Volano insulti tra Alessandro Sallusti e Fabrizio Cicchitto alla vigilia della richiesta della fiducia da parte del premier Enrico Letta alle Camere. Durante la trasmissione “Ballarò”, su Rai Tre, il senatore del Pdl e il direttore de “Il Giornale” se le danno verbalmente di santa ragione, incarnando così il grande caos che regna attualmente nel centrodestra. A scatenare il primo atto del match è Cicchitto, secondo il quale ci sono tutte le ragioni per votare la fiducia a Letta. Ma Sallusti, che durante l’intervento del parlamentare del Pdl parla fittamente al telefonino, annuncia il colpo di scena: “Il Pdl ha deciso di votare la sfiducia”. “Io sono del Pdl, ma mantengo la mia opinione” – controbatte Cicchitto – “auspico che il Pdl voti la fiducia, perchè altrimenti si aprirebbe una crisi al buio”. “La pensi come Scilipoti“, accusa il timoniere de “Il Giornale”, scatenando il dissenso del senatore che alla definizione di “scelta vigliacca” replica: “Vigliacco sarai te, non insultare“. E dà dello “stalinista” a Sallusti. La polemica riesplode subito dopo e Cicchitto ammonisce il suo interlocutore: “Vedi di misurare il tuo livello di intolleranza. Non ti rendi conto che stiamo facendo un favore alla sinistra straordinario, con questo scontro che stai accentuando”. E successivamente rincara: “Gente come te non aiuta Berlusconi, siete antiberlusconiani perché mescolate il fatto giudiziario e la vicenda del governo“. Il vis-à-vis prosegue durante tutto il programma a suon di “smemorato”, “picchiatore”, “irresponsabile”, “piccolo Vyšinskij”. Il clou si raggiunge quando Sallusti afferma che Cicchitto elemosinava spazi su “Il Giornale”. “Gli autogol maggiori per il Pdl” – asserisce il parlamentare -“ci sono stati grazie a “Il Giornale”. Lo leggo con divertimento, è un giornale umoristico”. “Perché allora volevi scrivere su questo giornale?” – risponde Sallusti – “Supplicavi di scrivere”. Lo scontro si arroventa al punto che Floris è costretto a mandare la pubblicità. Ma subito dopo volano ancora scintille quando Sallusti afferma che Giovanardi è più vicino ad Alba Dorata che a Forza Italia