La storia di Nicola Coppola è esemplare. Pugliese di Barletta, 42 anni, casaro, il lavoro dalle due parti scarseggia parecchio. E allora lui cosa fa? Invece di prendersela con quell’accidenti di crisi, chiude il caseificio e si trasferisce con moglie e figli a Torino. Sì, ha avuto il coraggio di lasciarsi alle spalle sole, orecchiette e cime di rapa per abbracciare la nebbia del Nord e tentare un’altra strada. Era il 2010, in meno di tre anni, con il suo know how di mozzarellaro ha messo su il laboratorio artigianale Ruggieri. Vende solo prodotti genuini, fiordilatte e ricotte, senza alcun ausilio di macchinari. Sveglia tutte le mattine alle 4, con eccezione del sabato, quando invece la sveglia suona alle 2 e mezza. Il latte lo scalda a bagnomaria e la mozzarella la lavora, la impasta, la fila e la mozza (cioè la taglia) con le sue mani. Ecco modellata con tocco da maestro quella che in dialetto napoletano si chiamerebbe a capa ‘e creature, tonda e morbida come la testolina di un bambino.
Lavoro & Precari - 5 Ottobre 2013
Lavoro, il Sud e la filosofia del ‘chiagne e fotte’
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