Si sta svolgendo qui un’utilissima discussione sui temi dell’energia: articolata e feconda sotto più punti di vista. Molti dei commenti a questo blog sostengono o confutano i singoli post sotto il profilo tecnico e/o economico. Almeno altrettanti si preoccupano di sopravvivenza, stili di vita e aspetti sociali, mettendo in relazione negativa gli sprechi presenti con le potenzialità future. Perché è sempre maggiore la convinzione che l’energia non riguardi solo le merci che ci circondano ma sia cruciale per ordinare la vita e le relazioni, così come per organizzare il lavoro e definire prospettive per la società e l’ambiente in cui viviamo.
Si potrebbe affermare che l’energia sia una misura del futuro. In natura gran parte dei processi sono irreversibili e, per alimentare la vita e far funzionare l’ambiente in cui essa si evolve, occorre energia utile per eseguire lavoro al presente, pur sapendo che sarà degradata e che verrà consegnato alle nuove generazioni un pianeta meno rinnovabile e con più scarti. Sappiamo poi che energia e scorrere del tempo fisico sono tra loro legati ed il loro prodotto ha le dimensioni fisiche di un’azione che – una volta compiuta – è unica, anche se si sarebbe potuta completare in molti modi, lasciando tracce diverse.
Ecco perché qui si leggono non solo discussioni improntate a un punto di vista “ingegneristico” o quantitativo, ma emergono spunti caratteristici sotto il profilo comportamentale e della responsabilità sociale. Anche perché solo negli ultimi anni sono venuti alla ribalta problemi complessi, che non erano presi in considerazione ai tempi dell’invenzione della macchina a vapore, della diffusione dell’auto individuale o dell’elettricità. Temi che non si risolvono tecnicamente, ma politicamente, nel senso di far partecipare alla loro messa in agenda una opinione pubblica correttamente informata.
Non è detto che chi ci governa o chi orienta l’economia abbia interesse a un corretto coinvolgimento dei cittadini, anzi! Come attesto in un esempio rilevante, può valere il contrario.
Il 20 agosto, il Global Footprint Network ci ha avvisato che in poco più di otto mesi abbiamo usato una quantità di prodotti naturali pari a quella che il pianeta rigenera in un anno (Overshoot Day). L’umanità sta utilizzando 1,5 volte la capacità globale di rigenerazione delle risorse. Addirittura l’Europa “ingoia” 2,66 volte la capacità del suo territorio di sostenere se stessa, mentre gli Stati Uniti arrivano a 4,16 volte.
Certamente questo saccheggio della parte rinnovabile del nostro mondo è corresponsabile del grande e crescente ricorso ai fossili e del riscaldamento della terra (cambiamento climatico), ma i giornali per primi ne parlano come di una notizia di cronaca, senza sottolineare come sarebbe possibile invertire la tendenza. I paesi “debitori ecologici” sono interessati a ridurre la loro dipendenza dalle risorse, mentre i creditori hanno un interesse economico, politico e strategico per preservare il loro capitale ecologico. E se si sentenziasse che la CO2 ci ha ingannato e così la facciamo finita? Di fatto La Repubblica ha dato il via alla notizia dell’inefficacia dei gas serra e Libero (Maurizio Stefanini, 11 aprile), gongolante, ha sparato: “Il riscaldamento globale non c’è, ma ci è già costato 300 miliardi”. Non poteva certo mancare Il Foglio, che ha sentenziato: “La catastrofe può attendere”. E tutto per un’estate intiepidita meno del solito.
Si dirà: la tesi del riscaldamento globale è crollata! Assolutamente no, ma negli articoli si sono spacciate per scientifiche autentiche bufale, insinuando dubbi che sono visti di buon occhio da poteri economici e politici ben saldi nel nostro Paese.
Naomi Oreskes (CMCC), storica della scienza dell’Università di San Diego, ha provato a dare una risposta a questi episodi, documentando con grande rigore come piccoli gruppi di scienziati abbiano messo in piedi campagne molto efficaci, grazie a connessioni politiche ed economiche di altissimo livello, per distrarre l’opinione pubblica dai reali pericoli messi in luce dalle scienze mediche e ambientali sugli effetti del fumo, l’esistenza delle piogge acide, e, soprattutto, le conseguenze del riscaldamento globale.
È facile far breccia, soprattutto in questa fase di crisi che si attribuisce solo alla malvagità della finanza. Sul tavolo abbiamo i problemi della grande specializzazione di un sapere scientifico molto tecnico e quindi separato dall’esperienza comune, e il problema di fenomeni e di previsioni scientifiche, che hanno un immediato valore politico e che possono orientare scelte su larga scala e produrre effetti di massa indesiderati. Se si scoprisse che la crisi finanziaria e il nostro fallimento nel contrastare il riscaldamento globale hanno la stessa causa nel fondamentalismo del libero mercato, cosa ne sarebbe della deriva neoliberista e dei governanti di quella che una volta era l’Europa sociale?
Mario Agostinelli
Ecologista, politico e sindacalista
Ambiente & Veleni - 27 Settembre 2013
Non solo energia, l’ambiente è misura di sviluppo economico
Si sta svolgendo qui un’utilissima discussione sui temi dell’energia: articolata e feconda sotto più punti di vista. Molti dei commenti a questo blog sostengono o confutano i singoli post sotto il profilo tecnico e/o economico. Almeno altrettanti si preoccupano di sopravvivenza, stili di vita e aspetti sociali, mettendo in relazione negativa gli sprechi presenti con le potenzialità future. Perché è sempre maggiore la convinzione che l’energia non riguardi solo le merci che ci circondano ma sia cruciale per ordinare la vita e le relazioni, così come per organizzare il lavoro e definire prospettive per la società e l’ambiente in cui viviamo.
Si potrebbe affermare che l’energia sia una misura del futuro. In natura gran parte dei processi sono irreversibili e, per alimentare la vita e far funzionare l’ambiente in cui essa si evolve, occorre energia utile per eseguire lavoro al presente, pur sapendo che sarà degradata e che verrà consegnato alle nuove generazioni un pianeta meno rinnovabile e con più scarti. Sappiamo poi che energia e scorrere del tempo fisico sono tra loro legati ed il loro prodotto ha le dimensioni fisiche di un’azione che – una volta compiuta – è unica, anche se si sarebbe potuta completare in molti modi, lasciando tracce diverse.
Ecco perché qui si leggono non solo discussioni improntate a un punto di vista “ingegneristico” o quantitativo, ma emergono spunti caratteristici sotto il profilo comportamentale e della responsabilità sociale. Anche perché solo negli ultimi anni sono venuti alla ribalta problemi complessi, che non erano presi in considerazione ai tempi dell’invenzione della macchina a vapore, della diffusione dell’auto individuale o dell’elettricità. Temi che non si risolvono tecnicamente, ma politicamente, nel senso di far partecipare alla loro messa in agenda una opinione pubblica correttamente informata.
Non è detto che chi ci governa o chi orienta l’economia abbia interesse a un corretto coinvolgimento dei cittadini, anzi! Come attesto in un esempio rilevante, può valere il contrario.
Il 20 agosto, il Global Footprint Network ci ha avvisato che in poco più di otto mesi abbiamo usato una quantità di prodotti naturali pari a quella che il pianeta rigenera in un anno (Overshoot Day). L’umanità sta utilizzando 1,5 volte la capacità globale di rigenerazione delle risorse. Addirittura l’Europa “ingoia” 2,66 volte la capacità del suo territorio di sostenere se stessa, mentre gli Stati Uniti arrivano a 4,16 volte.
Certamente questo saccheggio della parte rinnovabile del nostro mondo è corresponsabile del grande e crescente ricorso ai fossili e del riscaldamento della terra (cambiamento climatico), ma i giornali per primi ne parlano come di una notizia di cronaca, senza sottolineare come sarebbe possibile invertire la tendenza. I paesi “debitori ecologici” sono interessati a ridurre la loro dipendenza dalle risorse, mentre i creditori hanno un interesse economico, politico e strategico per preservare il loro capitale ecologico. E se si sentenziasse che la CO2 ci ha ingannato e così la facciamo finita? Di fatto La Repubblica ha dato il via alla notizia dell’inefficacia dei gas serra e Libero (Maurizio Stefanini, 11 aprile), gongolante, ha sparato: “Il riscaldamento globale non c’è, ma ci è già costato 300 miliardi”. Non poteva certo mancare Il Foglio, che ha sentenziato: “La catastrofe può attendere”. E tutto per un’estate intiepidita meno del solito.
Si dirà: la tesi del riscaldamento globale è crollata! Assolutamente no, ma negli articoli si sono spacciate per scientifiche autentiche bufale, insinuando dubbi che sono visti di buon occhio da poteri economici e politici ben saldi nel nostro Paese.
Naomi Oreskes (CMCC), storica della scienza dell’Università di San Diego, ha provato a dare una risposta a questi episodi, documentando con grande rigore come piccoli gruppi di scienziati abbiano messo in piedi campagne molto efficaci, grazie a connessioni politiche ed economiche di altissimo livello, per distrarre l’opinione pubblica dai reali pericoli messi in luce dalle scienze mediche e ambientali sugli effetti del fumo, l’esistenza delle piogge acide, e, soprattutto, le conseguenze del riscaldamento globale.
È facile far breccia, soprattutto in questa fase di crisi che si attribuisce solo alla malvagità della finanza. Sul tavolo abbiamo i problemi della grande specializzazione di un sapere scientifico molto tecnico e quindi separato dall’esperienza comune, e il problema di fenomeni e di previsioni scientifiche, che hanno un immediato valore politico e che possono orientare scelte su larga scala e produrre effetti di massa indesiderati. Se si scoprisse che la crisi finanziaria e il nostro fallimento nel contrastare il riscaldamento globale hanno la stessa causa nel fondamentalismo del libero mercato, cosa ne sarebbe della deriva neoliberista e dei governanti di quella che una volta era l’Europa sociale?
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.