Tra i cinque saggi chiamati da Letta a riformare la Costituzione finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Bari per concorsi truccati c’è anche Beniamino Caravita di Toritto, un nome noto alle cronache politiche passate e recenti per aver sostenuto storiche battaglie del Pdl e difeso personalità di primo piano del partito. Da ultimo Michele Iorio, l’ex presidente della Regione Molise decaduto il 28 marzo scorso che si era rivolto al Tar e ora attende, per il 15 ottobre, una sentenza del Consiglio di Stato cui il Pdl guarda con speranza perché potrebbe creare il famoso “precedente” sulla costituzionalità della legge Severino.
Nato a Roma il 19 aprile 1954 Caravita è ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico nella Facoltà di Scienze Politiche, dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma. Chairman dello Studio legale Caravita di Toritto & Associati. Avvocato dal 1981, Cassazionista dal 1992, esercita davanti a tutte le giurisdizioni superiori (Corte Costituzionale, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Corte di Giustizia delle Comunita’ Europee) e in sede arbitrale. E’ componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti dal 22 aprile del 2009. La nomina come membro laico delle magistrature speciali è stata espressa dal Senato a scrutinio segreto.
Oltre al “mestiere” in toga, del resto, Caravita di Toritto ha anche una spiccata passione per la politica. Già difensore dell’ex governatore lombardo Roberto Formigoni, nella vicenda delle firme false poi conclusa a favore del governatore nel marzo del 2010 grazie a una sentenza molto discussa del Consiglio di Stato che, pur ravvisando le irregolarità nella raccolta, ha sollevato il candidato Pdl dall’addebito. Torrito è stato anche tra i promotori dell’associazione nata del 2010 “Viene prima l’articolo 15” voluta e annunciata dall’allora vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliarello e annunciata trionfalmente dal palco della manifestazione “Più unito il Pdl, più forte l’Italia”. Caravita era in prima fila tra i giuristi che hanno accolto l’appello de “Il Foglio” a una mobilitazione contro le intercettazioni e in difesa del diritto alla privacy. Era la stagione degli scandali legati alle frequentazioni di Berlusconi con Noemi Letizia, Patrizia D’Addario, Ruby.
Tra le ultime battaglie di Caravita la difesa a spada tratta di Berlusconi rispetto al rischio decadenza. E’ lui, infatti, l’autore di uno dei sei pareri pro-veritate depositati da Berlusconi alla giunta per le immunità del senato per sostenere che la legge Severino è una norma penale e che quindi non può avere effetto retroattivo. Nelle 17 pagine depositate in giunta da Toritto e altri due avvocati sono riportati esattamente i contenuti del ricorso che il legale ha preparato per Iorio al Tar della Molise e ora pende a Palazzo Spada.
Giustizia & Impunità
Saggi di Letta denunciati: il caso di Caravita, asso nella manica di Berlusconi
Tra i costituzionalisti finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Bari anche Caravita di Toritto, già difensore di Formigoni nell'affaire firme false, promotore di un'associazione di giuristi contro l'uso delle intercettazioni nella stagione degli scandali Noemi-D'Addario, estensore di uno dei sei pareri pro veritate contro la decadenza di Berlusconi e legale di Michele Iorio, il presidente del Molise sulla cui decadenza si gioca ora la costituzionalità della Severino
Tra i cinque saggi chiamati da Letta a riformare la Costituzione finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Bari per concorsi truccati c’è anche Beniamino Caravita di Toritto, un nome noto alle cronache politiche passate e recenti per aver sostenuto storiche battaglie del Pdl e difeso personalità di primo piano del partito. Da ultimo Michele Iorio, l’ex presidente della Regione Molise decaduto il 28 marzo scorso che si era rivolto al Tar e ora attende, per il 15 ottobre, una sentenza del Consiglio di Stato cui il Pdl guarda con speranza perché potrebbe creare il famoso “precedente” sulla costituzionalità della legge Severino.
Nato a Roma il 19 aprile 1954 Caravita è ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico nella Facoltà di Scienze Politiche, dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma. Chairman dello Studio legale Caravita di Toritto & Associati. Avvocato dal 1981, Cassazionista dal 1992, esercita davanti a tutte le giurisdizioni superiori (Corte Costituzionale, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Corte di Giustizia delle Comunita’ Europee) e in sede arbitrale. E’ componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti dal 22 aprile del 2009. La nomina come membro laico delle magistrature speciali è stata espressa dal Senato a scrutinio segreto.
Oltre al “mestiere” in toga, del resto, Caravita di Toritto ha anche una spiccata passione per la politica. Già difensore dell’ex governatore lombardo Roberto Formigoni, nella vicenda delle firme false poi conclusa a favore del governatore nel marzo del 2010 grazie a una sentenza molto discussa del Consiglio di Stato che, pur ravvisando le irregolarità nella raccolta, ha sollevato il candidato Pdl dall’addebito. Torrito è stato anche tra i promotori dell’associazione nata del 2010 “Viene prima l’articolo 15” voluta e annunciata dall’allora vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliarello e annunciata trionfalmente dal palco della manifestazione “Più unito il Pdl, più forte l’Italia”. Caravita era in prima fila tra i giuristi che hanno accolto l’appello de “Il Foglio” a una mobilitazione contro le intercettazioni e in difesa del diritto alla privacy. Era la stagione degli scandali legati alle frequentazioni di Berlusconi con Noemi Letizia, Patrizia D’Addario, Ruby.
Tra le ultime battaglie di Caravita la difesa a spada tratta di Berlusconi rispetto al rischio decadenza. E’ lui, infatti, l’autore di uno dei sei pareri pro-veritate depositati da Berlusconi alla giunta per le immunità del senato per sostenere che la legge Severino è una norma penale e che quindi non può avere effetto retroattivo. Nelle 17 pagine depositate in giunta da Toritto e altri due avvocati sono riportati esattamente i contenuti del ricorso che il legale ha preparato per Iorio al Tar della Molise e ora pende a Palazzo Spada.
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“Truccavano concorsi”. Denunciati cinque ‘saggi’ scelti da Letta per la Costituzione
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Putin: “Obiettivi vicini. Zelensky illegittimo, dovevo attaccare prima”. Il presidente ucraino: “Garanzie Ue insufficienti, Trump uomo forte”
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Quindi non i singoli giudici. La conferma che il governo Meloni aveva ragione e che le sentenze con cui i giudici hanno annullato i trasferimenti in Albania dei migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste erano sbagliate. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Hai fatto la cosa giusta". Così, su Twitter, Elon Musk replica al commento che Matteo Salvini aveva fatto al post del patron di Tesla sul caso Open arms.
Roma 19 dic (Adnkronos) - "I delinquenti sono quelli che vogliono Salvini in galera". Lo scrive sui social Francesco Storace.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Chi non rischia, chi non va oltre l'ostacolo, non va da nessuna parte. Io, da 51enne, comunque vada sarò orgoglioso di quello che ho fatto". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza su Open Arms.
"Se mi assolvono ho fatto il mio dovere e bye bye sinistra. In in caso di condanna ricorreremo in appello, la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me ma al Paese", ha spiegato il ministro dei Trasporti proseguendo: "Mi stanno arrivando migliaia di messaggi, ho preso l'aereo e tanti ragazzi mi hanno detto non mollare, bravo. Sono felice".
"Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti 'Notte prima degli esami', mi sento orgoglioso e felice di quello che ho fatto. Domani è la sentenza di primo grado, poi c'è l'appello e la Cassazione. Tolgo qualche gioia a chi mi augura il male, se mi condannano farò ricorso e continuerò a fare il mio lavoro", ha proseguito Salvini.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "A me pare di poter dire, non temendo di essere smentita, che senza Nino Andreatta i cattolici democratici, dopo il terremoto della Prima Repubblica e il tracollo della Dc, probabilmente non avrebbero maturato la scelta del centrosinistra. E soprattutto che senza di lui non avrebbe visto la luce l’Ulivo, che io considero davvero una grande 'invenzione' politica". Lo ha detto Anna Ascani, cicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo alla presentazione del numero della rivista 'Arel' su Nino Andreatta.
"E non parlo di forma, di contenitore, ma di idealità, della possibilità che Andreatta e altri videro e perseguirono, di unire le culture popolari e riformiste di centro e di sinistra chiudendo la lunga stagione che le aveva viste contrapposte e, ancora più importante, di consentire attraverso la 'contaminazione' tra cultura cattolico-democratica, socialista, laica, ambientalista la nascita del Partito democratico. Non sarei qui oggi, non saremmo qui in tanti, senza la visione di Nino Andreatta e di chi allora credette in quella scommessa", ha aggiunto.