Per tutte le viziose (ma, in fondo, chi non lo è) è nata la prima bicicletta erotica. Si chiama Happy Ride ed è un coprisella vibrante da mettere sulla bici. All’apparenza, tutto nella norma, ma provate a farvi un giro: dopo qualche pedalata partono una serie di vibrazioni da mettere a dura prova anche le Maria Goretti con voto di castità. L’idea (e noi donne la apprezziamo) è venuta a un’azienda inglese di sex toys: dopo “50 sfumature”, a quanto pare, non ci accontentiamo più del rabbit o della paperella, vogliamo andare sul “tosto” nel senso di oggetto strong, ovviamente. E sembra che nel Regno Unito, il sellino godereccio, abbia avuto un discreto successo. Ma voi, ve la immaginate la tipica manager inglese che, tailleurino illibato addosso, va a lavoro sulla bici tra un sussulto e l’altro? Arriverà alla City ingrifata che manco un toro argentino e passerà tutto il giorno a contemplare il Gerkin (il cetriolo di vetro).
Che dire del nostro Belpaese? Dove te ne vai a godere pedalando? Se abiti in una cittadina, dotata pure di pista ciclabile, si può fare. Ti fai la tua pedalata erotica in pieno relax e poi ti puoi infrattare col primo caruccio che ti capita (i bisogni vanno soddisfatti ma mai abbassare troppo l’asticella).
Se, invece, abiti in una gande città, con le piste ciclabili che si contano sull’unghia (ogni riferimento a Roma sarà puramente casuale) diventa un problema. Il sellino vibrerà pure ma tu sei troppo presa dalla tua sopravvivenza: tra un “li mortacci” e un “anvedi questo…” devi stare attenta a non farti schiacciare come una fetta di mortadella sull’asfalto; per non parlare dei tuoi timpani massacrati da clacson e raffinatezze de noantri. Insomma, chi ci pensa al piacere? Meglio andare a pedalare ai Castelli, ma con il traffico che trovi, nel frattempo hai già rimediato con mezzi di fortuna trovati in macchina.
Comunque, è bene ribadirlo: usare la bici per spostarsi è una cosa sana e giusta. Usare la bicicletta erotica può avere le sue controindicazioni.
1. Per andare al lavoro, ad esempio. Arrivi in ufficio ingrifata (peggio della manager inglese) pronta a dare sfogo alla tua libido con il primo collega che ti capita a tiro. Forse. Certo, se è quello sdentato del primo piano che ti vuole offrire l’orzo alla macchinetta, puoi anche ripensarci. Meglio farsi un giro su un sito porno. Macché. I siti hard sono bannati dal computer dell’ufficio. Pure tu: sei al lavoro, mica all’internet point di un centro massaggi. Ma tranquilla, c’è sempre lo sdentato ad aspettarti.
2. Sei una sportiva convinta e vuoi farti un’ora di sana pedalata? Bene, prendi la bici (erotica) e vattene a scodellare in giro. Potresti, però, perdere di vista la finalità sportiva e farti sopraffare dagli ormoni in circolo. Vabbè, per una volta puoi anche fare a meno dello sport e cedere alla lussuria. Se nessuno ti rimorchia, però, non ti abbattere: a furia di pedalare avrai un paio di glutei che manco Belen (o quasi). E lì, chi ti potrà dire di no?
3. La cosa si fa particolarmente divertente se fai parte di un gruppo di ciclisti: quelli che di sabato si svegliano all’alba e partono per lunghe biciclettate di gruppo. Ora, ve lo immaginate che succederebbe se tutte le donne avessero il sellino erotico? Oh my God! Neanche Papa Francesco, con la sua infinita misericordia, potrebbe passarci sopra. Le più sfrontate, poi, sperimenterebbero anche il sesso sulla bici, vi dico solo che lei è seduta sul bastone (della bicicletta, ovviamente). Il resto lo lascio alla vostra perversa immaginazione…
Ps. Il sellino costa 40 euro. Ma cosa sono i soldi di fronte al piacere eterno?
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