Sul barcone è scoppiato un incendio e molti passeggeri si sono gettati in acqua: ancora centinaia i dispersi. Sotto l'imbarcazione, a 40 metri di profondità, si troverebbero decine di cadaveri, soprattutto donne e bambini. La procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per naufragio e omicidio plurimo colposi. Fermato dalla polizia un presunto scafista. Proclamato il lutto nazionale per venerdì
Ancora una tragedia del mare, ancora un naufragio con migranti morti. Sono 93 i corpi recuperati al largo dell’isola di Lampedusa, cui si aggiunge il centinaio cadaveri, soprattutto donne e bambini, trovati sotto il relitto del barcone capovolto a 40 metri di profondità: la cifra, per adesso solo approssimativa, è stata fornita dai sommozzatori impegnati nelle immersioni. Finora, sono stati estratti 17 corpi dai resti dell’imbarcazione. Il bilancio, ancora provvisorio, dei morti sale dunque a 110. Ma contando il numero di cadaveri ancora da recuperare il numero delle vittime potrebbe raggiungere un totale di quasi 200 morti. Tra i cadaveri recuperati finora, anche tre bambini e due donne incinte. Ma la conta delle vittime è destinata a farsi ancora più drammatica: mancano all’appello circa 150 persone. I superstiti finora salvati sono 155, su un totale di almeno 500 profughi, tra somali, eritrei e ghanesi. Sul barcone è scoppiato un incendio e per il panico molti dei migranti si sono gettati in acqua. E’ quanto hanno raccontato i sopravvissuti al naufragio, accompagnati sulla terraferma a Lampedusa. Il Consiglio dei ministri del pomeriggio ha proclamato per venerdì un giorno di lutto nazionale: in tutte le scuole italiane, si rispetterà un minuto di silenzio. Solo tre giorni fa, la tragedia di Scicli con tredici morti.
I superstiti: “Ignorati da tre pescherecci”, gli abitanti: “Via le istituzioni”. Si tratta dell’ennesima strage di migranti che tentano di raggiungere le coste italiane: secondo Fortress Europe, dal 1994 sono 6200 le persone morte solo nel Canale di Sicilia. Il barcone con i 500 migranti a bordo, soprattutto somali ed eritrei, sarebbe salpato dalla Libia circa 12 ore prima del naufragio. “Siamo partiti due giorni fa dal porto libico di Misurata“, hanno spiegato alcuni superstiti. “Su quel barcone eravamo in 500. Non riuscivamo nemmeno a muoverci. Durante la traversata tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso“. E hanno chiarito la dinamica dell’incendio: “Quando siamo arrivati in prossimità dell’isola abbiamo deciso di accendere un fuoco, incendiando una coperta, per farci notare. Ma il ponte era sporco di benzina: in pochi attimi il barcone è stato avvolto dalle fiamme. Molti di noi sono si sono lanciati in acqua tra le urla mentre la barca si capovolgeva“.
D’altra parte, è stato drammatico il racconto dei soccorritori: “Ci sono morti ovunque. Sono decine i cadaveri, molti galleggiano. Sembra un incubo”. Altre persone intervenute sul posto hanno aggiunto: “Una volta soccorsi i migranti, abbiamo dato loro acqua da bere e magliette, si capiva che uscivano da una macchia di gasolio. Erano in una situazione pietosa”. Invoca l’aiuto delle istituzioni Giusi Nicolini, sindaco dell’isola, che per domani ha proclamato il lutto cittadino: “Ho scritto un telegramma al presidente del Consiglio Enrico Letta invitandolo a venire a Lampedusa per contare i morti”. E ancora: “Non finiscono mai di portare e scaricare cadaveri. Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi”. Al centro di accoglienza si trovano oltre 1350 persone. Ne ospitava 770, se ne sono aggiunte 463 con il primo sbarco della giornata, dovrà accogliere anche i superstiti del naufragio.
Intanto, esplode la rabbia degli abitanti. Nella piazza principale dell’isola, un gruppo di cittadini ha protestato contro le visite annunciate dai vertici delle istituzioni e hanno appeso striscioni che recitano: “Nel rispetto di questa ennesima tragedia tornatevene indietro, non accettiamo visite“. Un altro slogan portato in piazza è stato: “Un’isola piena di dolore che porta il peso dell’indifferenza del mondo”. E ancora: “Lampedusa li vuole accogliere vivi e non morti”. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sull’accaduto ipotizzando i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio plurimo dolosi. Uno dei presunti scafisti del barcone è stato fermato dalla polizia: riconosciuto da un gruppo di migranti, si tratta di un tunisino di 35 anni che era stato raccolto tra i superstiti. Lo ha confermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, dicendo che il 35enne era già stato espulso ad aprile ed è tornato.
L’allarme è stato lanciato dall’equipaggio di due pescherecci. Sono complessivamente sette le motovedette che hanno fatto la spola tra la scogliera della Tabaccara (la zona di mare a circa mezzo miglio dall’isola dei Conigli dove è avvenuta la tragedia) e il porto dell’isola: quattro sono le unità della Guardia Costiera, una della Guardia di Finanza, una dei carabinieri e una dei Vigili del Fuoco. Alle operazioni hanno partecipato anche imbarcazioni da diporto e alcuni pescherecci, che per primi sono intervenuti sul luogo del naufragio recuperando i primi superstiti e i corpi di alcune vittime. Nel tratto di mare dove è avvenuto il naufragio si sono recati anche alcune squadre di sommozzatori per ispezionare il fondo, che è di una cinquantina di metri, alla ricerca del relitto del barcone e di eventuali dispersi.
Salvati trenta bambini, cadaveri sul molo Favarolo. Tra i migranti soccorsi (finora almeno 150 i naufraghi tratti in salvo) ci sono almeno una trentina di bambini, tra cui uno di due mesi, e tre donne incinte. Sette persone coinvolte nel naufragio sono ricoverate al pronto soccorso di Lampedusa in condizioni critiche, in particolare per problemi respiratori e per ipotermia. Due donne, di cui una in gravidanza, e una bimba di 10 anni sono in volo con l’elisoccorso verso Agrigento. Le donne, in codice rosso, hanno ingerito carburante, mentre la bambina ha un problema alla pelle. I cadaveri dei migranti recuperati, che si trovano al momento sul molo Favarolo a Lampedusa, saranno trasferiti nell’hangar dell’aeroporto, perché nel cimitero della città non c’è più spazio per seppellire i cadaveri.
I sommozzatori della Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza lavoreranno per tutta la notte per tentare di recuperare altri corpi. Nella notte il pattugliatore Cassiopea lascerà l’ormeggio alla base navale di Augusta per dirigere verso Lampedusa. La nave imbarcherà una camera iperbarica, un team sanitario e un team di palombari del gruppo operativo subacquei della Marina per contribuire alle operazioni di recupero corpi in profondità.
Questo è il secondo sbarco in meno di una settimana finito in dramma sulle coste siciliane. Solo lunedì scorso tredici migranti sono morti annegati a Scicli nel ragusano nel tentativo di raggiungere la costa. Presi a cinghiate i migranti, tutti uomini, erano stati costretti dagli scafisti a buttarsi in mare. Gli immigrati, circa 200, avevano raggiunto la costa ragusana a bordo di un peschereccio che si è arenato a pochi metri dalla riva. All’isola dei Conigli a Lampedusa, la notte scorsa era approdata un’altra ‘carretta’ con altri 463 extracomunitari. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che ieri ospitava oltre 700 persone.
Napolitano: “Strage di innocenti”, venerdì il governo riferisce alla Camera. L’ennesima strage del mare ha mobilitato i vertici della politica. “Siamo ormai dinanzi al succedersi diverse e proprie stragi di innocenti“, ha commentato il capo dello Stato Giorgio Napolitano. “E’ indispensabile stroncare il traffico criminale di esseri umani. Non è accettabile che vengano negati a un’istituzione valida creata dalla Commissione europea – il Frontex – mezzi adeguati per intervenire senza indugio”. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato di una “tragedia immane”, mentre il vicepremier Angelino Alfano è arrivato a Lampedusa, insieme al capo della polizia Alessandro Pansa, e venerdì alle 13 riferirà alla Camera. Nel pomeriggio, il ministro dell’Interno ha telefonato al presidente della Commissione europea Josè Barroso dicendogli: “L’Europa deve prendere un posizione chiara perché questa è la sua frontiera”. A seguire da vicino le operazioni di recupero dei corpi dei profughi è arrivato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Sul posto si recherà anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha telefonato al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, e la commissaria europea per gli Affari interni Cecilia Malmström. Un appello per “una revisione della nostra legislazione e una più attenta gestione dei flussi migratori” è arrivato invece dal presidente del Senato Piero Grasso. Eppure, nella giornata di mercoledì, il Consiglio d’Europa aveva pubblicato un rapporto in cui criticava duramente la politica migratoria del nostro Paese. Strasburgo aveva giudicato “sbagliate o controproducenti” le misure prese in questi ultimi anni per gestire i flussi migratori, che non avrebbero messo “l’Italia in grado di gestire un flusso che è e resterà continuo”. La tragedia dell’immigrazione è stata commentata anche da papa Francesco, che sull’isola aveva fatto il suo primo viaggio apostolico: “E’ una vergogna. Preghiamo Dio per chi ha perso la vita”.