Il caso Snowden ha sollevato preoccupazione nel mondo. Un ragazzo dall’aria inerme, giovane, sicuramente intelligente, che gestiva una mole di informazioni sensibili. Casi alla Snowden in vero sono piuttosto rari. Le nuove spie preferiscono lasciare il governo non per fama (come Snowden) ma per soldi.
In America esiste un luogo dove genialità tecnologica, grandi capitali per investimenti e brillanti idee convivono con successo: Silicon Valley. La culla dell’era tecnologica Americana è anche la nursery dove il Pentagono crea società per sviluppo e gestione di software, alleva le sue giovani spie e testa ogni tipo di software. Non è un segreto per nessuno. A Silicon Valley, tra i nuovi incubatori (coloro che forniscono spazi, management e soldi alle piccolo start up) troviamo il Pentagono.
Nell’ultimi anni “differenti funzionari del Dipartimento della Difesa e delle agenzie di intelligence” come riporta il New York Times, sono andate in cerca di nuove start-up per meglio sorvegliare la rete. Alle attività dirette del Pentagono si aggiungono tutti gli ex dipendenti in cerca di opportunità di impiego ben pagate.
Tra le tante start-up create da ex veterani troviamo la Synack, la compagnia promette di difendere dagli attacchi di hacker cattivi le compagnie private e le agenzie americane. I fondatori sono esperti del settore. Jay Kaplan e Mark Kuhr, lavoravano a Fort Meade nella divisione controterrorismo National Security Agency (NSA). Dopo 4 anni di servizio hanno lasciato per trasferirsi a Silicon Valley, hanno raccolto 1,5 milioni di dollari di investimenti e ora sono al lavoro per creare la nuova azienda che difenderà gli Usa. Entrambi avevano ricevuto un istruzione di primo grado pagata dalla NSA: Kaplan ha studiato alla George Washington University, Kuhr alla academia militare di West Point. In cambio avevano l’obbligo di lavorare per la NSA per almeno 4 anni. Sono stati puntuali, terminato il “servizio di leva” hanno lasciato per far carriera nel settore privato.
Anche l’aeronautica vanta i suoi imprenditori: Raj Shah, un pilota di F16 per le forze aeree in Iraq ha fondato la MortaSecurity. La compagnia offre servizi di difesa dal furto di dati sensibili in ambito corporativo. L’opportunità per molti esperti di spionaggio di “monetizzare” la loro esperienza nel settore privato è imperdibile. Il settore governativo, in America, non paga molto, mentre le grandi multinazionali possono essere un cliente più interessante per giovani talenti formatisi alla scuola governativa.
Vale la pena notare che la passione per i “big data” (la processazione di grandi mole di dati per acquisire informazioni sensibili per differenti usi dal marketing alle previsioni comportamentali) è un tema caldo in compagnie come Facebook, Google e la National Security Agency. “Lavorando alla NSA” spiega Oren Falkowitz che ha lasciato l’agenzia per fondare la Sqrrl, un’agenzia privata che analizza dati utilizzando tecnologie sviluppate alla NSA “si ha la possibilità di acquisire una esperienza notevole lavorando con le migliori risorse disponibili”. Sumit Agarwal ha lasciato la sua posizione di assistente al segretario della difesa, per unirsi alla Shape Security, una azienda privata di Mountain View che offre servizi di sicurezza di grado “militare” contro attacchi di botnet (gruppi di computer che vengono infettati da virus e usati per aggredire le difese informatiche delle grandi reti di compagnie private o pubbliche).
Lo stesso presidente della Shape Security Derek Smith, in precedenza consulente del Pentagono, ha venduto la sua precedente compagnia, la Oakley Networks, operante nel settore dell’intercettazione di minacce nelle reti interne (per esempio intranet), alla Raytheon, un fornitore della difesa. Grazie alla sua esperienza ha raccolto dal 2011 26 milioni di dollari per sviluppare la sua nuova creatura la Shape Security. Tra gli altri che han abbandonato il governo per maggior fortuna c’è Sameer Bhalotra, esperto di cybersicurezza alla Casa Bianca, reclutato da una compagnia di sicurezza informatica chiamata Impermium. Anche dalla FBI scappano: Shawn Henry, in precedenza esperto di sicurezza, ha trovato posto alla CrowdStrike, un altra azienda specializzata in sicurezza informatica. Con tutte queste opportunità di diventare potenzialmente ricchi sfruttando le “falle nella rete” che aziende private e agenzie governative hanno, sorprende un poco che il signor Snowden, invece di far soldi con le sue capacità, abbia deciso di spiegare al mondo come funziona il “sistema”. Una cosa è certa, le vecchie spie alla James Bond sono un fasto del passato, oggi è con Internet che si gioca e si diventa ricchi.
Twitter @EnricoVerga