Settecento milioni di euro. E’ la maxi confisca eseguita dalla Dia di Napoli nei confronti degli eredi di Dante Passarelli, punto di riferimento economico-finanziario dell’organizzazione camorristica dei Casalesi. Passarelli, noto imprenditore a capo dello zuccherificio Ipam, morì il 4 novembre 2004, cadendo, in circostanze poco chiare, da una terrazza senza recinzione proprio mentre si avviava a conclusione il processo Spartacus 1 nei confronti dei principali esponenti del clan e dello stesso Passarelli.

La confisca, disposta dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), riguarda tre società e relative quote, 126 immobili residenziali e commerciali, 24 posti auto, 51 autorimesse, 58 terreni. Fra i beni confiscati, che furono sequestrati l’8 aprile 2010 e valutati all’epoca 700 milioni di euro,c’è anche l’intera proprietà del complesso agricolo La Balzana, utilizzato dal clan camorristico come base logistica per ospitare latitanti o per spedizioni di morte nei territori circostanti Cancello e Arnone. Gli accertamenti effettuati dalla Dia e dai carabinieri di Caserta hanno permesso di riscontrare la sproporzione fra i redditi della famiglia Passarelli e l’immenso patrimonio accumulato negli anni ’80 e ’90.

La confisca, effettuata a carico della moglie e dei figli di Passarelli, si basa proprio sugli elementi investigativi e dibattimentali acquisiti durante il procedimento Spartacus dal quale, attraverso numerose dichiarazioni di collaboratori di giustizia (come Carmine Schiavone, Dario De Simone, Augusto La Torre, Raffaele Ferrara e Domenico Frascogna Domenico), verifiche documentali e intercettazioni telefoniche, è emerso uno stabile rapporto tra Dante Passarelli e l’organizzazione dei casalesi, in particolare per il reimpiego dei capitali illeciti.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Figlia di Ablyazov denuncia diplomatici kazaki per sequestro di persona

next
Articolo Successivo

Milano, due arresti per la coppia uccisa in via Muratori. Movente, una partita di droga

next