Consiglio comunale occupato a Imola. Poco prima dell’inizio dei lavori, i capigruppo di opposizione Simone Carapia (Pdl), Andrea Zucchini (Insieme si vince) e Claudio Frati (M5S) si sono chiusi all’interno insieme ad altri consiglieri a 5 stelle per protestare contro l’aumento della Tares e dell’addizionale comunale dell’Irpef: “Usiamo tutti gli strumenti messi a nostra disposizione dai regolamenti per impedire quello che noi riteniamo essere l’ennesimo ed intollerabile scippo e raggiro perpetrato nei confronti dei cittadini imolesi”, hanno spiegato Frati, Zucchini e Carapia.
La Polizia Municipale, dopo momenti di tensione con urla e un manifesto esposto, è entrata nella sala verso le 15 usando le chiavi di una terza porta di servizio ormai in disuso (le altre due erano state chiuse dall’interno con delle catene). Neanche un quarto d’ora dopo, la presidente del Consiglio comunale, Paola Lanzon, ha aperto i lavori in presenza della Municipale: “Farò tutto il necessario – ha detto – in accordo col sindaco Daniele Manca, per garantire la dignità e la funzionalità del Consiglio comunale”.
Ferma la successiva presa di posizione del sindaco e della presidente del Consiglio: “Occupare una sede istituzionale e, peggio ancora, sbarrare le porte con catene per tentare di impedire il corretto svolgimento di una seduta consiliare, è un atto gravissimo – sostengono – senza precedenti, da condannare con fermezza per difendere la credibilità delle istituzioni democratiche. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di identificare i responsabili di questa aggressione alle istituzioni e valuteremo ogni azione sul piano giuridico per denunciare penalmente gli autori di questo gesto”.
Di tutt’altro avviso i 5 Stelle asserragliati dentro al Consiglio comunale: “Durante l’ultima commissione bilancio, dove l’attuale maggioranza (che rappresenta il 53% degli elettori) ha presentato a scatola chiusa le sue discutibili proposte in tema di bilancio, abbiamo avuto la riprova che i nostri governanti intendono svuotare le istituzioni che occupano da qualunque reale forma di confronto democratico, riducendo quindi noi come opposizioni (che rappresentiamo il restante 47%) a nient’altro che inutili comparse buone soltanto per certificare all’ultimo momento e possibilmente in silenzio le decisioni prese dalla giunta.
Opposizione unita, ma fino ad un certo punto: “Ho votato come tutta l’opposizione contro i provvedimenti comunali, ma non ho condiviso questa forma di occupazione dell’aula consiliare”, ha spiegato il consigliere Giorgio Laghi della lista Liberi a Sinistra, Imola Migliore che a maggio andò autonomamente alle elezioni comunali senza seguire la maggioranza di centrosinistra, “ognuno può esporre la propria opinione in aula con tutto il tempo che serve senza interrompere i lavori del consiglio. Io non ho mai condiviso fin dall’inizio questa proposta di occupazione”.