Nasce una nuova categoria politica, i “diversamente berlusconiani”. Sono quelli che dicono che Berlusconi ha ragione ma è mal consigliato: Quagliariello, Lupi e la Lorenzin, innanzitutto. «La mia lealtà al presidente Berlusconi è longeva e a prova di bomba. La lealtà non è malattia dalla quale si guarisce», dice Quagliariello, dopo essersi dissociato dalla scelta di ritirare i ministri. E Lupi: «Noi vogliamo stare con Berlusconi, con la sua storia e con le sue idee, ma non con i suoi cattivi consiglieri». E la Lorenzin: «Silvio Berlusconi è un perseguitato e il suo dramma personale è diventato il dramma di tutti noi, di un intero partito, dell’Italia. Comprendo fino in fondo il suo stato d’animo, ma non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore».
I diversamente berlusconiani sono i ma-anchisti di destra: con Silvio vittima dei giudici, “ma anche” con il governo e col Pd. Sono la versione cabarettistica delle utopie sul “comunismo dal volto umano”, epigoni di un “berlusconismo buono” e patriottico che non esiste in natura. Sono l’alibi dei terzisti, che quando il Pdl di Berlusconi fa sfracelli si appellano alla ragionevolezza del “Pdl di Alfano”, questa mitologica creatura che mai si è vista alla prova dei fatti.
Alfano, per dirne un paio, è quello quello che andò in aula a insultare Monti dodici ore dopo averlo rassicurato sulla fedeltà al governo; lo stesso che due giorni fa si è fatto dettare da Capezzone il comunicato delle dimissioni e lo ha girato all’Ansa dopo aver modificato un paio di virgole.
Ora tocca al Pd e a Scelta Civica decidere se vogliono impigliarsi in una ennesima trattativa con i “diversamente berlusconiani”, proseguendo nella finzione che intrappola da mesi il Paese, o se hanno il coraggio di tagliare questo nodo gordiano. Ne hanno la possibilità e i motivi. Ci hanno provato fino in fondo. E credo che il loro elettorato non aspetti altro che sentirgli dire: con questi qui, falchi o colombe, pitonesse o nemici delle pitonesse, moderati o estremisti, berlusconiani doc o diversamente berlusconiani, mai più.