Ha strangolato la convivente e poi ha tentato di togliersi la vita. E’ il tragico epilogo di una storia, quella tra Gianpietro Gilberti e Cinzia Agnoletti, che da tempo era entrata in una spirale di turbolenze senza fine. L’uomo, piacentino di 53 anni, aveva perso il lavoro e da oltre un anno si era riadattato al lavoro in campagna per portare a casa un salario. Lei, 50enne di Forlì, invece, dava una mano nelle cucine di un ristorante nel cremonese, senza una vera continuità. Entrambi abitavano a Castelvetro, paese al confine con la provincia di Cremona. L’uomo fermato dalla Polizia ha confessato dopo poche ore.
Questa mattina un litigio, l’ennesimo, di una coppia separata in casa da tempo, che ha portato Gilberti, esasperato per la situazione di difficoltà in cui vivevano, ad aggredire la donna e a strozzarla con le sue mani. Poi, preso dal rimorso, ha tentato di soffocarsi con un sacchetto di plastica senza riuscirci. A ritrovarsi davanti la scena, il figlio di 25 anni che forse è riuscito a far desistere il padre.
Le informazioni, comunque, sono ancora incerte perché le forze dell’ordine, arrivate in via Stazione, hanno sigillato posto i sigilli alla palazzina che affaccia proprio davanti a un supermercato e quindi meta, da quando si è diffusa la notizia, di molti curiosi. Quel che si sa per certo, è che il 50enne, dopo aver perso il lavoro in una officina di Villanova (Piacenza), aveva iniziato a farsi vedere meno in paese. Un po’ perché usciva molto presto la mattina per andare nei campi e un po’ perché, dicono alcuni testimoni, “ormai non sopportava più il modo di vivere di lei. Che era esuberante, la trovavi sempre al bar, aveva molte amicizie e stava tutto il giorno fuori casa”. E ancora: “Lui era sempre al lavoro e lei, dopo qualche ora passata nel ristorante, era sempre giro. Lui non approvava questo modo di fare. Era per questo che erano separati in casa ma, forse per le difficoltà economiche, continuavano a stare sotto lo stesso tetto”.
Ora Gianpietro Gilberti, soccorso dall’ambulanza del 118 e uscito pressoché indenne dal tentativo di togliersi la vita, si trova nella caserma dei carabinieri di Monticelli d’Ongina, dove è in attesa dell’interrogatorio, che avverrà nel pomeriggio. Si attende il suo avvocato e di capire le reali motivazioni che lo hanno spinto a questo gesto estremo nei confronti della donna, anche se pare ormai certo che l’omicidio sia avvenuto per motivi sentimentali, visto che negli ultimi giorni i vicini di casa li avevano sentiti spesso litigare ad alta voce.