Come semplice cittadino e uomo di buona volontà, chiedo umilmente al Presidente della Repubblica, al Parlamento e al Senato della Repubblica di proclamare una nuova giornata festiva nazionale per celebrare i migranti, l’accoglienza e la pace tra i popoli. 

La nuova Festività nazionale avrebbe un alto valore simbolico, ricorderebbe a tutti gli italiani, senza alcuna distinzione, che tutte le donne e gli uomini del mondo, anche i più infelici e sfortunati, hanno il diritto di cercare una vita e un lavoro migliore fuggendo dalle guerre, dalle dittature, dalla fame e dalla miseria. La giornata celebrerebbe l’universalità dei diritti dell’uomo e della persona, e il diritto alla vita (troppo spesso tragicamente tradito) di milioni di migranti e rifugiati.

Sarebbe una giornata della memoria in ricordo e in onore di chi ha perso e perde la vita per cercare la libertà e la possibilità di vivere una vita dignitosa; e sarebbe anche una giornata di promozione della pace e della tolleranza umana, contro le guerre, le dittature e la miseria. Una giornata di speranza, di solidarietà e di apertura verso le genti del mondo che soffrono di più, che non hanno diritti e dovrebbero invece averli. La giornata potrebbe cadere magari anche in concomitanza con una festa religiosa: forse Papa Francesco sarebbe contento di celebrare insieme la vita, l’accoglienza e la tolleranza laica tra tutte le donne e gli uomini di buona volontà e la fede religiosa.

Chiedo a tutte le persone di buona volontà di riflettere, ed eventualmente di promuovere questa proposta in tutte le forme loro possibili.

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