Il blogger Daniele Martinelli non ha superato i tre mesi di prova e lascia il gruppo comunicazione alla Camera. L’annuncio è stato dato da lui stesso con un articolo sul blog: “Non faccio più parte del gruppo comunicazione alla Camera del Movimento 5 stelle. Non ho superato il periodo di prova di tre mesi, ma è stato meglio così. Non potevo sperare di essere assunto da ‘cuoco’ dopo aver fatto soltanto il lavapiatti”.
Un addio con qualche strascico di polemica nei confronti di Nicola Biondo, il neo responsabile della comunicazione dei grillini a Montecitorio: “Mi sono trovato in rotta di collisione con il responsabile della comunicazione a Montecitorio nominato al mio posto. Pretendeva chiudessi il mio profilo Facebook e pure il blog per ‘eccesso di trasparenza’, sotto la costante minaccia di chiedere le mie dimissioni col solito refrain: ‘Ricordatevi: prima che salti io, saltate voi’. E’ stato per questo che il nostro rapporto – prosegue Martinelli – si è incrinato fin da subito. Infatti, di riunioni collegiali non ne abbiamo mai fatte. Potevano essere utili per decidere come ottimizzare il nostro ruolo nel gruppo. Sono certo che sarebbero servite a evitare scivoloni come quello della famosa mail di presenza ‘a garanzia dei deputati in Transatlantico”.
Martinelli si dice “contento” di aver svolto il suo incarico e conclude: “Il Movimento 5 stelle è una realtà avanti anni luce dalle beghe di pollaio del gruppo comunicazione. Guai a chi pensa che lì dentro comandano Grillo e Casaleggio. Fosse così, probabilmente oggi sarei stato ancora al mio posto iniziale”.
Martinelli era finito fin da subito al centro delle polemiche. Dopo la sua nomina, arrivata direttamente dal leader del Movimento 5 Stelle, le prime giustificazioni dai vertici per una scelta contestata: “Daniele Messora, con Daniele Martinelli, è il “responsabile delle strutture di comunicazione” – aveva dichiarato Beppe Grillo – il cui compito è quello “di sviluppare l’interazione con i cittadini e promuovere le iniziative dei parlamentari del M5S in Rete e attraverso i canali tradizionali. Non sono i portavoce a Camera e Senato”.