Fine del governo Letta. Berlusconi chiede che i “suoi” ministri si dimettano, Alfano “obbedisce” e a stretto giro conferma che tutti hanno fatto il passo indietro. Il motivo? Per il leader del Pdl tutto è dovuto all’aumento dell’Iva, ma dietro le dichiarazioni c’è ancora la questione della sua decadenza da senatore, a seguito della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a quattro anni per frode fiscale. Tra gli ultimi tentativi per salvare l’ex premier la proposta di Alfano, che aveva chiesto al presidente del Consiglio un decreto interpretativo sulla legge Severino. Proposta che non è andata a buon fine.
Ma a smentire l’ex premier interviene con parole durissime lo stesso presidente del Consiglio che invita gli italiani a “non abboccare”. Non solo: “Berlusconi – spiega un comunicato di Palazzo Chigi – per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l’alibi dell’Iva. La responsabilità dell’aumento dell’Iva invece – prosegue la nota – è proprio di Berlusconi e della sua decisione di far dimettere i propri parlamentari mercoledì, fatto senza precedenti, che priva il Parlamento e la maggioranza della certezza necessaria per assumere provvedimenti che vanno poi convertiti”.
La rottura tra i ministri Pdl e il governo si consuma a seguito di una nota di Silvio Berlusconi diramata sabato pomeriggio. Lo strappo definitivo dopo la richiesta del Cavaliere di ricusare i componenti della Giunta che si erano già espressi a suo sfavore sulla decadenza da senatore. L’ex premier chiede ai “suoi” ministri di “valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”. Pochi minuti dopo Angelino Alfano, ministro dell’Interno e vicepremier, esegue: l’invito è stato accolto. “I ministri del Pdl – ha comunicato la portavoce del segretario Pdl dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà – rassegnano le proprie dimissioni“. Dalla compagine di centrodestra presente nell’esecutivo viene così condivisa la proposta del capogruppo alla Camera Renato Brunetta che aveva chiesto ai colleghi di partito di dimettersi in massa. E viene disatteso anche l’invito di Giorgio Napolitano di garantire continuità e non una “campagna elettorale permanente”. E ora? Tra gli scenari possibili si fa strada l’ipotesi di Letta bis per fare la legge di stabilità e cambiare la legge elettorale.
La nota dei ministri Pdl – Per parte loro, i ministri di centrodestra Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello confermano in una nota congiunta: “Non ci sono condizioni per restare”. Il motivo? Sono le “conclusioni alle quali il consiglio dei ministri di ieri è giunto sui temi della giustizia e del fisco“, proprio come ha scritto il Cavaliere. “La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, di congelare l’attività di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva – prosegue Berlusconi – è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto”. Per l’ex premier, dunque, “per queste ragioni, l’ultimatum lanciato dal premier e dal Partito Democratico agli alleati di governo sulla pelle degli italiani, appare irricevibile e inaccettabile”.
Letta: “Italiani non abbocchino a Berlusconi” – Ma il presidente del Consiglio Enrico Letta risponde a stretto giro: la colpa dell’aumento dell’imposta è dovuta alle dimissioni del Pdl e chiede un “chiarimento in Parlamento, davanti al Paese“. Concetto che ribadisce su Twitter, dove scrive: “La colpa è della dimissione dei parlamentari che ha provocato la crisi e reso impossibile continuare. Berlusconi rovescia la frittata, gli italiani non abbocchino!”. E non c’è solo il messaggio via Twitter, perché da Palazzo Chigi arrivano parole durissime: “Per questo, ieri si era deciso di andare al chiarimento parlamentare e si era concordemente stabilito di postporre a dopo il voto in Parlamento i provvedimenti economici necessari. Gli italiani – conclude il presidente del Consiglio – sapranno rimandare al mittente una bugia così macroscopica e un simile tentativo di totale stravolgimento della realtà. In Parlamento ognuno si assumerà le proprie responsabilità dinnanzi al Paese”.
Interviene sul passo indietro dei ministri anche il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani secondo cui le dimissioni “sono una ulteriore azione di sfascio per l’azione del governo” e aprono “formalmente nei fatti una crisi”. Ora, prosegue il leader democratico, “dovremo valutare esattamente le conseguenze di questo. L’irresponsabilità sta salendo a livelli che non erano razionalmente valutabili”.
. E per Gianni Cuperlo con questo “atto di grande irresponsabilità Berlusconi si assume la responsabilità dell’aumento dell’Iva”.
Le dimissioni sui siti stranieri
1 /7
La notizia delle dimissioni sulla Bbc
LA CRONACA DEL 28 SETTEMBRE
21.16 – Violante: “Avanti se c’è maggioranza diversa”
“Se si trova una maggioranza diversa al Senato la legislatura va avanti. Auspico responsabilità da parte di tutti, che non si guardi solo al proprio leader”, ha detto Luciano Violante.
21.15 – Monti: “Contribuiremo a soluzioni credibili”
“Aspetteremo ora con rispetto le decisioni del Primo Ministro Enrico Letta e poi del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Scelta Civica – spiega il leader Mario Monti – non mancherà di dare il proprio contributo a soluzioni di governo credibili, proiettate sull’intera legislatura e caratterizzate da impegni precisi nei contenuti e nel calendario di attuazione”.
21.13 – Marina Berlusconi: “Paese vive crisi molto importante”
Così Marina Berlusconi, primogenita di Silvio Berlusconi, interviene dal teatro Alla Scala di Milano dove questa sera sta assistendo al galà per il bicentenario della scuola di ballo dell’accademia milanese. “E’ una serata particolare. Sono qui con mio marito e i miei figli e non voglio dire proprio niente se non che è una bellissima serata e un bellissimo spettacolo ed è bello festeggiare la scuola di ballo della Scala fiore all’occhiello della città e patrimonio di tutto il Paese”. A chi le ha chiesto se ha già sentito o visto suo padre, Marina Berlusconi si è limitata a rispondere: “Non voglio aggiungere altro. Non mi sembra questo il luogo e l’occasione per parlarne”.
20.57 – Giovannini: “Se crolla Italia, crolla pezzo di mondo”
“E’ una crisi che non ci voleva, che arriva proprio nel momento in cui gli indicatori danno segnali positivi. Adesso il lavoro che abbiamo fatto si blocca”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, al Premio di cultura “Gian Piero Orsello – Città di Civitavecchia”. “Eravamo sul punto di riscuotere i dividendi di tanti sacrifici, così invece si bloccheranno anche gli incentivi sul costo del lavoro”.
20.50 – Grillo e Casaleggio: “Al voto col Porcellum”
No ad accordi e nessuna fiducia. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in contatto continuo in queste ore, tracciano la linea del Movimento. E ribadiscono il loro no alla riforma del Porcellum “per evitare un super-Porcellum”. In sintesi, “no a fregature studiate apposta per metterci fuori gioco”. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, il leader e il guru del M5S non sono sorpresi dall’accelerazione della crisi di governo. “Vedrete, dureranno poco”, ripeteva Grillo ai suoi in questi giorni. Poi la mossa di Berlusconi e i ministri del Pdl che rassegnano in blocco le dimissioni. Ai vertici dei 5 Stelle c’è tuttavia la convinzione che non si tornerà alle urne da qui a breve. “Troveranno il modo per vivacchiare – si dicono convinti Grillo e Casaleggio – perché se tornassimo alle urne il M5S trionferebbe e loro non possono permettere che la presidenza del semestre europeo sia affidata ai 5 Stelle”. Intanto al Senato lunedì pomeriggio ci sarà una riunione che si preannuncia di fuoco. Stando ai rumors, sarebbero infatti ben 14 i senatori grillini pronti a lasciarsi alle spalle il Movimento e appoggiare un governo di scopo. O ad aprire il dialogo con il Pd, tassativamente vietato dallo Statuto del Movimento.
20.37 – Zanonato (Pd): “Ministri irresponsabili”
“Ministri Pdl si dimettono: mi spiace per loro che tra l’Italia e Berlusconi sono stati costretti a stare con quest’ultimo. Pdl irresponsabili”, scrive su twitter il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
20.35 – Di Maio (M5S): “Prima riforma Porcellum poi al voto”
“Sfatiamo il mito che serve un governo a tutti i costi per fare la legge elettorale. L’unico motivo per cui serve un governo a tutti i costi è per fargli fare i loro porci comodi per altro tempo”. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera. “La legge elettorale, se solo si volesse (ma è chiaro che non vogliono) – aggiunge – si potrebbe cambiare in due settimane in Parlamento, anche con il governo dimissionario. E poi al voto. Questo governo ci è costato 2 miliardi di euro solo per i condoni alle slot machine (mille volte di più di nuove elezioni). Facciamola finita”.
20.21 – D’Alia (Udc): “Giovani, disoccupati e imprese non meritano crisi”
”I giovani, i disoccupati, le imprese che arrancano non meritano la crisi di governo. Chi ha a cuore le sorti degli italiani non gioca col loro futuro e non puo’ permettere tutto questo”. Così su Facebook il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero D’Alia commentando la notizia delle dimissioni dei ministri Pdl dal governo Letta.
20.11 – Boccia (Pd): “Pdl responsabile di aumento Iva”
“Il tentativo di capovolgere la realtà non ha alcuna possibilità di avere successo di fronte agli italiani. Il mancato blocco dell’aumento dell’Iva ha una sola e unica responsabilità: la decisione dei parlamentari del Pdl di dimettersi, rendendo così impossibile l’eventuale conversione del decreto”. Per il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia “nessun governo serio, in nessuna parte del mondo adotterebbe delle misure in una situazione di assoluta incertezza. D’altra parte, già nella giornata di ieri, con le dichiarazioni dei principali esponenti del Pdl su presunte coperture, era chiaro qual era il loro atteggiamento”. “Il Paese rischia di precipitare in una situazione grave, privo di un governo che, come era suo dovere, in questi mesi si è occupato di esodati, cassintegrati, debiti della Pa, emergenza Abruzzo, scuola. E’ assurdo che un grande paese come l’Italia debba guardare all’apertura dei mercati di lunedì con ansia e preoccupazione”.
20.01 – Napolitano rimane a Napoli
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, resta a Napoli fino a domani e il programma della sua visita resta invariato. Il capo dello Stato avrà domani in Prefettura un incontro sul problema dei rifiuti tossici e sversamenti nella cosiddetta ‘terra dei fuochi’. Successivamente, si sposterà a villa Pignatelli per la giornata europea della cultura ebraica.
19.49 – Crimi (M5S): “Tutti a casa”
“Non ne sentiremo la mancanza come non sentiremo la mancanza di tutto il governo. Tutti a casa”, scrive il senatore M5S Vito Crimi.
19.48 – Mauro (Pdl): “Serve senso di responsabilità”
“Serve senso di responsabilità: il nostro Paese ha bisogno di stabilità, non di ricatti”. Lo scrive il ministro della Difesa, Mario Mauro, sulla sua pagina Facebook.
19.30 – Matteoli (Pdl): “Dimissioni ineccepibili”
“Le dimissioni dei ministri del Pdl, auspicate da Silvio Berlusconi e subito presentate sono ineccepibili”. Lo dichiara il senatore del Pdl Altero Matteoli. “Dopo la gravissima violazione del patto programmatico di governo sull’Iva e senza gesti di resipiscenza di Letta e del Pd, non c’era altra strada – afferma Matteoli – Essere complici sulla pelle degli italiani di scelte catastrofiche per il tessuto economico del Paese sarebbe stato un suicidio. Letta ed il Pd, dilaniato dalla fase precongressuale, ne portano intera la responsabilità. Il tentativo di scaricare sul Pdl le colpe di quanto accaduto è davvero debole e non sortirà effetti. Con rinnovata forza e unità, il Pdl continuerà a lavorare al servizio del Paese”.
19.25 – Zoggia (Pd): “Escalation Pdl inqualificabile”
“L’escalation del Pdl non per questioni legate all’azione di governo ma per questioni legate alle vicende di Berlusconi è inqualificabile, non ci sono parole per descriverla”. Così Davide Zoggia del Pd interviene nell’edizione straordinaria del TgLa7 in merito alle dimissioni dei ministri del Pdl. “Ci saranno i passaggi istituzionali – prosegue Zoggia – decideranno Letta e il presidente della Repubblica e il nostro partito deciderà l’atteggiamento da tenere di conseguenza”.
19.23 – Cicchitto (Pdl): “Decisione dei ministri meritava discussione nel partito”
“Sulla base del comunicato del presidente Berlusconi – dichiara Cicchitto – i ministri del Pdl si dimettono dal governo Letta in seguito alle posizioni negative prese ieri dal presidente Enrico Letta al consiglio dei ministri. Apprezzo la decisione dei ministri sul terreno di una cristallina condotta scevra da ogni preoccupazione di potere, che ribadisce -sottolinea il presidente della commissione Esteri della Camera- una netta distinzione dalla sinistra che anche in questa occasione si è assunta gravissime responsabilità, cosi come ho apprezzato la loro azione di governo”. “Ma ritengo -incalza- che una decisione di cosi rilevante spessore politico avrebbe richiesto una discussione approfondita e quindi avrebbe dovuto essere presa dall’ufficio di presidenza del Pdl e dai gruppi parlamentari il cui ruolo in questa cosi difficile situazione politica andrebbe esaltato sia sul piano delle scelte politiche da prendere sia su quello dell’iniziativa politica”.
19.22 – Morra (M5S): “Ora si voti”
“Nel dna del nostro movimento non esistono alleanze o accordi, la palla vada ai cittadini subito”. Così al Tg La 7 il senatore M5S Nicola Morra, che esclude la possibilità di un governo di scopo con il Pd dopo le dimissioni dei ministri Pdl. “Non siamo disposti a fare da stampella. Ragioneremo su quanto avvenuto, ma penso che a fronte dell’esperienza fallimentare di questi soggetti non si possa che tornare alle urne”. Morra poi prosegue: “Ora ci sarà sicuramente qualche smottamento – ipotizza – Non credo riusciranno a fare un governo di scopo, piuttosto tenteranno un Letta bis per vivacchiere qualche altro mese. Sono curioso di vedere cosa succede il 4 ottobre, perché di certo la caduta del governo non pregiudica la possibilità di far lavorare Aula e giunta” per le elezioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi.
19.13 – Gasparri (Pdl): “Letta ha tradito i patti, ora le elezioni”
“Letta ha tradito i patti su Imu e Iva, noi abbiamo indicato coperture. Ieri sera ha avuto un atteggiamento sbagliato, noi sosteniamo governo per quegli obiettivi”. Lo dice Maurizio Gasparri al Tg La7 dopo le dimissioni dei ministri del Pdl. “La nota di Berlusconi è chiara, quando si nega decisione su Iva è inevitabile la responsabilità di chi non ha dato seguito patto con italiani. Noi non alzeremo le tasse – spiega Gasparri – ora lo sbocco più logico mi sembrano le elezioni”. E su Napolitano dice: “Forse il capo dello Stato poteva valutare diversamente alcune situazioni”.
19.03 – Fassina (Pd): “Pdl in preda a spinta distruttiva. Sicuro c’è altra maggioranza”
Le dimissioni dei ministri del Pdl sono “una mossa disperata” che mostrano un partito “in preda ad una spinta distruttiva”. Per Fassina “Berlusconi e il Pdl sono in grandissima difficoltà, isolati nel Paese, perché nessuna associazione o categoria, dalla Cei alla Confesercenti, giustifica quello che è successo in questi giorni”. “Non si andrà ad elezioni perché troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c’è una maggioranza in grado di evitarlo. Dobbiamo approvare la legge stabilità e la legge elettorale – ha aggiunto – perché se non lo facciamo vuol dire fare del male molto seriamente all’Italia”.
19 – Zanda (Pd): “Molto pericoloso il prevalere di questioni personali”
“Da qualsiasi punto di vista si guardi questa vicenda è gravissimo e molto, molto molto pericoloso che parlamentari e uomini di governo mettano questioni personali e del loro leader prima degli interessi dell’Italia”. Così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda interviene durante l’edizione straordinaria del TgLa7. “All’Italia serve un governo che possa governare con una maggioranza che lo sorregga – prosegue Zanda – e andare avanti con minacce quotidiane, pressioni e ricatti è insopportabile, impossibile e molto dannoso. La questione – conclude – è e deve essere nelle mani del presidente del Consiglio, del presidente della Repubblica e mi auguro anche del Parlamento”.
19 – Bindi (Pd): “Berlusconi ha piegato il Paese ai suoi interessi”
“Vedo che siamo arrivati alla fine di questa storia terribile, impegnativa, drammatica per il nostro Paese”. Lo ha detto Rosy Bindi a margine della festa del Pd a Castrovillari, rispondendo ad una domanda sulle dimissioni dei ministri del Pdl. “Berlusconi, ancora una volta, ha piegato – ha aggiunto – gli interessi del Paese ai destini della sua persona. Questo è evidente, chiaro a tutti. Da vent’anni questo Paese è occupato da Silvio Berlusconi e dai suoi fedelissimi”.
18.42 – Lunedì vertice leader Cgil, Cisl e Uil
Contro la crisi di governo Cgil, Cisl e Uil sono pronti alla mobilitazione e lunedì, in un vertice convocato in questi minuti, i leader Camusso, Bonanni e Angeletti faranno il punto della situazione. “Una crisi ora è da irresponsabili”, dice il segretario Cisl, Raffale Bonanni.
18.41 – Fassina (Pd): “Rischio che la legge di Stabilità venga scritta dalla Troika”
Con la caduta del governo e l’eventuale ritorno alle urne si rischia che sia la Troika a “fare la legge di Stabilità al posto nostro”. Lo ha detto Stefano Fassina, durante la festa di Left Wing a Roma. Secondo il vide dell’economia, inoltre, ora è “abbastanza realistico” avere “200-300 punti di spread in più”.
18.40 – Vendola (Sel): “Siamo alla crisi dello Stato”
Quella che si sta consumando “è molto più di una crisi di governo: è una crisi dello Stato, siamo davanti al rischio dello schianto della nostra Repubblica”: lo dice il leader di Sel Nichi Vendola alla Festa di Centro democratico.
18.38 – Capezzone (Pdl): “Da Berlusconi la decisione migliore”
“Dal presidente Berlusconi è venuta la decisione migliore. La situazione era ed è insostenibile sia dal punto di vista delle scelte fiscali del governo sia da quello del mancato rispetto da parte della sinistra dei principi democratici e del diritto degli elettori di Forza Italia ad una piena rappresentanza politica e istituzionale”. Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti del Pdl.
18.25 – Micciché (Pdl): “Rimetto il mandato nelle mani di Berlusconi”
Il primo a intervenire dopo le parole di Alfano è il sottosegretario alla Pubblica amministrazione e semplificazione, Gianfranco Miccichè che annuncia di rimettere il mandato “nelle mani di Berlusconi“.
Politica
B. apre la crisi: ministri Pdl lasciano. Letta: ‘Gesto folle per coprire i suoi guai’
L'annuncio delle dimissioni pochi minuti dopo una nota del Cavaliere: "Aumento dell'Iva è violazione dei patti". Ma la questione centrale è la decadenza dell'ex premier. Il presidente del Consiglio su Twitter: "Gli italiani non abbocchino a B". Epifani: "Ulteriore azione di sfascio per l’azione del governo". Cicchitto si sfila: "Potevamo discuterne"
Fine del governo Letta. Berlusconi chiede che i “suoi” ministri si dimettano, Alfano “obbedisce” e a stretto giro conferma che tutti hanno fatto il passo indietro. Il motivo? Per il leader del Pdl tutto è dovuto all’aumento dell’Iva, ma dietro le dichiarazioni c’è ancora la questione della sua decadenza da senatore, a seguito della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a quattro anni per frode fiscale. Tra gli ultimi tentativi per salvare l’ex premier la proposta di Alfano, che aveva chiesto al presidente del Consiglio un decreto interpretativo sulla legge Severino. Proposta che non è andata a buon fine.
Ma a smentire l’ex premier interviene con parole durissime lo stesso presidente del Consiglio che invita gli italiani a “non abboccare”. Non solo: “Berlusconi – spiega un comunicato di Palazzo Chigi – per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l’alibi dell’Iva. La responsabilità dell’aumento dell’Iva invece – prosegue la nota – è proprio di Berlusconi e della sua decisione di far dimettere i propri parlamentari mercoledì, fatto senza precedenti, che priva il Parlamento e la maggioranza della certezza necessaria per assumere provvedimenti che vanno poi convertiti”.
La rottura tra i ministri Pdl e il governo si consuma a seguito di una nota di Silvio Berlusconi diramata sabato pomeriggio. Lo strappo definitivo dopo la richiesta del Cavaliere di ricusare i componenti della Giunta che si erano già espressi a suo sfavore sulla decadenza da senatore. L’ex premier chiede ai “suoi” ministri di “valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”. Pochi minuti dopo Angelino Alfano, ministro dell’Interno e vicepremier, esegue: l’invito è stato accolto. “I ministri del Pdl – ha comunicato la portavoce del segretario Pdl dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà – rassegnano le proprie dimissioni“. Dalla compagine di centrodestra presente nell’esecutivo viene così condivisa la proposta del capogruppo alla Camera Renato Brunetta che aveva chiesto ai colleghi di partito di dimettersi in massa. E viene disatteso anche l’invito di Giorgio Napolitano di garantire continuità e non una “campagna elettorale permanente”. E ora? Tra gli scenari possibili si fa strada l’ipotesi di Letta bis per fare la legge di stabilità e cambiare la legge elettorale.
La nota dei ministri Pdl – Per parte loro, i ministri di centrodestra Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello confermano in una nota congiunta: “Non ci sono condizioni per restare”. Il motivo? Sono le “conclusioni alle quali il consiglio dei ministri di ieri è giunto sui temi della giustizia e del fisco“, proprio come ha scritto il Cavaliere. “La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, di congelare l’attività di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva – prosegue Berlusconi – è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto”. Per l’ex premier, dunque, “per queste ragioni, l’ultimatum lanciato dal premier e dal Partito Democratico agli alleati di governo sulla pelle degli italiani, appare irricevibile e inaccettabile”.
Letta: “Italiani non abbocchino a Berlusconi” – Ma il presidente del Consiglio Enrico Letta risponde a stretto giro: la colpa dell’aumento dell’imposta è dovuta alle dimissioni del Pdl e chiede un “chiarimento in Parlamento, davanti al Paese“. Concetto che ribadisce su Twitter, dove scrive: “La colpa è della dimissione dei parlamentari che ha provocato la crisi e reso impossibile continuare. Berlusconi rovescia la frittata, gli italiani non abbocchino!”. E non c’è solo il messaggio via Twitter, perché da Palazzo Chigi arrivano parole durissime: “Per questo, ieri si era deciso di andare al chiarimento parlamentare e si era concordemente stabilito di postporre a dopo il voto in Parlamento i provvedimenti economici necessari. Gli italiani – conclude il presidente del Consiglio – sapranno rimandare al mittente una bugia così macroscopica e un simile tentativo di totale stravolgimento della realtà. In Parlamento ognuno si assumerà le proprie responsabilità dinnanzi al Paese”.
Interviene sul passo indietro dei ministri anche il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani secondo cui le dimissioni “sono una ulteriore azione di sfascio per l’azione del governo” e aprono “formalmente nei fatti una crisi”. Ora, prosegue il leader democratico, “dovremo valutare esattamente le conseguenze di questo. L’irresponsabilità sta salendo a livelli che non erano razionalmente valutabili”.
Le dimissioni sui siti stranieri
1 /7 La notizia delle dimissioni sulla Bbc
LA CRONACA DEL 28 SETTEMBRE
21.16 – Violante: “Avanti se c’è maggioranza diversa”
“Se si trova una maggioranza diversa al Senato la legislatura va avanti. Auspico responsabilità da parte di tutti, che non si guardi solo al proprio leader”, ha detto Luciano Violante.
21.15 – Monti: “Contribuiremo a soluzioni credibili”
“Aspetteremo ora con rispetto le decisioni del Primo Ministro Enrico Letta e poi del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Scelta Civica – spiega il leader Mario Monti – non mancherà di dare il proprio contributo a soluzioni di governo credibili, proiettate sull’intera legislatura e caratterizzate da impegni precisi nei contenuti e nel calendario di attuazione”.
21.13 – Marina Berlusconi: “Paese vive crisi molto importante”
Così Marina Berlusconi, primogenita di Silvio Berlusconi, interviene dal teatro Alla Scala di Milano dove questa sera sta assistendo al galà per il bicentenario della scuola di ballo dell’accademia milanese. “E’ una serata particolare. Sono qui con mio marito e i miei figli e non voglio dire proprio niente se non che è una bellissima serata e un bellissimo spettacolo ed è bello festeggiare la scuola di ballo della Scala fiore all’occhiello della città e patrimonio di tutto il Paese”. A chi le ha chiesto se ha già sentito o visto suo padre, Marina Berlusconi si è limitata a rispondere: “Non voglio aggiungere altro. Non mi sembra questo il luogo e l’occasione per parlarne”.
20.57 – Giovannini: “Se crolla Italia, crolla pezzo di mondo”
“E’ una crisi che non ci voleva, che arriva proprio nel momento in cui gli indicatori danno segnali positivi. Adesso il lavoro che abbiamo fatto si blocca”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, al Premio di cultura “Gian Piero Orsello – Città di Civitavecchia”. “Eravamo sul punto di riscuotere i dividendi di tanti sacrifici, così invece si bloccheranno anche gli incentivi sul costo del lavoro”.
20.50 – Grillo e Casaleggio: “Al voto col Porcellum”
No ad accordi e nessuna fiducia. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in contatto continuo in queste ore, tracciano la linea del Movimento. E ribadiscono il loro no alla riforma del Porcellum “per evitare un super-Porcellum”. In sintesi, “no a fregature studiate apposta per metterci fuori gioco”. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, il leader e il guru del M5S non sono sorpresi dall’accelerazione della crisi di governo. “Vedrete, dureranno poco”, ripeteva Grillo ai suoi in questi giorni. Poi la mossa di Berlusconi e i ministri del Pdl che rassegnano in blocco le dimissioni. Ai vertici dei 5 Stelle c’è tuttavia la convinzione che non si tornerà alle urne da qui a breve. “Troveranno il modo per vivacchiare – si dicono convinti Grillo e Casaleggio – perché se tornassimo alle urne il M5S trionferebbe e loro non possono permettere che la presidenza del semestre europeo sia affidata ai 5 Stelle”. Intanto al Senato lunedì pomeriggio ci sarà una riunione che si preannuncia di fuoco. Stando ai rumors, sarebbero infatti ben 14 i senatori grillini pronti a lasciarsi alle spalle il Movimento e appoggiare un governo di scopo. O ad aprire il dialogo con il Pd, tassativamente vietato dallo Statuto del Movimento.
20.37 – Zanonato (Pd): “Ministri irresponsabili”
“Ministri Pdl si dimettono: mi spiace per loro che tra l’Italia e Berlusconi sono stati costretti a stare con quest’ultimo. Pdl irresponsabili”, scrive su twitter il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
20.35 – Di Maio (M5S): “Prima riforma Porcellum poi al voto”
“Sfatiamo il mito che serve un governo a tutti i costi per fare la legge elettorale. L’unico motivo per cui serve un governo a tutti i costi è per fargli fare i loro porci comodi per altro tempo”. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera. “La legge elettorale, se solo si volesse (ma è chiaro che non vogliono) – aggiunge – si potrebbe cambiare in due settimane in Parlamento, anche con il governo dimissionario. E poi al voto. Questo governo ci è costato 2 miliardi di euro solo per i condoni alle slot machine (mille volte di più di nuove elezioni). Facciamola finita”.
20.21 – D’Alia (Udc): “Giovani, disoccupati e imprese non meritano crisi”
”I giovani, i disoccupati, le imprese che arrancano non meritano la crisi di governo. Chi ha a cuore le sorti degli italiani non gioca col loro futuro e non puo’ permettere tutto questo”. Così su Facebook il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero D’Alia commentando la notizia delle dimissioni dei ministri Pdl dal governo Letta.
20.11 – Boccia (Pd): “Pdl responsabile di aumento Iva”
“Il tentativo di capovolgere la realtà non ha alcuna possibilità di avere successo di fronte agli italiani. Il mancato blocco dell’aumento dell’Iva ha una sola e unica responsabilità: la decisione dei parlamentari del Pdl di dimettersi, rendendo così impossibile l’eventuale conversione del decreto”. Per il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia “nessun governo serio, in nessuna parte del mondo adotterebbe delle misure in una situazione di assoluta incertezza. D’altra parte, già nella giornata di ieri, con le dichiarazioni dei principali esponenti del Pdl su presunte coperture, era chiaro qual era il loro atteggiamento”. “Il Paese rischia di precipitare in una situazione grave, privo di un governo che, come era suo dovere, in questi mesi si è occupato di esodati, cassintegrati, debiti della Pa, emergenza Abruzzo, scuola. E’ assurdo che un grande paese come l’Italia debba guardare all’apertura dei mercati di lunedì con ansia e preoccupazione”.
20.01 – Napolitano rimane a Napoli
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, resta a Napoli fino a domani e il programma della sua visita resta invariato. Il capo dello Stato avrà domani in Prefettura un incontro sul problema dei rifiuti tossici e sversamenti nella cosiddetta ‘terra dei fuochi’. Successivamente, si sposterà a villa Pignatelli per la giornata europea della cultura ebraica.
19.49 – Crimi (M5S): “Tutti a casa”
“Non ne sentiremo la mancanza come non sentiremo la mancanza di tutto il governo. Tutti a casa”, scrive il senatore M5S Vito Crimi.
19.48 – Mauro (Pdl): “Serve senso di responsabilità”
“Serve senso di responsabilità: il nostro Paese ha bisogno di stabilità, non di ricatti”. Lo scrive il ministro della Difesa, Mario Mauro, sulla sua pagina Facebook.
19.30 – Matteoli (Pdl): “Dimissioni ineccepibili”
“Le dimissioni dei ministri del Pdl, auspicate da Silvio Berlusconi e subito presentate sono ineccepibili”. Lo dichiara il senatore del Pdl Altero Matteoli. “Dopo la gravissima violazione del patto programmatico di governo sull’Iva e senza gesti di resipiscenza di Letta e del Pd, non c’era altra strada – afferma Matteoli – Essere complici sulla pelle degli italiani di scelte catastrofiche per il tessuto economico del Paese sarebbe stato un suicidio. Letta ed il Pd, dilaniato dalla fase precongressuale, ne portano intera la responsabilità. Il tentativo di scaricare sul Pdl le colpe di quanto accaduto è davvero debole e non sortirà effetti. Con rinnovata forza e unità, il Pdl continuerà a lavorare al servizio del Paese”.
19.25 – Zoggia (Pd): “Escalation Pdl inqualificabile”
“L’escalation del Pdl non per questioni legate all’azione di governo ma per questioni legate alle vicende di Berlusconi è inqualificabile, non ci sono parole per descriverla”. Così Davide Zoggia del Pd interviene nell’edizione straordinaria del TgLa7 in merito alle dimissioni dei ministri del Pdl. “Ci saranno i passaggi istituzionali – prosegue Zoggia – decideranno Letta e il presidente della Repubblica e il nostro partito deciderà l’atteggiamento da tenere di conseguenza”.
19.23 – Cicchitto (Pdl): “Decisione dei ministri meritava discussione nel partito”
“Sulla base del comunicato del presidente Berlusconi – dichiara Cicchitto – i ministri del Pdl si dimettono dal governo Letta in seguito alle posizioni negative prese ieri dal presidente Enrico Letta al consiglio dei ministri. Apprezzo la decisione dei ministri sul terreno di una cristallina condotta scevra da ogni preoccupazione di potere, che ribadisce -sottolinea il presidente della commissione Esteri della Camera- una netta distinzione dalla sinistra che anche in questa occasione si è assunta gravissime responsabilità, cosi come ho apprezzato la loro azione di governo”. “Ma ritengo -incalza- che una decisione di cosi rilevante spessore politico avrebbe richiesto una discussione approfondita e quindi avrebbe dovuto essere presa dall’ufficio di presidenza del Pdl e dai gruppi parlamentari il cui ruolo in questa cosi difficile situazione politica andrebbe esaltato sia sul piano delle scelte politiche da prendere sia su quello dell’iniziativa politica”.
19.22 – Morra (M5S): “Ora si voti”
“Nel dna del nostro movimento non esistono alleanze o accordi, la palla vada ai cittadini subito”. Così al Tg La 7 il senatore M5S Nicola Morra, che esclude la possibilità di un governo di scopo con il Pd dopo le dimissioni dei ministri Pdl. “Non siamo disposti a fare da stampella. Ragioneremo su quanto avvenuto, ma penso che a fronte dell’esperienza fallimentare di questi soggetti non si possa che tornare alle urne”. Morra poi prosegue: “Ora ci sarà sicuramente qualche smottamento – ipotizza – Non credo riusciranno a fare un governo di scopo, piuttosto tenteranno un Letta bis per vivacchiere qualche altro mese. Sono curioso di vedere cosa succede il 4 ottobre, perché di certo la caduta del governo non pregiudica la possibilità di far lavorare Aula e giunta” per le elezioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi.
19.13 – Gasparri (Pdl): “Letta ha tradito i patti, ora le elezioni”
“Letta ha tradito i patti su Imu e Iva, noi abbiamo indicato coperture. Ieri sera ha avuto un atteggiamento sbagliato, noi sosteniamo governo per quegli obiettivi”. Lo dice Maurizio Gasparri al Tg La7 dopo le dimissioni dei ministri del Pdl. “La nota di Berlusconi è chiara, quando si nega decisione su Iva è inevitabile la responsabilità di chi non ha dato seguito patto con italiani. Noi non alzeremo le tasse – spiega Gasparri – ora lo sbocco più logico mi sembrano le elezioni”. E su Napolitano dice: “Forse il capo dello Stato poteva valutare diversamente alcune situazioni”.
19.03 – Fassina (Pd): “Pdl in preda a spinta distruttiva. Sicuro c’è altra maggioranza”
Le dimissioni dei ministri del Pdl sono “una mossa disperata” che mostrano un partito “in preda ad una spinta distruttiva”. Per Fassina “Berlusconi e il Pdl sono in grandissima difficoltà, isolati nel Paese, perché nessuna associazione o categoria, dalla Cei alla Confesercenti, giustifica quello che è successo in questi giorni”. “Non si andrà ad elezioni perché troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c’è una maggioranza in grado di evitarlo. Dobbiamo approvare la legge stabilità e la legge elettorale – ha aggiunto – perché se non lo facciamo vuol dire fare del male molto seriamente all’Italia”.
19 – Zanda (Pd): “Molto pericoloso il prevalere di questioni personali”
“Da qualsiasi punto di vista si guardi questa vicenda è gravissimo e molto, molto molto pericoloso che parlamentari e uomini di governo mettano questioni personali e del loro leader prima degli interessi dell’Italia”. Così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda interviene durante l’edizione straordinaria del TgLa7. “All’Italia serve un governo che possa governare con una maggioranza che lo sorregga – prosegue Zanda – e andare avanti con minacce quotidiane, pressioni e ricatti è insopportabile, impossibile e molto dannoso. La questione – conclude – è e deve essere nelle mani del presidente del Consiglio, del presidente della Repubblica e mi auguro anche del Parlamento”.
19 – Bindi (Pd): “Berlusconi ha piegato il Paese ai suoi interessi”
“Vedo che siamo arrivati alla fine di questa storia terribile, impegnativa, drammatica per il nostro Paese”. Lo ha detto Rosy Bindi a margine della festa del Pd a Castrovillari, rispondendo ad una domanda sulle dimissioni dei ministri del Pdl. “Berlusconi, ancora una volta, ha piegato – ha aggiunto – gli interessi del Paese ai destini della sua persona. Questo è evidente, chiaro a tutti. Da vent’anni questo Paese è occupato da Silvio Berlusconi e dai suoi fedelissimi”.
18.42 – Lunedì vertice leader Cgil, Cisl e Uil
Contro la crisi di governo Cgil, Cisl e Uil sono pronti alla mobilitazione e lunedì, in un vertice convocato in questi minuti, i leader Camusso, Bonanni e Angeletti faranno il punto della situazione. “Una crisi ora è da irresponsabili”, dice il segretario Cisl, Raffale Bonanni.
18.41 – Fassina (Pd): “Rischio che la legge di Stabilità venga scritta dalla Troika”
Con la caduta del governo e l’eventuale ritorno alle urne si rischia che sia la Troika a “fare la legge di Stabilità al posto nostro”. Lo ha detto Stefano Fassina, durante la festa di Left Wing a Roma. Secondo il vide dell’economia, inoltre, ora è “abbastanza realistico” avere “200-300 punti di spread in più”.
18.40 – Vendola (Sel): “Siamo alla crisi dello Stato”
Quella che si sta consumando “è molto più di una crisi di governo: è una crisi dello Stato, siamo davanti al rischio dello schianto della nostra Repubblica”: lo dice il leader di Sel Nichi Vendola alla Festa di Centro democratico.
18.38 – Capezzone (Pdl): “Da Berlusconi la decisione migliore”
“Dal presidente Berlusconi è venuta la decisione migliore. La situazione era ed è insostenibile sia dal punto di vista delle scelte fiscali del governo sia da quello del mancato rispetto da parte della sinistra dei principi democratici e del diritto degli elettori di Forza Italia ad una piena rappresentanza politica e istituzionale”. Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti del Pdl.
18.25 – Micciché (Pdl): “Rimetto il mandato nelle mani di Berlusconi”
Il primo a intervenire dopo le parole di Alfano è il sottosegretario alla Pubblica amministrazione e semplificazione, Gianfranco Miccichè che annuncia di rimettere il mandato “nelle mani di Berlusconi“.
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaArticolo Precedente
Governo Letta, dimissioni dei ministri Pdl: nel partito di B. vincono i falchi
Articolo Successivo
Crisi governo, Fassina: ‘Pdl irresponsabile, ma i voti per Letta bis ci sono’
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Il Papa: “Non lasciano entrare il patriarca a Gaza e ieri sono stati bombardati bambini. Ipocrita parlare di pace e produrre armi”
Mondo
Medico saudita, anti-Islam, pro Afd: chi è l’attentatore. “Positivo a test antidroga”. Riad aveva avvisato Berlino sulla pericolosità. 400 metri al massimo: la dinamica
Giustizia & Impunità
Open Arms, Salvini assolto a Palermo: “Ha vinto la Lega, difendere i confini non è reato”. Da Meloni a Orbàn, i messaggi di esultanza
Damasco, 21 dic. (Adnkronos/Afp) - Il Qatar ha riaperto la sua ambasciata a Damasco, 13 anni dopo la chiusura all'inizio della guerra civile siriana. Il Qatar è il secondo Paese, dopo la Turchia, a riaprire ufficialmente la propria ambasciata da quando i ribelli guidati dagli islamisti hanno cacciato il presidente Bashar al-Assad all'inizio del mese.
Atene, 21 dic. (Adnkronos) - I membri dell'ex famiglia reale greca hanno fatto domanda di cittadinanza, riconoscendo formalmente, allo stesso tempo, il sistema di governo repubblicano del Paese, 50 anni dopo l'abolizione della monarchia, tramite referendum nel dicembre 1974. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Atene. Il defunto re Costantino II e i suoi familiari furono privati della cittadinanza greca nel 1994, in seguito a una disputa con il governo su precedenti proprietà reali e a rivendicazioni relative al suo rifiuto di rinunciare al diritto al trono per i suoi discendenti.
Il funzionario del ministero dell'Interno Athanasios Balerpas - riporta il Guardian - ha affermato che i parenti del defunto re, morto l'anno scorso all'età di 82 anni, hanno firmato una dichiarazione in cui riconoscono il governo repubblicano e adottano un nuovo cognome, che in italiano sarebbe tradotto con 'della Grecia'. Cognome che però ha infastidito i politici di sinistra, uno dei quali, del partito socialista, ha affermato che crea “confusione”.
Per il partito di sinistra Syriza, “la scelta del cognome è problematica ... perché l’ordinamento giuridico greco non riconosce titoli e nobiltà”. I funzionari non hanno ancora citato ufficialmente i richiedenti. Ma i media greci hanno riportato che 10 membri della famiglia hanno chiesto la cittadinanza, tra cui tutti e cinque i figli di Costantino II e dell'ex regina Anna Maria (Alessia, Pavlos, Nikolaos, Theodora e Philippos), oltre a cinque nipoti del defunto re.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - “Un anno di successi per Forza Italia. Con la guida rassicurante di Antonio Tajani, il ministro più amato dagli italiani, Forza Italia raggiunge nuovi e importanti traguardi. Un’altra conferma gli italiani riconoscono che il nostro impegno concreto su economia, lavoro, sanità, ambiente e diritti”. Così sui social Forza Italia.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - “Dodici anni di battaglie, di coerenza, di infinito amore per l’Italia. Auguri a chi ci ha creduto dall’inizio, a chi ci ha raggiunto e a chi ci raggiungerà, e un pensiero a chi non c’è più ma ci guarda dall’Alto col sorriso”. Così sui suoi social il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza. “In dodici anni -aggiunge- abbiamo costruito il più grande partito della Nazione, restituendo alla destra il posto che merita in Italia e in Europa. Viva Fratelli d'Italia!”.
Reggio Calabria, 21 dic. - (Adnkronos) - Avrebbero violentato in gruppo una ragazzina, costringendola ad accettare di venire filmata durante il rapporto sessuale per poi deriderla con insulti. È con queste gravi accuse che la polizia di Palmi, con il supporto di agenti di Siderno, ha arrestato tre giovani, all’epoca dei fatti minorenni, responsabili di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una minore.
Il blitz della polizia è scattato alle prime luci di questa mattina, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal gip presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Placido di Palma.
L’attività investigativa, condotta anche col supporto delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha portato a ritenere la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati che, "sia pur giovanissimi - si legge in una nota - avrebbero compiuto reiterate violenze sessuali di gruppo in pregiudizio di una minorenne, consumate nell’arco temporale che va da gennaio 2022 sino agli inizi di novembre 2023".
(Adnkronos/Dpa) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri alti funzionari, tra cui la ministra degli Interni Nancy Faeser e il ministro della Giustizia Volker Wissing, hanno visitato la scena dell'attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo. Stamattina il ministro Faeser ha ordinato che tutte le bandiere su tutti gli edifici federali siano issate a mezz'asta. Una cerimonia commemorativa si terrà nella cattedrale di Magdeburgo alle 19.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - "La legge di Bilancio del Governo Meloni si basa su due pilastri: una ingiustizia e una bugia. Una grande ingiustizia perché in barba alla Costituzione il prezzo di questa manovra sgangherata sarà pagato dalle fasce più deboli e fragili della società: lavoratori, pensionati, redditi bassi. E una grande bugia perché proprio a quelli, ai più fragili, ai meno protetti, avevate promesso tagli alle tasse, aumento delle pensioni, incremento dei salari". Lo afferma la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga.
"Non c'è nulla, nemmeno una delle promesse elettorali annunciate dalla destra. È diventata una legge mancia, un insieme di misure sbagliate, inefficaci e inique", conclude.