“La democrazia non è questione (solo) di regole e procedure” ha ribadito più volte il suo curatore scientifico, Stefano Rodotà. E così, ancora una volta e per il sesto anno consecutivo, spetterà al Festival del diritto cercare di aggiungere gli elementi mancanti, spesso dimenticati tra le pieghe del dibattito pubblico. Una manifestazione, che prende il via oggi a Piacenza e durerà fino al 29 settembre, partita in sordina e non senza critiche arrivate da più parti ma che nel tempo si sta guadagnando notevoli consensi. Senza spettacolarizzazioni, magari con qualche tecnicismo di troppo ma con la voglia quasi antica di approfondire un tema cruciale per le nostre vite come il sistema che ci governa.
“Le incertezze della democrazia” è il titolo della kermesse, che animerà la Primogenita (titolo del quale si vanta la città, per la sua precoce annessione al Regno d’Italia nel 1858) per quattro giorni tra ospiti illustri ed eminenti studiosi. Non mancheranno gli eventi culturali, con musica, teatro e letteratura, a corollario di una manifestazione sempre molto partecipata. Nei primi 5 anni di vita si stima che siano state 80mila le presenze complessive, oltre la metà delle quali di persone provenienti da fuori provincia.
La carrellata di ospiti di rilievo si spreca, con l’apertura affidata a Gustavo Zagrebelsky, che oggi alle 18 terrà a battesimo il festival, nella sala dei Teatini, intervenendo sul tema “Democrazia, scena o messinscena?”. All’estremo opposto, invece, sarà Luciano Canfora, domenica 29, a chiudere alle 19.30, nel salone di Palazzo Gotico, analizzando “La democrazia alla prova dei sistemi di voto”. Nel mezzo, giorni particolarmente intensi. La prima serata vedrà anche la partecipazione del priore della Comunità di Bose Enzo Bianchi, chiamato tra i “Testimoni del tempo”. Il suo intervento, intitolato “Cammini di umanizzazione”, approfondirà la necessità di “credere nell’uomo… accettando di guardare oltre il nostro interesse immediato, verso un orizzonte comune e una speranza condivisa”.
Venerdì 27 settembre sarà il coordinatore scientifico Stefano Rodotà a parlare di diritti e della loro valenza nel mondo globale contemporaneo, mentre il sindaco Paolo Dosi introdurrà la conferenza dell’economista Stefano Zamagni su “Mercato e democrazia”. Al sociologo Ilvo Diamanti, nel pomeriggio di venerdì, il compito di rispondere all’interrogativo: “A che punto è la democrazia italiana?”, mentre il comico e scrittore Giacomo Poretti rifletterà su “I forzati della democrazia” e, in serata, il medico fondatore di Emergency, Gino Strada approfondirà il significato di “Diritto alla pace, diritti per la pace”.
Sabato 28, tra i tanti appuntamenti, da segnalare quello con Remo Bodei sulla “Vulnerabilità di massa, nuova dimensione della democrazia”, il dialogo con Mario Dogliani e Nadia Urbinati sulle origini del populismo e la crisi della rappresentanza politica, il focus di Sergio Romano su “La crisi della democrazia e il potere dei giudici”. Alle 20, per il ciclo “Testimoni del tempo”, ospite il presidente della Camera, Laura Boldrini, che con l’introduzione della giornalista Monica Maggioni sarà chiamata a spiegare perché “Non c’è democrazia senza dignità”.
Nella giornata conclusiva, domenica 29, il ministro per le Riforme Istituzionali Gaetano Quagliariello, introdotto dall’editorialista de “Il Sole24Ore” Stefano Folli, illustrerà “Quali riforme per quale democrazia”, mentre i registi Marco Bellocchio e Roberto Andò dialogheranno con Stefano Rodotà su “Come narrare l’incertezza della democrazia”. Alle 16 dibattito su “Democrazia e nuove società del lavoro” con Mariuccia Salvati e Silvia Truzzi. Nel pomeriggio, prima dell’intervento di chiusura di Luciano Canfora, ci sarà spazio per gli incontri con il giurista Cesare Mirabelli e con il giornalista Luigi Ferrarella.
Particolarmente ricco, poi, il programma partecipato, proposto da realtà associative, istituzioni scolastiche e culturali: tra gli altri, Simonetta Agnello Hornby parlerà di lotta alla violenza domestica contro le donne, Gherardo Colombo affronterà il concetto di democrazia “verso il potere di tutti”, Renato Mannheimer e Gianfranco Pasquino dibatteranno con Sofia Ventura de “La repubblica che abbiamo e che vorremmo”, Maurizio Chierici sarà tra gli ospiti del focus sul tema “Senza verità non c’è democrazia” e Piercamillo Davigo interverrà sul rapporto tra corruzione minacce alla stabilità della democrazia.
Infine, spazio anche al mondo dell’informazione. Quella del futuro, con 120 studenti di 13 istituti piacentini, chiamati a raccontare il Festival del diritto nel tradizionale concorso fra testate giornalistiche, che si intitola: “La voce delle scuole”.