In una recente intervista, un grande poeta italiano alla mia domanda sui giovani che scappano dall’Italia mi ha risposto: “Se i giovani scappano la colpa non è loro, ma degli adulti che non hanno saputo costruire per loro un posto dove vivere felicemente”. Questa risposta mi interroga e mi insegue. Anzi mi schiaccia come un macigno. Ebbene ha proprio ragione il poeta? Un altro grande scrittore del Sud, in altra intervista sul suo ultimo libro dal titolo già esplicativo Io resto al Sud mi diceva in maniera altrettanto brutale che non ci sarà futuro se i nostri giovani non resteranno al Sud, perché l’unico sviluppo possibile per l’Italia non può che venire dalla rinascita del Meridione. Il poeta concludeva la sua intervista con una bella frase: “I giovani devono partire, imparare e poi tornare, perché senza di loro non ci sarà futuro per queste terre”.
Ed allora sul lago di Zurigo osservo il frontale da cartolina di una città dove migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo studiano in Università eccellenti e mi chiedo perché mai il nostro Paese non ha mai scommesso sui giovani. Mi fermo a chiacchierare con gli studenti di un corso di medicina. Scopro che le tasse sono inferiori a quelle che si pagano nelle Università italiane. Che le mense sono tantissime e nutrono gli studenti con soli 4 euro al giorno ed alle stesse mense mangiano i professori che pagano il doppio. Che agli studenti sono messe a disposizione palestre, piscine, strutture sportive ed anche il lago di Zurigo per fare canottaggio.
Ed ancora che in tutte le aule sono garantiti i livelli multimediali più all’avanguardia del mondo. I professori chiedono agli studenti di ascoltare in podcast la lezione precedente mentre arrivano con i mezzi in aula così da non perdere tempo nelle ripetizioni. Scopro che dopo due ore di lezione seguono due ore di studio nell’Università in piccoli gruppi con assistenti e professori. E tutti si muovono veloci tra tram che si inerpicano sulla strada lungo la quale si affacciano tutte le maggiori realtà universitarie zurighesi. I giovani arrivano dagli Stati Uniti, dal Messico, dall’India, dal Brasile, dalla Germania, dall’Austria e si sente molto italiano, per la maggior parte ticinese. I professori sono quasi sempre i migliori selezionati in tutto il mondo si mischiano agli studenti tanto che hai difficoltà nel distinguerli.
Musei si intervallano agli stabili universitari ed allora è facile introdursi mentre aspetti. Entri e cominci a leggere le etichette in latino, sempre molto precise ed esplicative e ti accorgi che le cose più belle sono collocate all’entrata. Sono vasi, reperti archeologici di pregio, che raffigurano scene quotidiane o Dionisio o la Dea Europa. Leggi e cominci a commuoverti. Quasi tutti provengono da Puglia, Basilicata, Sicilia e Campania. E centinaia di migliaia di visitatori ogni anno osservano quelle opere di uno splendore devastante, custodite e raccontate con una precisione ed una cura quasi genitoriale.
Mi sono detto scendendo emozionato in riva al lago: il poeta ha ragione, per capire davvero chi siamo, oggi, forse, dobbiamo partire per tornare. Un tweet mi avverte che in Italia si discute di una telefonata di Berlusconi e ricomincia un balletto su Imu, Iva sì o no, mentre la disoccupazione giovanile è al 40%, e l’unica parola in latino che circola è Porcellum.
di Massimo Pillera
P.S.: ringrazio per la inconsapevole partecipazione a questo post il poeta Davide Rondoni e il giornalista/scrittore Lino Patruno
FQ Zurigo
Cittadini del mondo
Cervelli in fuga - 1 Ottobre 2013
Cervelli in fuga: se i giovani partono, perché dovrebbero tornare?
In una recente intervista, un grande poeta italiano alla mia domanda sui giovani che scappano dall’Italia mi ha risposto: “Se i giovani scappano la colpa non è loro, ma degli adulti che non hanno saputo costruire per loro un posto dove vivere felicemente”. Questa risposta mi interroga e mi insegue. Anzi mi schiaccia come un macigno. Ebbene ha proprio ragione il poeta? Un altro grande scrittore del Sud, in altra intervista sul suo ultimo libro dal titolo già esplicativo Io resto al Sud mi diceva in maniera altrettanto brutale che non ci sarà futuro se i nostri giovani non resteranno al Sud, perché l’unico sviluppo possibile per l’Italia non può che venire dalla rinascita del Meridione. Il poeta concludeva la sua intervista con una bella frase: “I giovani devono partire, imparare e poi tornare, perché senza di loro non ci sarà futuro per queste terre”.
Ed allora sul lago di Zurigo osservo il frontale da cartolina di una città dove migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo studiano in Università eccellenti e mi chiedo perché mai il nostro Paese non ha mai scommesso sui giovani. Mi fermo a chiacchierare con gli studenti di un corso di medicina. Scopro che le tasse sono inferiori a quelle che si pagano nelle Università italiane. Che le mense sono tantissime e nutrono gli studenti con soli 4 euro al giorno ed alle stesse mense mangiano i professori che pagano il doppio. Che agli studenti sono messe a disposizione palestre, piscine, strutture sportive ed anche il lago di Zurigo per fare canottaggio.
Ed ancora che in tutte le aule sono garantiti i livelli multimediali più all’avanguardia del mondo. I professori chiedono agli studenti di ascoltare in podcast la lezione precedente mentre arrivano con i mezzi in aula così da non perdere tempo nelle ripetizioni. Scopro che dopo due ore di lezione seguono due ore di studio nell’Università in piccoli gruppi con assistenti e professori. E tutti si muovono veloci tra tram che si inerpicano sulla strada lungo la quale si affacciano tutte le maggiori realtà universitarie zurighesi. I giovani arrivano dagli Stati Uniti, dal Messico, dall’India, dal Brasile, dalla Germania, dall’Austria e si sente molto italiano, per la maggior parte ticinese. I professori sono quasi sempre i migliori selezionati in tutto il mondo si mischiano agli studenti tanto che hai difficoltà nel distinguerli.
Musei si intervallano agli stabili universitari ed allora è facile introdursi mentre aspetti. Entri e cominci a leggere le etichette in latino, sempre molto precise ed esplicative e ti accorgi che le cose più belle sono collocate all’entrata. Sono vasi, reperti archeologici di pregio, che raffigurano scene quotidiane o Dionisio o la Dea Europa. Leggi e cominci a commuoverti. Quasi tutti provengono da Puglia, Basilicata, Sicilia e Campania. E centinaia di migliaia di visitatori ogni anno osservano quelle opere di uno splendore devastante, custodite e raccontate con una precisione ed una cura quasi genitoriale.
Mi sono detto scendendo emozionato in riva al lago: il poeta ha ragione, per capire davvero chi siamo, oggi, forse, dobbiamo partire per tornare. Un tweet mi avverte che in Italia si discute di una telefonata di Berlusconi e ricomincia un balletto su Imu, Iva sì o no, mentre la disoccupazione giovanile è al 40%, e l’unica parola in latino che circola è Porcellum.
di Massimo Pillera
P.S.: ringrazio per la inconsapevole partecipazione a questo post il poeta Davide Rondoni e il giornalista/scrittore Lino Patruno
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".