Cosa è la vergogna, e soprattutto chi dovrebbe vergognarsi se anche il governo italiano, per bocca del ministro dell’Interno Angelino Alfano, grida questa parola definendola “sentimento collettivo”? Nebbia fitta. Le responsabilità rotolano dichiarazione dopo dichiarazione per indignarsi e riferire come non più “procastinabile” la revisione della legge Bossi-Fini che ha trasformato gli immigrati in carcerati e indotto alla resa ogni soccorritore perché passibile dell’imputazione di favoreggiamento.
Ieri sera la presidente della Camera Laura Boldrini ha giustificato la politica: “Se molti pescatori preferiscono non vedere è perché c’è confusione. Si può o non si può soccorrere un clandestino? L’unico reato è l’omissione di soccorso. Il reato di clandestinità va superato”. La Bossi-Fini, dunque, per il Senatùr ancora “l’unica barriera contro l’invasione”.
Senza questo plotone dei morti comunque la legge era intoccabile, servita come merce di scambio elettorale, amplificatrice di paure, vessillo leghista da agitare bene prima durante i comizi. Il canale di Sicilia è stato militarizzato eppure la carretta gonfia di corpi è stata avvistata a poche bracciate dalla costa non da mezzi della marina militare, ma da pescherecci e altre piccole imbarcazioni. Una di queste, giunta alla vista dei corpi boccheggianti, ha lanciato l’Sos. “Abbiamo fatto tutte le telefonate possibili – ha dichiarato una testimone – ma c’è voluto del tempo prima che intervenissero”. Dettaglio significativo ma trascurato.
Ieri è stata però dissotterrata, nella più collettiva delle ipocrisie possibili, dalle cantine dov’era finita la legge del respingimento. “Siamo bravi nell’emergenza non nell’accoglienza” ha detto il sindaco. Alla Camera scaramucce. Con il Pd contro la Lega, il Pdl in silenzio se si eccettua uno scambio di fuoco tra Brunetta e la Turco su quale legge fosse più orribile. In mezzo, come sempre, il gesto indegno del sindaco leghista di Gemonio che ha deciso di ammainare la bandiera listata a lutto.
Episodio inqualificabile, ma che si aggiunge all’accusa, in verità stupefacente, del deputato leghista Pini contro la ministra Kyenge: “È la mandante morale di quel che è accaduto”. Dalla zuffa Alfano e ogni altro responsabile del governo di ogni ordine e grado si sono dileguati, mentre Letta dichiarava: “I morti di Lampedusa da oggi sono cittadini italiani”. E i vivi? Nessun accenno. Il presidente Napolitano ha anche coperto di complimenti Alfano, e qui la dichiarazione si è fatta significativa perché, chiusa la parentesi di Lampedusa, il vice premier è tornato a sera, in veste di pretendente al trono, a palazzo Grazioli per trattare la resa di Berlusconi. Chiuso il dibattito a Montecitorio Laura Boldrini, che per anni è stata responsabile dell’ufficio Onu dei rifugiati, è volata sull’isola a capo di una delegazione parlamentare (tra gli imbarcati, almeno stando alla lista diramata dalle agenzie di stampa, nessun parlamentare del Pdl né della Lega). Boldrini ha chiesto la “protezione dei richiedenti asilo. Nulla dovrà essere come prima”.
Il Fatto Quotidiano, 5 Ottobre 2013