Secondo Coldiretti, solo nel primo giorno di applicazione, l'incremento del balzello pesa per 10 milioni di euro sulle tasche degli italiani. Le associazioni dei consumatori parlano di una maggiore spesa fino a un massimo di 350 euro. Con un occhio di riguardo al prezzo della benzina, che salirà di 1,5 centesimi al litro
Aumento sul costo della benzina, rincari delle bollette di luce e gas, beni di consumo più costosi. Da oggi, gli effetti dell’aumento dell’aliquota Iva (dal 21 al 22%) che il governo non è riuscito a scongiurare rappresentano un nuovo fardello sul già precario equilibrio economico delle famiglie italiane. “Di qui alla fine dell’anno l’aumento costerà 1 miliardo di euro alle famiglie italiane”, ha avvertito Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “Va cancellato perché deprime l’economia. Le imprese e le famiglie sono stremate da una crisi senza precedenti”. Le associazioni dei consumatori hanno infatti calcolato un aumento della spesa annua che va da un minimo di 10o a un massimo di 350 euro, con un occhio particolare al rincaro del prezzo dei carburanti. Inoltre, la Coldiretti ha stimato che, solo nel primo giorno di applicazione, l’aumento dell’aliquota Iva è già costato circa 10 milioni di euro alle famiglie italiane.
“Per agganciare la ripresa bisogna rilanciare la domanda interna, che vale l’80% del Pil tra investimenti e consumi”, ha aggiunto il presidente dell’associazione dei commercianti. Sull’ipotesi di una rimodulazione dell’aliquota, Sangalli avverte: “Se è un modo per nascondere l’aumento della pressione fiscale noi non ci stiamo”. E lancia un appello per risolvere la questione: “Certamente l’aumento dell’Iva non può essere un terreno di scontro e tenere in ostaggio la politica. Dobbiamo cominciare a sospendere questo aumento fino al 2014, sederci intorno al tavolo e discutere”.
Uno degli effetti più tangibili e gravosi per le tasche degli italiani è l’aumento del prezzo dei carburanti. “Il conto per le famiglie – spiega Coldiretti – rischia di essere inoltre più salato per l’aumento dei prezzi dei carburanti che ha un effetto valanga sull’88% della spesa degli italiani che viaggia su strada”. Gli incrementi, secondo quanto calcolato dal portale Quotidiano Energia, saranno dell’ordine di 1,5 cent euro/litro sulla benzina, 1,4 sul diesel e 0,7 sul Gpl. Federconsumatori aveva invece previsto un maggiore rincaro dei carburanti, stimato pari al +1,7 per cento. Anche se, a quanto riporta il giornale Staffetta Quotidiana, “non è stata uniforme la reazione delle compagnie all’aumento dell’Iva. L’aumento c’è ma non per tutti nella stessa misura”. L’impatto sui prezzi non dovrebbe essere immediato ma spalmarsi lungo la settimana in funzione della fisiologica rotazione delle scorte. Rincari sono previsti anche per le bollette di gas e luce, anche se il presidente dell’authority dell’energia, Guido Bortoni, ha minimizzato gli effetti del balzello. “Non ci aspettiamo grosse riduzioni sullo sconto accumulato del 7,8% che abbiamo annunciato venerdì, l’Iva ha aliquote diverse sul gas, e il passaggio al 22% non dovrebbe aumentare l’intera tassazione, ma i conti dobbiamo ancora farli”, ha spiegato facendo riferimento agli sconti che l’authority ha varato tra aprile e agosto.
Anche le associazioni di consumatori hanno calcolato gli effetti dell’aumento dell’Iva, ottenendo però risultati differenti. Federdistribuzione ha parlato di rincari nella spesa delle famiglie compresi tra i 105 e i 100 euro, che diventano 200 euro per Coop Italia, 207 euro per Federconsumatori e addirittura 349 per Codacons, con un rialzo medio dei prezzi pari al +0,64 per cento. “Una lunga serie di beni subirà un incremento dei listini, con conseguenze pesantissime sui consumi – ha dichiarato il presidente Codacons, Carlo Rienzi – in base alle nostre stime, per effetto della maggiore Iva, gli acquisti delle famiglie registreranno una forte contrazione che potrà raggiungere quota -3% su base annua”. E ha aggiunto: “L’incremento dell’Iva produrrà inoltre una vera e propria ecatombe nel settore del commercio, con ricadute enormi sul fronte occupazionale e sullo stato economico del nostro Paese”. Federconsumatori ha segnalato invece come, a causa dell’incremento dell’Iva, dell’aumento dei costi di trasporto e dei maggiori costi energetici di impresa, le famiglie dovranno sborsare 81 euro in più nel settore dell’abbigliamento, 25 euro per le calzature, 12 euro per vini e liquori.