Sospesa la delibera con cui la Consob aveva imposto a Lauro 61 – società partecipata da Marco Tronchetti Provera, Clessidra, Intesa Sanpaolo e Unicredit – di aumentare il prezzo dell’Offerta pubblica di acquisto (Opa) su Camfin, la holding che controlla Pirelli, per evitare di danneggiare i piccoli risparmiatori. La decisione è stata presa dal presidente della II sezione del Tar del Lazio, Luigi Tosti, che ha così accolto le richieste della società.
L’autorità che vigila sui mercati aveva alzato alla fine di settembre a 0,83 euro per azione il prezzo dell’Opa di Lauro 61, giudicando non corretto il valore di 0,80 euro offerto al mercato. L’Authority ha in mano documenti che proverebbero un legame tra l’uscita, prima dell’estate, dei Malacalza dalla holding e l’acquisto, sempre da parte della famiglia genovese, del 7% del gruppo di pneumatici. Al termine delle verifiche la Commissione si era così convinta che nella complessa operazione, annunciata a giugno, sulla catena di controllo del gruppo Pirelli dopo un anno di scontri coi Malacalza, i conti non tornavano. E non tornava in particolare il valore proposto al mercato per l’offerta con la quale Tronchetti Provera e gli altri soci di Lauro 61, dopo aver raggiunto il 61% di Camfin, puntano al 100% per poi procedere col riassetto.
Ma la decisione del Tar sospende adesso la decisione dell’Authority. Il tribunale amministrativo, considerata “la gravità e la (quanto meno parziale) irreparabilità del danno”, ha ritenuto “di accogliere la richiesta della ricorrente di sospendere, in sede monocratica, la contestata delibera della Consob nella sola parte in cui rettifica in aumento a euro 0,83 (invece di euro 0,80) il prezzo della Offerta pubblica di acquisto per ciascuna delle relative azioni”. Per questo motivo, Tosti ha accolto “la richiesta di adozione di misure cautelari provvisorie“. Resta fissata al 9 ottobre prossimo la trattazione definitiva del ricorso in camera di consiglio.