Il progetto, battezzato D-Central, si baserebbe su un router portatile in grado di creare reti decentralizzate mobili che permetterebbero a smartphone e tablet un collegamento crittografato e sicuro. Ma la notizia è stata accolta con generale scetticismo nell’ambiente informatico
John McAfee non smette di far parlare di sé. Il creatore del celebre antivirus, protagonista di una “seconda vita” piuttosto burrascosa, ha annunciato una nuova iniziativa che vorrebbe rappresentare la sua risposta ai controlli messi in atto dall’agenzia americana NSA sulle comunicazioni via Internet.
Il progetto, battezzato D-Central, si baserebbe su un router portatile in grado di creare reti decentralizzate mobili che permetterebbero a smartphone e tablet (iOS e Android) un collegamento crittografato e sicuro. I pochi dettagli forniti dall’ormai 68enne McAfee fanno pensare a un sistema simile a quello proposto da occupy.here, progetto nato durante l’occupazione di Zuccotti Park e che punta alla creazione di una rete per lo scambio di messaggi e file completamente autonoma rispetto al World Wide Web. Le uniche informazioni dettagliate fornite da McAfee durante il suo intervento al C2SV Technology Conference + Music Festival di San Joseè riguardano l’ampiezza della rete mobile (circa tre isolati) e il costo del dispositivo, che dovrebbe attestarsi sui 100 dollari. Il suo lancio sul mercato, stando al conto alla rovescia sul sito Future Tense Central, dovrebbe avvenire entro sei mesi.
L’annuncio, però, è stato accolto piuttosto tiepidamente anche da chi ha a cuore la protezione della privacy dopo lo scossone Datagate. A diluire l’entusiasmo dei difensori della libertà di espressione è la scarsa credibilità di McAfee. Il fondatore dell’omonima società specializzata in sicurezza (che ha venduto nel 2008 per dedicarsi ad altri progetti) è ormai considerato poco più che un eccentrico milionario. Dopo il suo trasferimento in Belize McAfee è stato protagonista di una serie di disavventure sfociate in accuse per traffico di droga, possesso illegale di armi e addirittura in un’accusa di omicidio. Tutti fatti che l’imprenditore britannico ha cercato di giustificare sul suo blog personale attraverso una ricostruzione degna di una spy story e su cui è tornato recentemente con la pubblicazione su YouTube di un video shock in cui ironizzava sulle vicende che lo hanno visto protagonista nel recente passato. Insomma: il nuovo progetto di John McAfee rischia di essere archiviato come l’ennesima trovata sensazionalista di un milionario annoiato. La verità si saprà solo tra sei mesi.