Un carrello della spesa al centro del mondo, di tanti mondi diversi. In riva alla spiaggia con tanto di pupazzi in gomma; in mezzo ad un lago pieno di bottiglie di plastica o pieno di pacchi regalo gettati in un burrone come se di questo secolo consumistico noi gettassimo inutilmente tutto al vento. Questo carrello (simbolo dell’intervento freddo e costante dell’uomo) scorre tra i più diffusi luoghi comuni tra globalizzazione e sfruttamento delle risorse naturali.
Ognuno ci vede un po’ quello che crede anche perché l’operazione artistica di Parrini (una forma di land art che modifica il paesaggio trasformandolo in un’opera d’arte naturale) è del tutto surreale anche se alcune immagini non possono essere equivocate.
Come lo scatto con animali impagliati in una terra ormai deserta e distrutta; e il carrello riempito con un pino di plastica in mezzo a una terra in cui gli alberi sono stati sradicati dall’uomo.
Ci piace, quindi. Perché per molte cose non è così scontata. Come ci piacciono alcune delle altre tante mostre scelte dai curatori di Frame tra cui Wonder Wheels di Marco Bertolini, De Costruction di Joe Oppedisano, With You di Anna Di Prospero, Spettri di Visione di Antonio Manta, The Polaroiders Collection e TransHumance di Francesca Todde, un’iniziativa poetica che narra 23 giorni di cammino per più di 600 chilometrial passo degli animali, attraversando luoghi naturali meravigliosi, città e zone industriali.
Per info: www.framefotofestival.com