Il capomafia aveva 78 anni. Il suo nome era legato alla storia del traffico di cocaina nel capoluogo milanese, dove, da ricercato, fu arrestato mentre camminava nel centro città come se nulla fosse. A confermare la notizia il suo avvocato
Il suo nome è legato a doppio filo alla storia del traffico di cocaina a Milano. Anzi, era legato. Perché Gaetano Fidanzati, lo storico boss siciliano del quartiere Arenella di Palermo è morto oggi nella sua casa del capoluogo lombardo, dove era in detenzione domiciliare per problemi di salute da qualche mese. Il capomafia aveva 78 anni. A confermare la notizia è stato il suo avvocato, Giuseppe Scozzola. Dopo essere stato colpito da un grave ictus, Gaetano Fidanzati era stato trasferito in un centro di riabilitazione a Bologna. L’aggravarsi delle sue condizioni di salute, però, aveva indotto i magistrati ad acconsentire alla detenzione a casa. Condannato a 12 anni di carcere nel primo maxi processo a Cosa nostra, Fidanzati portò fiumi e fiumi di cocaina sulla piazza milanese. E nel 2009, dopo essere scappato da Palermo dove era ricercato come mandante dell’omicidio del compagno della figlia, venne arrestato proprio a Milano. Alcuni agenti della Mobile, liberi dal servizio, lo riconobbero mentre, ricercato dalle forze dell’ordine, passeggiava nel centro della città dove continuava ad avere interessi economici e contatti.