Secondo fascicolo dopo quello sul buco milionario del periodo 2008-2010. Questa volta la Procura ipotizza truffa, frode e falso nella concessione dei servizi a terra dello scalo
Truffa, frode negli appalti pubblici, falso ideologico. La Procura di Forlì non molla la presa sull’aeroporto Ridolfi, chiuso dallo scorso marzo ai voli commerciali. Anche se la vecchia società di gestione, il “carrozzone” pubblico Seaf, è stata dichiarata fallita dal tribunale in primavera, il lavoro per i pm sembra non mancare mai. C’è già un fascicolo aperto sul buco milionario del periodo 2008-2010 (al 31 dicembre 2012 il debito certificato verso le banche era ancora di 8 milioni di euro, solo dal 2004 al 2010 Seaf è costata quasi 40 milioni di euro pubblici) che vede indagati per bancarotta fraudolenta l’ex sindaco Ds di Forlì Franco Rusticali e l’ex direttore generale di Seaf, tuttora direttore commerciale della riminese Aeradria, Rodolfo Vezzelli. Le loro posizioni erano state archiviate dopo una prima inchiesta ma sono state riaperte dopo la relazione dell’attuale curatore fallimentare di Seaf, Enrica Erani.
Ora avanza un secondo fascicolo, separato da quello sulla bancarotta e aperto a fine agosto ancora una volta dal procuratore capo Sergio Sottani: le ipotesi di reato sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nelle pubbliche forniture e falso ideologico. Tra gli indagati (10) ci sono sia l’ultimo presidente sia l’ultimo direttore generale di Seaf, rispettivamente il generale dell’aeronautica in congedo Fabio Castellari e l’ex Wind Jet Angelo Lo Bianco, l’ex direttore generale di Aeradria Claudio Fiume ma anche diversi amministratori delle aziende che in questi ultimi anni hanno lavorato al Ridolfi.
Su cosa lavorano inquirenti e investigatori? Tutto è nato dai controlli che gli agenti della polizia di frontiera avevano portato avanti sulla regolarità della concessione rilasciata allo scalo forlivese nel febbraio 2009 dall’ente nazionale dei voli Enac (che non è coinvolta nelle indagini). Controlli che hanno interessato la società Giacchieri e dai quali è nato qualche sospetto sulla gestione dei servizi di terra dell’aeroporto, fondamentali per il mantenimento della concessione medesima. Se Giacchieri aveva vinto la gara d’appalto il primo febbraio del 2010 per i servizi di trasporto interni, lo smistamento dei bagagli la pulizia e altro ancora, la Procura forlivese avrebbe riscontrato irregolarità nei pagamenti delle fatture. Irregolarità tali, contestano gli inquirenti, da aver potuto pregiudicare il mantenimento della licenza di operare voli all’aeroporto ben prima del fallimento.
In attesa di sviluppi nelle indagini, è ormai chiaro che per il Ridolfi non c’è pace. Nemmeno per il suo centinaio di (ex) dipendenti, a quanto pare, dato che in diversi stanno ancora aspettando l’erogazione della cassa integrazione a causa delle solite lungaggini burocratiche e, allo stesso tempo, faticano a trovare altri impieghi. Al momento, hanno spiegato i sindacati dopo un nuovo incontro con l’assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri, sei di loro dovrebbero trovare posto all’aeroporto Marconi di Bologna (tre nella vigilanza e altri tre nella società di gestione Sab) ma per i colleghi gli sbocchi nelle altre partecipate sono pochi.
Intanto il piano di Enav per il rilancio sul settore della formazione del Ridolfi, che al di là del commerciale da anni rappresenta un centro di formazione aeronautico di riconosciuto livello, tarda ad arrivare anche se il ministro Maurizio Lupi, pure all’ultimo Meeting di Rimini, aveva promesso attenzione. Lupi da cui si attende il nuovo piano nazionale degli aeroporti entro i primi mesi del 2014: anche se Peri ha confermato il progetto regionale Prit per il quale gli aeroporti in Emilia Romagna restano quattro, Cgil, Cisl e Uil temono le indiscrezioni su un nuovo declassamento di Forlì da struttura regionale e non più nazionale. Il che, comunque, non suonerebbe come una sorpresa.
Tornando alla riviera, qui ci sono ancora luci e ombre: Aeradria ha ottenuto dal tribunale il via libera al concordato di continuità (il 23 ottobre l’assemblea dei creditori) ma nel frattempo la Procura e la Guardia di finanza di Rimini procedono spedite con l’inchiesta per falso in bilancio sulla controllata Air. I nuovi vertici di Aeradria, il presidente Maurizio Tucci e il dg Paolo Trapani, dovranno lavorare sodo per tornare a far parlare del Fellini in termini di sviluppo di nuove tratte più che di indagini sui conti.