme Zapoj, mostra in streaming all’Italia un Partito Democratico in terribile difficoltà, prigioniero di un dibattito autoreferenziale, senza nessuna capacità di lettura di tutto quello che accade fuori, ancora legato e impaurito da quello che si verifica nell’altro schieramento. Tanto penosa è l’immagine che il Pd da di sé in questi casi che finisce con esaltare, per contrasto, il triste ritorno a Forza Italia dell’avversario Berlusconi, che altrimenti sparerebbe a salve gli ultimi colpi della sua carabina politica.

Esiste qualcosa di più deprimente di rispolverare un vecchio vhs e tirar fuori dall’armadio una polverosa bandiera,neanche troppo gloriosa, di vent’anni fa? Forse sì: convocare mille dirigenti a Roma, tenerli in ostaggio due giorni per poi rispedirli a casa, senza nulla di fatto. Un partito che non riesce a mettersi d’accordo sulle regole di un congresso non potrà mai essere affidabile per governare l’Italia. Questo è quello che arriva all’esterno, questo è quello che la gente comincia a pensare, questa è indubitabilmente la realtà di oggi. Purtroppo.

Gli equilibri non reggono più, il gioco di vecchi e gloriosi leader  ha smesso di funzionare. Oggi nessun capobastone controlla una parte veramente decisiva del partito, e quindi non c’è accordo possibile  finché non sarà creato un nuovo equilibrio. Oggi non c’è altra soluzione. Renzi, Civati e Cuperlo devono mettersi d’accordo per prendere in mano il Pd, già da oggi, senza mediazioni e senza dover dispensare ringraziamenti. Il congresso deve cominciare subito e l’attuale gruppo dirigente deve essere sostituito, se il Pd vorrà continuare ad esistere.

Poi c’è il problema della periferia del nostro Paese perché, altra cosa che gli stanchi leader del Pd non capiscono, non esiste solo Roma. L’Italia è fatta di migliaia di comuni che hanno bisogno essere ben governati, molti dei quali andranno al voto la prossima primavera.

I congressi locali, in un dibattito tutto romano, non sono neanche presi in considerazione. Eppure questa inconcludenza del dibattito nazionale finisce con il bloccare anche l’azione de i partiti locali, mentre centrodestra e M5s già cominciano la loro lunghissima campagne elettorale. La questione è semplice: Prima cominceranno i congressi e prima finiranno, e finalmente il Pd smetterà di parlare solo del Pd.

Twitter @lorerocchi

 

*Zapoj: In russo l’equivalente di una sbronza epica, un viaggio nell’alcol che può durare anche diversi giorni, durante i quali può accadere di tutto