Se abbiamo conosciuto il “sogno americano” lo dobbiamo a Hollywood. Oggi sembra arrivato il momento di conoscere anche quello cinese. Il Qingdao Oriental Movie Metropolis è stato annunciato con un red carpet di 30 minuti. Oltre allo star system cinese, sfilano John Travolta, Nicole Kidman, Leonardo Di Caprio e Catherine Zeta-Jones.

Siamo nella pittoresca Qingdao, cittadina costiera dal passato coloniale altrimenti nota per l’omonima birra cinese esportata in tutto il mondo. Il tycoon Wang Jianlin – l’uomo più ricco della Cina con un patrimonio personale di oltre dieci miliardi di euro secondo le dtime di Forbes – ha annunciato la mossa più audace della sua carriera. Investirà più di sei miliardi di euro in un progetto che, con i suoi 10mila metri quadrati, è destinato a divenire il complesso di studios più grande del mondo.

Sarà uno spazio ibrido. L’inaugurazione degli studios è prevista per il 2017 e per quella data il complesso culturale oltre a 20 teatri di posa – compreso quello sottomarino, il primo al mondo – vanterà un enorme complesso espositivo con sala congressi, un centro commerciale con un parco di divertimenti al coperto, sette hotel a cinque stelle e uno “yacht club” da 300 posti barca. “Ci siamo posti il problema di come finanziare il progetto” ha raccontato Wang Jianlin in conferenza stampa. “Ma fintanto che l’industria cinematografica aumenterà il turismo e il consumo locali sarà un progetto redditizio

Wang Jianlin, fondatore e presidente del potente gruppo Wanda, si è detto guidato da due idee fondamentali. Il soft power prima di tutto. Wang vuole che Metropolis si imponga come “un passaggio fondamentale nella strategia cinese per diventare una potenza culturale mondiale“. E il mercato, ovviamente. “I cinesi sono un miliardo e trecento milioni e sono sempre più ricchi. Ogni anno la Cina inaugura 4mila nuovi cinema”. Il tycoon dagli occhi a mandorla si dice quindi convinto che il botteghino cinese supererà quello statunitense nel 2018, mentre per il 2023 l’avrà già doppiato.

E il progetto culturale è addirittura più ampio. Il gruppo Wanda – che l’anno scorso grazie all’acquisizione di un colosso di multisala negli Stati Uniti è diventato il primo proprietario mondiale di cinema – sembra aver già siglato un accordo preliminare con l’Accademia degli Oscar. Avrebbe ‘donato’ 20 milioni di dollari per il museo del cinema di Los Angeles a patto che, quando nel 2017 verrà aperto, porti il suo nome.

L’Accademia, dal canto suo, sarebbe già pronta a fornire le proprie competenze per un festival annuale, il Qingdao International Film Festival, che – se approvato dal governo centrale di Pechino – dovrebbe partire già nel 2016. Il China Daily sostiene trionfalmente che sarebbe la prima volta nei suoi 86 anni di vita, che il colosso americano appoggerebbe un festival al di fuori degli Stati Uniti. Anzi, sottolinea sempre il quotidiano cinese, avrebbe rifiutato più volte di collaborare con i ben più noti eventi di Cannes e di Tokyo.

E sempre Wanda si è già assicurata la presenza di star americane – del calibro di quelle accorse sul tappeto rosso a presentare il progetto – per 30 film girati in Cina ogni anno. A questi si aggiungeranno una cinquantina tra film locali e diversi prodotti per la televisione in modo di assicurare a Metropolis almeno un centinaio di produzioni all’anno sin dal suo esordio. “La Cina diventerà il centro dell’industria cinematografica mondiale” ha dichiarato in conclusione Wang. E se rispetteranno questi ritmi, è difficile dargli torto.

 il Fatto Quotidiano, 24 settembre 2013

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