“A quella cerimonia per Roberto Calderoli non c’ero. Ho letto come tutti voi di queste cose“. Così il ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge, commenta le polemiche suscitate dal settimanale “Oggi”, che ha mostrato le immagini di un rito propiziatorio celebrato dalla sua famiglia in Congo per “salvare l’anima” di Roberto Calderoli. Il senatore del Carroccio poco più di due mesi fa aveva paragonato ad un orango il ministro, che, ospite de “L’aria che tira”, su La7, dichiara: “Lì c’era mio padre, come si vede dalle foto”. E preferisce non replicare alle critiche al vetriolo di Matteo Salvini e di Mario Borghezio. Il ministro poi smentisce che sia sua l’iniziativa di aggiornare i moduli scolastici sostituendo le parole ‘padre’ e ‘madre’ con ‘genitore’. “Non è una mia idea e non fa parte del mio programma” – afferma – “è l’iniziativa di una consigliera comunale del Comune di Bologna. Se qualcuno vuole attaccarmi, deve farlo sulle mie proposte e sulle mie idee”. Ed esprime dissenso sulla proposta: “Non capisco il motivo di togliere le parole ‘mamma’ e ‘papa”, sono due figure fondamentali, e anche se ci sono due papà o due mamme la figura rimane”. La Kyenge smentisce poi altre proposte a lei attribuite, come quella di togliere il velo alle suore o di dare le seconde case degli italiani ai rom. E sottolinea: “Molte persone ignorano quello che è stato il mio percorso, io sono medico oculista ma ho iniziato molti anni fa anche come attivista per i diritti umani. Facevo volontariato” – continua – “in alcuni ospedali in Africa, per cercare di impegnarmi e dare delle risposte a quelli che sono i mie obiettivi e i miei sogni”
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