Vivace baruffa tra Pierluigi Bersani e Andrea Scanzi nel corso della trasmissione “Otto e mezzo”, su La7. La miccia del battibecco è una domanda del giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, che chiede all’ex segretario del Pd a proposito della travagliata alleanza col Pdl: “Ma cosa c’è da capire ancora? Sapete benissimo con chi siete al governo. Non è che dopo tre, quattro, cinque mesi di quasi nulla, adesso diciamo: ‘Oh, porca miseria, ho scoperto che la Santanchè è cattiva. Accidenti, Cicchitto quanto è birbo’. Lo si sapeva già. Perché, dopo mesi e mesi di umiliazioni del vostro elettorato” – continua – “anziché giocare di rimessa e di attesa, non dite al Pdl: ‘Noi con voi non vogliamo niente da spartire’?”. Piccata la risposta di Bersani, che dopo la domanda di Scanzi comincia nervosamente a bere acqua a garganella: “Cosa ha fatto lei per evitare le larghe intese? Me lo dica“. “Io come giornalista?” – risponde Scanzi con un sorriso sbigottito – “Cioé dipendeva da me la sorte? Mi sopravvaluta”. Il deputato Pd, continuando a ingollare acqua, insiste: “Nessuno può chiamarsi fuori con questo cavarsi sempre fuori da tutto e poi sparare…questo Paese ha bisogno di essere governato”. “Sì, sì” – commenta con toni bonari il giornalista – “e non lo fate da due anni”. Bersani difende strenuamente il governo delle larghe intese e lancia un appello agli alleati del Pdl: “Capisco il vostro dolore, capisco che possiate criticare una sentenza, capisco che riteniate Berlusconi innocente. Ma, perbacco, volete morire con il vostro leader? Voi avete responsabilità verso il Paese. La verità è che hanno un padrone, un leader inamovibile, la loro formazione politica è una propaggine. Berlusconi faccia un giro del sistema politico e” – continua, rivolgendosi a Scanzi e facendo un riferimento al M5S – “arrivi anche nelle sue propaggini“. La discussione tocca poi l’accordo saltato tra Bersani e il M5S. L’ex segretario prima nega l’accusa di “scouting”, mossa da Scanzi, poi ammette che si trattava di “scouting politico”. Smentisce le sue dichiarazioni di luglio alla Festa Dell’Unità (“Mica volevo fare un’alleanza con Grillo, son mica matto”), ma poi corregge il tiro: “Certamente non ho mai proposto a Grillo un’alleanza politica, non ce l’avevo in testa. Lui dice che non l’ho mai cercato. Ma Grillo mente. Mente. Mente sapendo di mentire” di Gisella Ruccia