Centinaia di milioni di umani, ogni mattina, si chiedono come aumentare la gioia planetaria. Alla vigilia dell’inizio della seconda guerra in Iraq, voluta da George Bush e dalla sua cricca di speculatori e petrolieri, il 15 febbraio del 2003, più di 100 milioni di persone, in oltre 800 città di tutto il mondo manifestarono nel tentativo di scongiurare la guerra e l’inevitabile massacro di civili che è poi seguito all’invasione dell’Iraq: più di 600mila morti. Mai prima di allora si era verificato un evento simile.
Questa colossale presa di posizione a favore della pace è stato il primo atto collettivo di un movimento internazionale composto oggi da più di un milione di associazioni impegnate nella realizzazione di un mondo senza guerre, miseria e ingiustizie dove gli esseri umani possano vivere in armonia tra loro e con la natura.
Un fatto che oggi è impossibile negare è che per la prima volta, da che mondo è mondo, un enorme numero di esseri umani, centinaia di milioni, dedicano parte del loro tempo, gratuitamente, alla solidarietà, allo sviluppo etico e ecologico e alla lotta contro la violenza e la prevaricazione. Questo movimento è composto da esseri umani che praticano le religioni, le professioni e le passioni più diverse. Mai nella storia umana così tante persone si sono dedicate al bene collettivo. Mai così tante persone hanno deciso di agire in nome della pace, della giustizia, del rispetto dei diritti umani, della cooperazione, dei rapporti d’amore, della difesa dei più deboli, del valore dell’arte e della cultura.
I film di Hollywood ci hanno mostrato gli antichi greci e romani e i cavalieri medioevali come sostanzialmente simili a noi. Questa falsificazione storica ci impedisce di notare la reale portata dei cambiamenti che l’umanità ha realizzato e di essere orgogliosi dei risultati immensi che abbiamo ottenuto e stiamo ottenendo. Se osserviamo accuratamente cosa sono riusciti a realizzare i progressisti nella storia dell’umanità saremmo più ottimisti anche sulle possibilità di realizzare i nostri sogni.
Quando leggiamo che Gesù predicava la pace, la non violenza, la semplicità, aveva stima dei poveri, possiamo riflettere sul fatto che queste idee erano qualche cosa di follemente estremista e visionario a quei tempi. E lo stesso possiamo dire di maestri spirituali come Buddha o Confucio. Le divinità dell’antichità, da Zeus a Vishnu a Yahveh , non predicavano in nessun modo la bontà e l’amore. Essi richiedevano obbedienza e ricambiavano i fedeli dando loro il potere di sconfiggere e sterminare i nemici. Quando Gesù riattacca a un soldato romano l’orecchio reciso da Pietro, compie un gesto dirompente per la cultura dell’epoca. Un gesto addirittura blasfemo nel suo rifiuto della violenza. Il Dio ebraico non predicava la pietà, anzi chiedeva esplicitamente ai fedeli di sterminare gli adoratori dei falsi dei, donne e bambini compresi!
Gesù dà continuamente scandalo, producendo una serie di terribili shock culturali che scatenano le ire del potere romano. La pena della crocifissione era riservata ai peggiori nemici di Roma. E contemporaneamente egli offende profondamente anche gli ebrei conservatori. Perdonare la donna adultera, conversare con le donne cananee (impure e peccatrici), rifiutare il concetto biblico di vendetta, toccare la donna che ha mestruazioni ininterrotte e il pazzo, che sono tabù, intoccabili, sono gesti eversivi al massimo grado, vere e proprie bestemmie contro Yahveh e contro Roma.
E non meno estremista è il primo miracolo di Gesù, che Maria chiede al figlio: trasformare durante le nozze di Cana l’acqua in vino per permettere alla gente di far festa, ballare e ridere. Un Messia che incoraggia l’euforia e l’ubriachezza, la danza e lo scherzo e afferma implicitamente il diritto umano alla gioia era per i contemporanei eresia e oscenità! Il messaggio di Gesù e degli altri grandi maestri spirituali, era talmente avanti rispetto ai tempi e agli schemi mentali dominanti da richiedere secoli per essere digerito.
Per lungo tempo questi principi etici amorevoli, questa idea positiva della vita, sono stati condivisi solo da piccole minoranze dell’umanità, che in condizioni difficilissime hanno tenuta viva questa fiamma, riuscendo a volte a creare grandi momenti di presa di coscienza, come furono i Liberi Comuni, alcune comunità eretiche e le comunità create dai gesuiti in America con gli indios (comunità che furono sterminate). Solo durante il secolo scorso le idee della cooperazione, del pacifismo, della giustizia sociale, della crescita spirituale hanno dato vita a una corrente di pensiero capace di muovere grandi masse. Gandhi, Mandela, Martin Luther King, sono riusciti a cambiare le condizioni di vita di milioni di persone utilizzando una filosofia e una strategia basate sul rispetto verso tutti gli uomini e le donne, la compassione, la cooperazione, ripudiando l’uso delle armi.
Ma sono stati casi isolati. Solo a partire dagli anni ’80 questo modo di pensare ha iniziato a diffondersi presso tutti i popoli. Come accadde ai contemporanei di Buddha e Gesù è difficile rendersi conto dei cambiamenti storici quando ci vivi in mezzo. Per questo è importante riflettere sull’enormità di quanto stiamo vivendo. Ci dicono che i nostri sogni sono vaneggiamenti impossibili da realizzare. Un mondo senza guerre e senza ingiustizie… Pura follia. Ma nessuno può sapere fin dove arriveremo perché non è mai esistito un movimento tanto grande e pacifico. I grandi maestri spirituali del passato sono riusciti a diffondere idee d’amore pur avendo pochissimi seguaci. Noi siamo milioni e abbiamo Internet. E non smetteremo mai di agire in modo diverso.