Guardare con gli occhi di Fernando Botero è come vedere il mondo attraverso una lente deformante, che ingrandisce a dismisura contorni e dettagli per ricomporre i soggetti in un ordine sovrabbondante di forme dilatate e sinuosità. Possa piacere o non piacere, la mano di Botero è inconfondibile. Il pittore e scultore colombiano che da bambino studiava per diventare un torero, oggi è conosciuto in tutto il mondo per le sue opere che offrono l’idea di un universo dai contorni sproporzionati, apparentemente fatto di opulenza ed esagerazione. Le donne dai contorni morbidi, gli animali dalle forme smisurate, i volti di persone paffuti e rotondi con gli occhi che si perdono nell’immensità della figura sono la firma riconoscibile dell’autore di fama internazionale che anni fa ha scelto l’Italia come laboratorio per realizzare le sue sculture bronzee.
Anche a Parma da fine agosto in piazza Garibaldi e di fronte al Teatro Regio sono le donne di Botero a rubare la scena della città ducale, che dal 3 ottobre all’8 dicembre 2013 ospiterà al Palazzo del Governatore la mostra “Botero a Parma”. Le due opere bronzee esposte in città da fine agosto sono solo un assaggio di quella che sarà un’esposizione con pezzi che finora sono stati mostrati al pubblico soltanto una volta e che rappresentano un riassunto della produzione artistica dell’autore dal 1973 ad oggi. Quarantasette opere in gesso bianco lucente che Botero ha personalmente scelto per l’evento promosso dal Comune di Parma e dall’associazione Nausica Opera International A.P.S, che accompagnerà i visitatori in un viaggio attraverso la vita e l’arte dello scultore, per giungere alla sua “deformazione dell’improbabile” attraverso i suoi volumi e le sue composizioni.
Il progetto è nato due anni fa, quando Botero ha fatto visita a Parma ospite dell’associazione, rimanendo colpito dalla città e cominciando a pensare all’idea di una mostra. Ora il sogno si concretizza nell’esposizione di Palazzo del Governatore, realizzata anche grazie al contributo di sponsor privati e destinata a fare da cornice alla città proprio nel periodo in cui Parma celebrerà il bicentenario verdiano con il Festival Verdi. Proprio per questo all’esposizione si accompagneranno anche momenti serali che spazieranno dal jazz alla lirica. E l’idea di unire l’estro artistico di Botero alla musica non è destinata a rimanere senza seguito. Gli organizzatori della mostra per il futuro hanno in mente di coinvolgere a livello scenografico l’autore per mettere in scena un’opera lirica come l’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, fondendo insieme musica e arte.
Prima però c’è la mostra “Botero a Parma”, che l’autore verrà a inaugurare di persona il 3 ottobre dopo averne curato l’allestimento nei minimi dettagli. Dopo Parma, il progetto è di esportare l’esposizione anche oltre i confini nazionali: le richieste sono già arrivate da Tokyo, Parigi e Lima.