Ambiente & Veleni

Ilva, l’Ue contro il governo italiano (battuto da 3 cittadini e da 270 lettere)

Come mai è partita una procedura di infrazione contro il governo italiano sul caso Ilva?

Ve lo spiegherò in poche parole.

Tre cittadini si sono incontrati alcuni mesi fa per creare una macchina da guerra
Sono tre persone che conoscono bene alcune cose: c’è chi fa video formidabili, c’è chi scrive benissimo in inglese e conosce i meandri della Commissione Europea, c’è chi ha studiato tutta la storia dell’Ilva, dei procedimenti giudiziari e ha l’archivio dei dati chimici delle sue emissioni.
 
E’ stata così messa a punto una organizzazione dinamica che senza sosta ha inviato alla Commissione Europea in sei mesi 270 lettere.
E così è arrivata a Bruxelles una documentazione informativa e scientifica solida fatta di svariati dossier, filmati e foto dell’Ilva, scansioni di giornali, decreti del governo e altro ancora.

Da aprile 2013 fino a ieri la Commissione Europea non ha avuto respiro; appena finiva di leggere un report in inglese proveniente da Taranto, ecco che ne arrivava subito dopo un altro ancora più grave e sconvolgente. E’ stato un diluvio drammatico di notizie e dati.

La Commissione Europea ha convocato queste tre persone a Bruxelles due volte. La prima volta queste tre persone hanno presentato le 36 infrazioni all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dell’Ilva: in alcuni fogli c’era la mappa completa di quello che non funzionava. 

La cosa ha generato stupore.

Nel secondo viaggio è stato presentato l’elenco delle inadempienze alle prescrizioni AIA: ma questa volta a denunciare ciò che non andava era il Garante dell’AIA Ilva che decretava l’avvio delle sanzioni nei confronti dell’acciaieria. 
 
La cosa ha generato sorpresa.
 
Poi nei giorni successivi la Commissione Europea ha appreso che il Garante dell’AIA veniva eliminato e che il governo italiano approvava un nuovo decreto per non sanzionare l’Ilva.
La cosa ha generato sconcerto.
 
A questo punto la Commissione Europea ha sanzionato il governo italiano.
Quando è troppo è troppo.
 
Le tre persone sono Antonia Battaglia, Fabio Matacchiera e l’ultima sono io. 
La macchina da guerra è frutto di un accordo fra Fondo Antidiossina e PeaceLink.
Domani tutto verrà spiegato nei dettagli: la conferenza stampa di Fondo Antidiossina e PeaceLink verrà trasmessa online dal sito www.peacelink.it dalle 10.30 in poi.
 
Cosa ho imparato da questa storia? Che tutto può cambiare se si dispone di compagni di viaggio instancabili e della forza d’urto di 270 lettere piene di dati veri e incontrovertibili.
Il dossier di Fondo Antidiossina e Peacelink