FATTO FOOTBALL CLUB - Sei vittorie su sei, miglior attacco e difesa meno battuta: nei numeri dolcissimi dell'armata di Rudi Garcia, anche i singoli fanno la differenza. Tra questi, menzione d'onore per l'attaccante ivoriano, ieri scarpone nell'Arsenal oggi idolo della Sud anche per una capigliatura un po' naif. Tengono il passo Juve e Napoli, rallenta l'Inter, disperso il Milan. SONDAGGIO - Ancora un errore arbitrale decisivo in favore della Signora: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca?
LA GIORNATA
Ma quant’è bella Roma. In una notte magica all’Olimpico la capolista asfalta con una manita il Bologna, lo stesso che mercoledì scorso fino a un minuto dalla fine vinceva 3-1 col Milan, e si conferma in testa alla classifica a punteggio pieno, come nei grandi campionati europei sta riuscendo solo alle spagnole Atletico Madrid e Barcellona. Certo, i giallorossi finora non hanno incontrato le cosiddette grandi, esclusa la Lazio nel derby, e le prossime due rappresentazioni in trasferta con l’Inter e in casa col Napoli (sempre che la partita non sia spostata per la concomitanza di una manifestazione dei movimenti) contribuiranno a una critica più ragionata. Ma finora l’orchestra diretta da Rudi Garcia ha suonato alla perfezione: un motivo ‘allegro’, come l’ha definito il tecnico, capace di esaltare la melodia dei singoli (miglior attacco con 17 gol fatti e 9 marcatori diversi) e l’armonia di squadra (miglior difesa con 1 solo gol subito).
Dietro la supremazia romana tengono però il passo sia la canzone napoletana di Don Raffaé Benitez che il rock duro di Antonio Conte. Dopo lo stop con il Sassuolo – “solo un incidente di percorso” assicura Benitez – il tecnico spagnolo azzecca il turnover e il Napoli con una prestazione maiuscola condita da due gol di Pandev ottiene il terzo successo in trasferta, stendendo il Genoa ed esonerando il suo tecnico Liverani (al suo posto Gasperini).Vince meritatamente anche la Juve, e lo fa a modo suo, tra le polemiche. Senza scomodare quelli leggendari di Turone, dopo Chievo anche la vittoria con il Toro è per dei centimetri. Un derby abbastanza noioso contro un Toro impotente (che non vince un derby dal ’95 e non segna ai bianconeri dal 2002) è risolto infatti da un gol di Pogba dopo che Tevez, in netto fuorigioco, colpisce la traversa. E se Conte lamenta la mancata espulsione di Immobile per fallo su Tevez, Ventura risponde con il rosso sfumato per Pogba per entrataccia su El Kaddouri: segue botta e riposta polemico tra i due tecnici che continua sui siti ufficiali delle società.
Take Our PollIn attesa di incontrare la capolista, inciampa invece l’Inter di Mazzarri, che non avendo le coppe potrebbe far giocare sempre la formazione migliore e fa invece un improbabile turnover tenendo fuori Palacio, il suo uomo più in forma. E così i nerazzurri s’impantanano a Cagliari, anzi a Trieste, dato che il Sant’Elia è ancora un cantiere. Eppure Mazzarri sembra soddisfatto perché l’Inter perde posizioni anche nella classifica degli ingaggi “dove è terza e non più seconda”, in una tardiva polemica con Montella che forse serve a coprire qualche incertezza tattica. O forse brucia che al gol del giovane Icardi abbia risposto il belga di origine indonesiane Nainggolan, sogno di mezza estate nerazzurro svanito all’ombra delle trattative tra Moratti e Thohir. In attesa che la Fiorentina giochi questa sera con il Parma, nella sfida tra le due sorprese della stagione vince il Verona di Mandorlini sul Livorno di Nicola. La più bella partita di giornata è chiusa da un contestato rigore di Jorginho e aperta da un bellissimo calcio di punizione di Iturbe.
Come è splendida la punizione di Floro Flores che regala al Sassuolo il secondo insperato punto in quattro giorni e inguaia la Lazio. In vantaggio per due gol sul campo di Reggio Emilia, i capitolini sono “poco lucidi”, nelle parole del tecnico Petkovic, e subiscono la rimonta dei neroverdi. In coda, importanti vittorie casalinghe dell’Atalanta sull’Udinese, grazie a un super Denis e a un curioso rigore revocato, e del Catania sul Chievo. Nelle pieghe della bassa classifica resta anche il Milan, che grazie a un gol dell’ex riserva genoana Birsa supera una derelitta Sampdoria (triste ultima) e copre per una sera i problemi della squadra. E non bastasse il record negativo di abbonati (23mila, il minimo dell’era B), la Curva Sud già squalificata rischia un’altra sospensione per i cori fuori dallo stadio. Allegri assicura che la vera posizione in classifica si vedrà a Natale, ma se continua così, dati i ribaltoni di cui è capace il suo datore di lavoro, non è detto che a Natale ci arrivi.
Nel posticipo del lunedì, altro passo falso delle Fiorentina, costretta al pari interno da un Parma volitivo. 2 a 2 il risultato finale: ducali in vantaggio con Gargano allo scadere del primo tempo, rimonta viola nella ripresa (gol di Rodriguez e Vargas) e rete del definitivo pareggio di Gobbi nel recupero. Lo striminzito punticino, tuttavia, non è la notizia peggiore per Montella. Detto delle continue insicurezze del portiere Neto (per competere a certi livelli urge un estremo difensore di provata affidabilità: a gennaio Pradè dovrà spendere), c’è da registrare l’infortunio di Pepito Rossi, uscito dal campo per problemi muscolari. In attesa di conoscere l’entità dell’infortunio, resta la statistica: fuori Gomez e Rossi, in ripresa Cuadrado, la viola è in difficoltà.
IL PERSONAGGIO
Manca un minuto alla fine del primo tempo quando comincia a dribblare mezza difesa rossoblù, entra in area e sembra che non riesca più fermarsi, finendo anche con il dribblare se stesso e caracollare a terra esausto. Manca meno di mezz’ora alla fine della partita, con la squadra in vantaggio 4-0, quando il tecnico lo richiama in panchina e l’intero stadio Olimpico si alza in piedi per tributargli una standing ovation che riserva solo ai suoi figli più cari: ha segnato il secondo gol della partita con un rasoterra dal limite, e il quarto al termine di una galoppata da antologia. E’ il man of the match, è l’uomo simbolo di questa Roma. E’ un ragazzo di 26 anni capace di esondare continuamente i propri limiti e passare dalla nomea di scarpone guadagnata suo malgrado all’Arsenal a quella di acquisto dell’anno. E’ un giocatore a due facce, è il calciatore che visse due volte. E’ Gervais Lombe Yao Kouassi che da piccolo, nell’accademia delle mimose da cui sono usciti i grandi talenti ivoriani, per le movenze da fantasista brasiliano fu soprannominato Gervinho. E’ anche, e lo sarà per sempre, er tendina: soprannome che in omaggio alla sua bizzarra capigliatura gli ha dedicato la Curva Sud, di cui è già idolo assoluto.
LA SPIGOLATURA
Ieri a Bergamo tra Atalanta e Udinese è accaduto uno strano episodio, che farebbe sospettare l’uso della moviola in campo. Ovviamente, dato che è vietato dal regolamento, nel caso fosse vero, la moviola sarebbe stata usata a sua insaputa. All’inizio del secondo tempo, su calcio d’angolo per i friulani, Stendardo trattiene Danilo che cade in area sotto gli occhi dell’arbitro Giacomelli. Il direttore di gara fischia il rigore e dopo qualche protesta nerazzurra Di Natale va sul dischetto. A quel punto sono oramai passati almeno tre minuti, quando il guardalinee Faverani chiama l’arbitro e gli dice (giustamente) che Danilo era in fuorigioco. Giacomelli allora fa riprendere con un calcio dal fondo. Al di là dell’interpretazione del regolamento, giusta o meno che sia da parte di Giacomelli, l’aspetto curioso è che il guardalinee Faverani non ha alzato la bandierina durante l’azione, quindi non ha visto il fuorigioco. Eppure qualche minuto dopo è proprio il guardalinee ad avvisare il direttore di gara e a convincerlo del fuorigioco che non ha sbandierato. Cos’è successo? Probabilmente nel periodo che passa tra il fischio dell’arbitro e Di Natale che va sul dischetto, qualcuno deve aver avvertito il guardalinee. Qualcuno che ha visto tutto. Qualcuno davanti a una televisione.
RISULTATI
Genoa-Napoli 0-2 (Pandev al 14’ e al 25’ p.t.)
Milan-Sampdoria 1-0 (Birsa al 2’ s.t.)
Torino-Juventus 0-1 (Pogba al 9’ s.t.)
Catania-Chievo 2-0 (Plasil al 22’ p.t. e Castro al 9’ s.t.)
Atalanta-Udinese 2-0 (Denis al 46’ p.t. e 18’ s.t.)
Sassuolo-Lazio 2-2 (Dias (L) al 5’ s.t., Candreva (L) al 9’ s.t., Schelotto (S) al 10’ s.t. e Floro Flores (S) al 31’ s.t.)
Verona-Livorno 2-1 (Iturbe (V) al 41’ p.t., Rinaudo (L) al 46’ p.t. e Jorginho (V) al 29’ s.t.)
Cagliari-Inter 1-1 (Icardi (I) al 30’ s.t. e Nainggolan (C) al 38’ s.t.)
Roma-Bologna 5-0 (Florenzi al 8’ p.t., Gervinho al 17’ p.t. e al 17’ s.t., Benatia al 36’ p.t. e Ljajic al 40’ s.t.)
Fiorentina-Parma 2-2 (Gargano al 46′ p.t.; Rodriguez e Vargas al 19′ e 33′ s.t.; Gobbi al 47′ s.t.)
CLASSIFICA
Roma 18
Napoli 16
Juventus 16
Inter 14
Fiorentina 11
Lazio 10
Verona 10
Milan 8
Livorno 8
Torino 8
Cagliari 7
Udinese 7
Atalanta 6
Parma 6
Genoa 4
Catania 4
Chievo 4
Bologna 3
Sampdoria 2
Sassuolo 2
*una partita in meno
MARCATORI
5 gol: Cerci (Torino) e G. Rossi (Fiorentina); 4 gol: Hamsik (Napoli); 3 gol: Tevez e Vidal (Juventus), Callejon e Higuain (Napoli), Gervinho (Roma), Palacio (Inter), Paulinho (Livorno), Balotelli (Milan), Candreva (Lazio) e Denis (Atalanta).
PROSSIMO TURNO
Chievo-Atalanta (sabato 5 ottobre, ore 18.00), Inter-Roma (sabato 5, ore 20.45), Parma-Sassuolo (domenica 6, ore 12.30), Bologna-Verona, Catania-Genoa, Napoli-Livorno, Sampdoria-Torino, Udinese-Cagliari (domenica 6, ore 15.00), Juventus-Milan, Lazio-Fiorentina (domenica 6, ore 20.45).
Aggiornato da Redazione Web alle 10.40 del 1 ottobre 2013