A vent’anni dalla sua invenzione il telefono cellulare è entrato nella nostra quotidianità, modificando radicalmente la vita di relazione e l’accesso alle informazioni. Ma a quale prezzo? Prende quota in sede scientifica la convinzione che l’esposizione ravvicinata alle onde elettromagnetiche delle radiofrequenze è un fattore di rischio per la salute poiché interviene sui tessuti cerebrali, aumentando la probabilità di contrarre patologie tumorali. Stiamo davvero sottovalutando il rischio? Sono necessarie campagne di informazione di forte impatto oppure, in assenza di più certe evidenze scientifiche, è preferibile non diffondere allarmismo? ‘Uomo da marciapiede’ ha sondato l’opinione dei cittadini per le strade di Roma, registrando una varietà di risposte che passa dal fatalismo alla preoccupazione. E poi ha chiesto un parere al dottor Fiorenzo Marinelli, biologo, ricercatore presso l’istituto di Genetica Molecolare.del CNR di Bologna (leggi l’intervista), il quale non ha dubbi: “il telefonino è uno strumento altamente inquinante, va utilizzato solo per le emergenze” (leggi intervista). E voi cosa ne pensate, stiamo sottovalutando il rischio? di Piero Ricca, riprese Flavio Costa