Ancora un rinvio per il decreto legge sul femminicidio. Le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio hanno infatti chiesto altro tempo per esaminare 414 emendamenti. La discussione in Aula non sarà più in programma domani, quindi, ma slitterà al 2 ottobre. Il problema, però, è che ora servirà mettere la quarta: il provvedimento deve essere ancora esaminato al Senato e è in scadenza il 15 ottobre. Quindi restano meno di due settimane per completare l’iter anche a Palazzo Madama. L’esame delle proposte di modifica proseguirà, anche per questo motivo, anche in seduta notturna.
Durante la discussione in commissione davanti all’ingresso principale di Montecitorio per 4 ore è stato organizzato un particolare sit in, per giunta istituzionale: uno spettacolo teatrale e un’installazione artistica per sensibilizzare il tema della violenza sulle donne. Quaranta donne e uomini comuni, vestiti di bianco e rosso, hanno animato la piazza. Si tratta di un progetto voluto dal Miur, e diretto in primis alle ragazze e ai ragazzi delle scuole superiori. “Colpisce – ha dichiarato Elena Centemero, responsabile Scuola del Pdl – vedere davanti alla Camera una scia rossa che rappresenta il sangue di tante donne uccise dai loro compagni, fidanzati e mariti. Il femminicidio è un problema culturale e come tale va affrontato, a partire dalla scuola. Per questo abbiamo presentato un emendamento al Dl femminicidio che introduce l’educazione alla relazione e alla parità di genere nelle scuole, nell’ambito di una programmazione didattica trasversale che coinvolge tutte le discipline e della progettazione del Piano dell’Offerta formativa. Riteniamo inoltre opportuno che le scuole possano agire in rete e possano collaborare a stretto contatto con istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio e impegnate nel contrasto alla violenza di genere”.
Un concetto già espresso dalla presidente della Camera Laura Boldrini: “Mi auguro che il ministero consideri l’ipotesi di far divenire le questioni di genere oggetto di insegnamento”. “Dalla gabbia” della violenza, ha detto ancora la Boldrini, “si esce con la condivisione”. “Alle ragazze dico: non cadete nella trappola della sopraffazione, coltivate l’autostima e quindi studiate e lavorate – spiega la presidente di Montecitorio – perché questi sono gli unici segreti per farcela”. Ai ragazzi, aggiunge, dico invece: “abbiate rispetto”. Sentimento, quest’ultimo, “che la scuola, insieme alla famiglia, ha il compito di trasmettere”. Perché, sottolinea la presidente,“la violenza sulle donne non è una questione solo femminile ma è un problema principalmente maschile”.